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Roma-Sicilia in bici perché l’ho fatto?
di Fabio Calì, 04/08/2020

Qualche anno fa ho scoperto l’Ultracycling, una disciplina che mi ha molto appassionato e che traduco in questo modo: dove finiscono le gare per vedere chi è il più forte e inizia la gara per vedere qual è il tuo limite.

Così ho voluto testare il mio, per vedere se ero pronto a cimentarmi in questa disciplina, allora qual è il modo migliore per scoprirlo se non fare una tratta che mi sta a cuore, così ho fatto 770 km oltre 6200 metri di dislivello in 68 ore circa, questi sono i numeri che da Roma ci vogliono per arrivare in Sicilia, precisamente a Fiumefreddo di Sicilia il mio paese di origine.

Quali sono le emozioni che ho provato?
Innanzitutto iniziamo con il dire che non ero allenato, perché durante questa pandemia ho oziato, non mi andava di fare i rulli, aggiungendo tra l’altro noiosissimi, quindi come hanno dato il via...... (il tana libera tutti) ho iniziato piano piano a pedalare tra maggio e giugno avrò fatto totali 900 km forse anche meno, quindi a livello di stress iniziale ero molto agitato, questo è stato il motivo perché nessuno sapeva niente di questa mia piccola scampagnata fino a qualche giorno prima della partenza, non credevo di riuscire a concluderla, vi immaginate se pubblicizzavo la cosa sul mio canale YouTube e poi non riuscivo a concluderla? Sarebbe stata la morte del mio canale per presa in giro, scherzi a parte, i social in questo caso mi sono stati molto utili perché ho sentito tutto l’affetto della gente che mi segue, non mi hanno mai fatto sentire solo, mi hanno dato la forza per continuare e non mollare, così ho acquistato sicurezza nelle mie potenzialità.

Un ringraziamento va al mio presidente Pino Coccia che mi ha chiamato durante la traversata e incitato a non mollare e sentire il presidente della propria squadra chiamarti per incitarti ti fa sentire come una persona importante per questa grande famiglia che è la Podistica Solidarietà.

Un grazie speciale va soprattutto a mamma e papà perché sono stati sempre attaccati al mio fianco senza mollarmi di un solo centimetro, a mia moglie che ha sempre creduto in me anche quando io stesso non lo facevo, ai miei bimbi che non aspettavano altro che il mio arrivo.

Bene voi non ci crederete ma grazie a tutto questo sono riuscito ad affrontare tutte le difficoltà che ho trovato durante il percorso, dal sole che mi ha accompagnato per 16 ore al giorno, con temperature oltre i 30 gradi rischiando ustioni di terzo grado (si fa per dire) alle strade interrotte che mi hanno fatto allungare di circa 40 km il percorso originario, la prima deviazione incontrata vicino a Ottaviano che mi ha fatto allungare di 22 km circa, la seconda un po’ prima di Auletta, poi le salite al 15% che non ti aspetti tra Pizzo Calabro e Vibo Valentia e tra Gioia Tauro e Barritteri, tutte emozioni che ti lasciano qualcosa dentro che ti fanno riflettere, se sei riuscito a fare questo, perché non puoi riuscire a fare quest’altro, forse sarà questa l’essenza dell’ultracycling? Non lo so, sarò pronto per una gara di questo tipo adesso?
Sicuramente no, ma vale la pena provarci, perché come dico sempre io e sicuramente qualcuno prima di me, il limite sta solo in testa.

Un caro saluto a tutti i miei amici Orange e non!!!!!!!

Fabio Cali










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