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Che BOMBA quel CARLO!
di Marco Tomassini, 17/12/2012

Il nostro Marciatore, Marco Tomassini

Il nostro Marciatore, Marco Tomassini

L’11/12/2012 è morto Carlo Bomba all’età di 91 anni e la marcia italiana ha perso un grande atleta.

Lo voglio commemorare con un mio ricordo personale. Ho conosciuto personalmente Carlo solamente qualche mese fa, prima di allora lo conoscevo solamente di fama per i suoi 8 campionati del mondo e 7 titoli europei nonché innumerevoli record mondiali da master.

Carlo era di Monte Mario e mia moglie mi raccontava che quando lei era piccola il nonno spesso la portava al parco dicendogli “dai andiamo a vedere Bomba che si allena”.

Quando ho iniziato a praticare la marcia Daniela Ricciutelli, la mia coach, e tutto il gruppo di marciatori/marciatrici che si allena alla Farnesina spesso mi parlavano di Carlo. Poi un giorno mentre mi allenavo al Parco del Santa Maria della Pietà incrocio una persona anziana che vedendomi dice “finalmente un marciatore”.

Finito l’allenamento mentre facevo stretching mi si avvicina e mi fa “tu non sai
chi sono io vero? Sono Carlo Bomba”. Così iniziammo a parlare, anzi iniziò a parlare, un vero fiume in piena e nonostante l’età perfettamente lucido. Così iniziò a raccontarmi della storia della marcia da Frigerio fino ai giorni nostri.

Si ricordava record mondiali, gare degli anni 50 e 60 fatte con i grandi campioni dell’epoca di cui mi spiegava la tecnica, la convocazione in nazionale, una 100 km di marcia , aneddoti di tutti i tipi. La sua ultima gara è stata 4 anni fa alla tenera età di 87 anni alla presenza di molti campioni del passato e del presente. Era un atleta di grande modestia, non voleva assolutamente essere considerato un campione, la frase che ripeteva spesso era “altri sono i veri campioni”.

L’unico suo dispiacere era non aver potuto fare neanche una Olimpiade. Era anche un tipo simpatico e personalmente lo trovavo veramente spassoso quando usava la sua ironia nel commentare l’umanità che frequentava il Parco. Dopo che aveva smesso di
gareggiare non si era più fatto vedere nel giro dei marciatori perché diceva di non voler essere compatito, preferiva andare al Parco a farsi le sue passeggiatine di 2/3 km! L’amore per la marcia però era sempre dentro di lui e le sue poche chiacchierate con me alla fine dei miei allenamenti lo dimostravano.

Con la sua morte fisica la marcia e l’atletica tutta, perde un grande personaggio e soprattutto un grande uomo che è stato un esempio per tutti quelli che amano non solo la marcia ma lo sport intero.

Parlo di morte fisica perché Carlo nello spirito rimane nella mente e nei cuori di tutto il mondo della marcia e non solo.

Marco Tomassini


Carlo Bomba

Carlo Bomba



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