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Corsa e GPS. Quando la tecnologia può essere un prezioso alleato. Seconda Parte.
di Redazione Podistica, 08/01/2015

Nella prima puntata di questa piccola guida ragionata al Gps, vi abbiamo illustrato come funziona e quali possono essere le potenzialità di questo strumento (Puoi leggere qui la prima parte dell'articolo). Ora andiamo più al sodo e cerchiamo di aiutarvi nella scelta di un eventuale acquisto, tentando ovviamente di farvi massimizzare l’utilità rispetto al prezzo. Vale a dire il modello che fa per voi, spendendo per quelle e non per altre funzioni che non andrete a sfruttare. Sono giocattolini costosi, 150 euro almeno e poi a salire…

Esigenze.
Un elemento che va associato insieme all’orologio Gps deve essere la fascia cardiaca, quella che si stringe sul petto e che non tutti sopportano amorevolmente. I dati relativi al cuore sono forse anche più importanti di quelli relativi al passo e alla distanza percorsa. Immaginate di trovarvi in giornata di grazia a livello di falcata (incredibile a dirsi ogni tanto capita...): se facessimo riferimento solo ai dati relativi allo spazio, guardando i numeri forniti in tempo reale dal Gps scopriremmo che stiamo viaggiando forte, più di quanto siamo abituati. Se siamo autodisciplinati (o molto timorosi) rallenteremmo per non trovarci a corto di energie più avanti. Se questa falcata particolarmente leggiadra è associata ad una frequenza cardiaca invece “di crociera”, su ritmi abituali, avremmo la consapevolezza che siamo veramente in giornata di grazia, e non dovremmo preoccuparci di niente altro che di mantenerla, visto che non stiamo lavorando a ritmi più alti del solito e dunque non corriamo il pericolo di stancarci velocemente. Come vedete, anche qui si passa per la conoscenza del proprio “motore”. I dati del Gps sono utili, quelli della fascia cardiaca cruciali sulle lunghe distanze. Saperli “appaiare” può far la differenza.

Passiamo al resto di quel che ci serve. E qui facciamo il distinguo secondo la categoria di runner al quale appartenete, o desiderate appartenere.

Voi chi siete?
I Top runner
– Siete forti, oppure partite da una buona base ed ambite ad esserlo, tanto che il vostro allenamento è incentrato sulla massima qualità possibile e non ci sorprenderemmo che ci sia anche un preparatore a seguire i vostri progressi ed a dettarvi le tabelle. Dunque effettuate ripetute anche su pista, interval training, cambi di ritmo quando fate la distanza… In questo caso lo strumento che deve accompagnarvi deve essere più complesso dello standard. Fermo restando la fascia cardiaca indispensabile, deve essere in grado di registrare determinati intervalli e farvi visualizzare il dato risultante in tempo reale, come ad esempio quello di una ripetuta di 1.000 metri a ritmo di soglia anaerobica durante una lunga distanza. Questo, mentre nel frattempo continuate a correre. Vi serve un modello evoluto che sia in grado anche di guidarvi in un allenamento che può essere pianificato e preimpostato. Ovviamente, dovrete conoscere l'apparecchio praticamente a menadito e sapere sempre quale tasto premere, anche quando in affanno il collegamento tra cervello e dita è latente...

Gli Entusiasti – Vi piace correre, puntate a migliorarvi ma non ne fate una malattia se le cose non vanno sempre per il verso giusto. Di tante funzioni complesse non sapete che farci, di ripetute non ne volete sentir parlare nemmeno per sbaglio, al limite ve le rivedete a casa sullo schermo del computer. Dunque vi basta fissare il “giro”, ci riferiamo a far iniziare e stoppare il “lap”, l’intervallo in cui eventualmente vi prodigate in un cambio di ritmo. Puntate su uno strumento affidabile ma che fornisca grossomodo i dati più importanti e qualcuno “derivato”, come il dislivello e varie minime e massime. Non è detto che riuscirete a rimanere sotto i 200 euro, ma non andrete mai oltre i 300.

