Cari amici solidali, la nostra truppa si è spostata a Vallelunga nel famoso autodromo.

Nonostante l'esiguo numero ci siamo piazzati al settimo posto nella classifica di società. Dopo il ritiro dei pettorali e i vari saluti, abbiamo iniziato il riscaldamento, mentre in pista si cimentavano gli atleti della formula handbike, prova svolta nel deserto, perché tutti gli atleti erano impegnati nel riscaldamento.

Questo dispiace perché era una prova da vedere e da gustare. Quando ci hanno dato il benestare per andare in pista la gara volgeva al termine e come detto nessuno ha ricevuto il dovuto plauso, parlo degli atleti diversamente abili.

Quando è arrivato il nostro turno siamo entrati in pista ed ho avuto la netta sensazione di sentire non un rombo di motori, ma, un rombo di cuori che salivano su di giri, mentre lo speaker faceva il conto alla rovescia sentivi i cuori rombare e salire d'intensità, vedevo i volti concentrati di tutti noi e sentivo la voglia di far bene di tutti.

Non credo che un autodromo abbia mai ospitato un marciatore, ma, la sensazione che si prova a marciare dove dei bolidi vanno a circa 250 km orari è indescrivibile.

Percorrere quelle curve paraboliche che ti fanno sentire come se corressi in una pista indoor anche questo non si può descrivere.

Sensazioni che solo vivendole si possono capire e apprezzare, l'adrenalina che ti percorre tutto il corpo per poi placarsi dopo l'arrivo, arrivo fatto nel deserto assoluto per me la Paciotti e la signora Napoleoni, come sempre in tutte le gare ci si dimentica degli ultimi, all'arrivo non c'era nessuno tranne chi doveva prendere il tempo.

L'applauso non lo merita solo il primo arrivato, ma, anche l'ultimo. Con la Paciotta è stata gara vera superandoci più volte durante la gara, per poi essere battuto a circa 30 m dall'arrivo.

Brava Paciotta per la determinazione messa nel finale, parecchi di noi sono finiti sul podio.
Ma una sola cosa voglio dirvi ULTIMI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI.

Con questo vi saluto il vostro marciatore Romano