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L'importanza dell'allenatore
di Fulvio Di Benedetto, 02/03/2015

Cari amici podisti, rieccomi a scrivere su questo nostro amato sport che ci accomuna: il podismo.
Ma in fin dei conti, che cos'è il podismo? Affermazione molto generica, che viene così definita dall'Enciclopedia Treccani:
parte dell'atletica leggera che comprende tutti i tipi di corsa piana a piedi, sia su pista che su terreno vario”: quindi ne sono esclusi chiaramente i lanci, i salti in elevazione ed in estensione, e la corsa ad ostacoli, includendo invece la corsa di velocità, il mezzofondo ed il fondo che ci riguarda in maniera evidente.
Podismo, prefisso: podo (piede) che deriva dal greco, manco a dirlo.
Una parola che ci appartiene, la sentiamo nell'anima, e giù a fare chilometri, sia che siamo top sia che siamo tapascioni, in inverno come in estate, di sera o di giorno, in salita come in discesa, con la pioggia battente o col sole canicolare, insomma facendo sacrifici e trovando spesso senza neppure sapere come, tra i nostri impegni quotidiani, il tempo necessario per gli allenamenti, sacrificando riposo, famiglia, intervallo di lavoro e più chi ha più ne metta.

Oggi pero' vorrei spendere qualche parola sul gesto prettamente tecnico della corsa: l'azione biomeccanica (ma ci vorrebbero pagine e pagine per parlarne a fondo, e lo rimandiamo in altra sede), cioè il movimento in corsa del nostro corpo ossia la tecnica di corsa, da cui deriva lo stile che è la soggettivizzazione della tecnica, ossia la sua interpretazione: ne parlo solo per farne capire l'importanza.
Ma come e da chi abbiamo imparato a correre?
Come da soli abbiamo imparato a camminare (il solo ausilio fornitoci dagli adulti si limitava a tenerci in equilibrio, oppure con l'aiuto del famoso “girello”), così abbiamo imparato a correre, con un movimento atavico, naturale, spontaneo, istintivo: praticamente l'evoluzione del camminare sempre più veloce per poter spostare la nostra massa corporea sempre più rapidamente.
Altre domande: ma come corriamo? Siamo sicuri di farlo bene?
Ecco delle belle domande che mi pongo e che pongo a Voi che avete la pazienza di leggere queste poche righe. E qui ritorniamo alla tecnica di corsa. Un appoggio del piede, un movimento delle braccia, una spinta della gamba, non perfette possono portare a spiacevoli conseguenze. Io non mi sono mai visto correre: per riuscire a farlo dovevo correre quando il sole non era già alto oppure al tramonto, in modo che la mia ombra si potesse allungare nell'asfalto e vedendola allungata e in avanti, per quanto bene si potesse vedere, riuscivo ad avere un'idea molto approssimativa della mia azione biomeccanica. E così facevo rispecchiandomi per qualche istante in qualche vetrina (giusto il tempo del passaggio), certo non per pavoneggiarmi ma solo per vedermi correre, non avendo né telecamera né il relativo cameraman al seguito.
Quante se ne pensano, no?

Ma veniamo al dunque:
da quì si evince (e mi rifaccio al titolo) l'importanza dell'allenatore. Un ausilio importante, senza ombra di dubbio, anche per chi trova qua e là programmi stereotipati, cioè uguali per tutti, o segue le famose dritte dei runners più esperti, che alcune volte dispensano consigli di dubbia credibilità: un occhio esterno ed esperto di persone qualificate, che vede e corregge eventuali errori, per migliorare non solo l'efficacia della corsa che si traduce in meno fatica e quindi più velocità, ma anche in ottica salutistica evitando anticipatamente l'insorgere di possibili problematiche varie (infiammazioni muscolo-tendinee, dolori osseo-articolari, ecc. ecc.) che tanto fastidio ci danno, ben dosando e bilanciando gli sforzi negli allenamenti con giusti e personalizzati carichi di lavoro, alternanza tra carichi e scarichi, e tra attività e riposo, il tutto completato con carichi di allenamento crescenti.
E ancora: controllare ed eventualmente riequilibrare il giusto rapporto muscolare agonisti-antagonisti coinvolti nella corsa, fortificando i muscoli ipotonici rispetto a quelli ipertonici.
Per questo motivo il presidente (Pino Coccia) ed il sottoscritto, abbiamo fondato e gestiamo la scuola di podismo denominata “atletica podistica solidarietà “, in essere ormai da un quinquennio.
A chi ancora non è iscritto è riservata un'offerta di ingresso, e per saperne di più è invitato a fare una prova presso lo stadio Nando Martellini (terme di Caracalla) il martedì o il giovedì dalle 18:00 alle 19:45, oppure a chiedere informazioni contattandomi alla mail per info e costi: non esitate a contattarmi.

fulvio.dibenedetto@libero.it oppure al nr. Telefonico 393-5562914

Saluti a tutti e... a presto.

Fulvio Di Benedetto
tecnico FIDAL




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