I “Felici&Contenti” – Correte quando vi va, come vi va, soprattutto se vi va. Se mai acquisterete un Gps è perché forse qualcuno (volendo anche noi in questo momento) è riuscito a convincervi. La fascia cardiaca potrebbe essere anche superflua (noi comunque ve la consigliamo sempre) perché, visto che dovete divertirvi, smettete di accelerare quando inizia a venirvi il fiato grosso. Nel vostro caso basta un modello basilare, con pochi dati essenziali, possibilmente visualizzabili premendo un solo pulsante. Udite udite, l’acquisto di un orologio potrebbe essere anche superfluo visto che ci sono delle applicazioni gratuite sugli smartphone che svolgono la stessa funzione basandosi sull’antenna Gps del telefono. Con buona pace di tutti.

Funzioni.
In base alla classificazione appena fatta, vi elenchiamo una serie di funzioni comunemente offerte dai modelli in commercio. Spiegandovi a cosa servono, e per quelli di voi a cui è maggiormente adatta. Mettetevi comodi e partiamo dalle indispensabili, quelle che non devono praticamente mai mancare, dando per scontato che essendo orologi, data e ora ve le forniscono di default. Quindi, anche nei modelli più “basic” non mancheranno mai:
- Tempo trascorso (il cronometro);
- Frequenza cardiaca istantanea (trasmessa dalla fascia cardio);
- Distanza percorsa (calcolata dalla rilevazione del satellite);
- Dato riassuntivo dell’allenamento (dalla memoria dell’orologio);

Dai primi tre che vi abbiamo appena elencato si generano i primi dati derivati, chiamiamoli anche “secondari”. Ad esempio, la distanza diviso il tempo ci fornisce la velocità media. Siamo nello stadio successivo, quello che ci aiuta ad avere un quadro fedele (in tempo reale) della nostra prestazione. Nei modelli più evoluti rispetto ai precedenti si imposta il profilo dell’utente, impostando età, peso, dati cardiaci di base, livello di attività. Quindi sullo schermo del nostro orologio possiamo trovare visualizzate, oltre alle prime, anche queste funzioni:
- Tempo del giro (azionabile su una frazione di percorso scelta da noi);
- Conto alla rovescia;
- Frequenza cardiaca media e massima;
- Percentuale di frequenza cardiaca rispetto alla soglia anaerobica e alla quota massima;
- Consumo calorico (dato dal ritmo cardiaco e parametrato ad età e peso);
- Passo istantaneo (in termini di minuti a chilometro);
- Passo medio, minimo e massimo;
- Dislivello (se l’orologio dispone anche di un altimetro barometrico);
- Avvisi sonori rispetto a determinati parametri precedentemente impostati (frequenza minima cardiaca non raggiunta, frequenza massima superata etc).

Oltre questi, si viaggia diretti verso i modelli più evoluti. Qui i dati forniti derivano anche da quel che decide l’azienda produttrice. Ad esempio modelli “multisport” prevedono il loro utilizzo anche per ciclismo o nuoto (per triatleti dunque…) e pertanto forniscono altre rilevazioni. Gli specialisti ad esempio potranno trarre giovamento da allenamenti preimpostati da salvare e poi seguire (ad esempio intervalli in cui va rispettata una determinata velocità o una frequenza cardiaca). E sfruttare tutte le funzioni evolute, come ad esempio i giri automatici, le percentuali di scostamento da una determinata prestazione impostata, o addirittura i “virtual partner”. Nel senso che si corre e nel contempo si deve imitare, o meglio ancora superare, un nemico “virtuale”. Siamo in una corsa simulata che impostiamo noi (ad esempio un 10.000 in 40’00”) e controlliamo in tempo reale se si è davanti o dietro rispetto al nostro obiettivo. Qui entriamo in un altro campo, ed il costo sale sensibilmente, così è bene capire sin da subito se queste funzioni serviranno o meno.

Detto questo, nella prossima puntata vi daremo qualche informazione dettagliata sui maggiori marchi che sono in commercio.




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