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La casa è dove si trova il cuore...
di Roberto Trasatti, 24/09/2022

Un’estate di parecchi anni fa, doveva essere il 2008, mi trovavo in vacanza a Nettuno.

La mattina presto, prima di sistemarmi in spiaggia con la mia famiglia, mi piaceva correre immergendomi tra i caratteristici gruppi di case, chiese e palazzi racchiusi tra le cinte murarie interrotte a tratti da alcune torri del Borghetto Medievale, per poi allungarmi nel porto turistico, prima di tornare verso la zona dello Scacciapensieri.

Una di quelle giornate mi fu presentato da amici comuni un altro appassionato di corsa, Sandro Pecatelli, col quale iniziai a condividere qualche uscita mattutina durante la quale, apprezzando le mie doti sportive, mi invitò ad iscrivermi ad una società podistica di Roma, con sede a San Lorenzo, di cui lui già faceva parte (anni dopo sarei stato io a favorire il tesseramento degli amici Gian Paolo Giacchetti e Stefano Fanella).

A settembre, restituito all’abituale vita di tutti i giorni, ripensai a quella chiacchierata: la corsa continuava ad entusiasmarmi e i miglioramenti erano evidenti e progressivi.

Perché non provare?

Fu così che un pomeriggio, dopo aver chiesto telefonicamente informazioni, mi presentai in via dello Scalo di San Lorenzo 16, munito di un certificato medico agonistico per l’atletica leggera, della fotocopia del documento d’identità e del codice fiscale e di una foto digitale formato tessera: a quel punto, dovevo solo riempire e firmare il modulo di richiesta di tesseramento!

La stanza era piccola ma piena di oggetti densi di significato: alle pareti e sugli scaffali erano sistemate con cura foto, medaglie, coppe, libri, trofei e magliette, tutti oggetti messi lì per ricordare e raccontare di un podismo vissuto in prima linea; dietro una scrivania un uomo diretto, di poche parole ma che scoprirò essere un vulcano di energia e una garanzia di lealtà.

Il suo nome Pino Coccia; la sua carica, sin dal lontano 2001, quella di Presidente dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Podistica Solidarietà.

L’associazione, nel 1995, prende forma da una Onlus della Banca d’Italia come sezione sportiva.


I suoi scopi principali sono correre e fare “Solidarietà” attraverso la partecipazione a gare che attribuiscono premi in denaro ai gruppi podistici più numerosi da devolvere poi in beneficenza: tanto per fare qualche esempio, il sostegno costante alle persone colpite dal recente sisma del centro Italia o ai ragazzi adottati a distanza; l’opera incessante di raccolta sangue, le iniziative benefiche volte al miglioramento delle condizioni sanitarie e all’alfabetizzazione dei bambini africani, il sostegno alla Caritas attraverso il servizio mensile alla Mensa di Colle Oppio, le raccolte fondi, le donazioni così come l’aiuto a qualche orange (così ci chiamiamo tra di noi per il colore della nostra maglia sociale) in difficoltà economica.

Da ultimo, durante il lock dowm dovuto alla pandemia che ha colpito ognuno di noi cambiando bruscamente le nostre esistenze, la Podistica, oltre a riuscire a tener viva la passione della corsa in un periodo privo di competizioni, ha svolto un’intensa attività solidale moltiplicando con forza, costanza e determinazione, la propria azione, conferendo ancora maggiore sostanza alla seconda parte del suo nome: “Solidarietà”.

Ciò si è concretizzato in una forte attività di distribuzione di generi alimentari attraverso il furgone societario e anche con automezzi privati verso famiglie bisognose di aiuto o persone in gravi condizioni economiche, arrivando a contare oltre cento interventi diretti, sommati a quelli effettuati in collaborazione con Emergency in base ad un accordo stipulato con quell’associazione.

All’interno della Podistica, nel tempo ho visto costituirsi una Scuola di Atletica Leggera, con il gruppo degli “Arancini” per i nostri figli, una Sezione di Fit Walking, una Trail, per chi vuole provare l’emozione di camminare in mezzo alla natura, una Triathlon per gli amanti della triplice disciplina nuoto, bici e corsa, una di Atletica Leggera in Pista e la Podistica Solidarietà Cycling Team.

Tanto entusiasmo e tanti momenti aggreganti di sana socializzazione: prosciutti party, cene, magari per festeggiare i vincitori del Criterium (classifica interna alla Podistica basata sulla partecipazione e sul piazzamento ottenuto in determinate gare prestabilite) o appuntamenti ormai irrinunciabili come il Trofeo Sociale e degli “Arancini” o come la “Camminata di Santo Stefano”, una corsa-camminata per smaltire il pranzo e la cena di Natale, scambiarci gli auguri, brindare e mangiare insieme il classico panettone all’interno di luoghi unici al mondo: piazza Venezia, via del Corso, piazza di Spagna, Trinità dei Monti, Pincio, piazza del Popolo, via di Ripetta, via del Corso, Colosseo e Terme di Caracalla.

Tornando a me, quel pomeriggio, il Presidente mi diede la mano e subito dopo, cogliendo le mie preoccupazioni, mi disse che per entrare a far parte della Podistica Solidarietà non avrei dovuto essere un fenomeno… sarebbe servita solo voglia di correre e di aiutare il prossimo.

A lui non interessava in quanto tempo fossi stato in grado di chiudere una gara, a lui interessava che io c’ero.

Poi, alzando la testa dai fogli che aveva sulla scrivania, mi guardò brevemente negli occhi e sussurrò: “Benvenuto!”.

Da quel giorno, ho scoperto un mondo che non immaginavo: persone cordiali e laboriose che, sottraendo tempo agli impegni della loro vita quotidiana, si spendono con passione permettendo a molti di noi di praticare lo sport che amiamo nella migliore delle condizioni possibili e, nel contempo, facendo del bene al prossimo!

Tra l’altro, vi ho ritrovato quel mio vecchio amico, quel Guido di cui ho parlato in precedenza che, da giovani, mi “fregava” le ragazze: oggi, almeno nella corsa, lo “frego” io! La mattina della gara trovo sempre qualcuno presente vicino alla partenza o al punto iscrizione per la consegna del materiale già ritirato, per pagamenti dell’ultimo minuto e per la tradizionale foto di gruppo con l’adrenalina già alta.

È gente che si alza all’alba anche il fine settimana per anticiparci sul luogo della gara, montare il gazebo, organizzare la distribuzione di pettorali e quant’altro a favore di noi atleti che arriviamo freschi e riposati all’ultimo secondo; persone che custodiscono e controllano i nostri zaini mentre noi corriamo e che spesso ci fanno anche trovare un buffet al termine delle nostre fatiche.

E tutto questo, la Podistica lo garantisce avvalendosi prevalentemente di prestazioni volontarie, personali e gratuite, dei propri associati.

Oltre alle pagine Facebook - Twitter, a Instagram, al gruppo Whatsapp e al servizio di mailing list, c’è la Chat Orange 2, che regala ogni giorno un contatto diretto con ognuno di noi e poi il sito della Podistica che è sempre continuamente aggiornato e ricco di utilissime informazioni e di reportage riguardanti le varie iniziative sportive e di solidarietà: al suo interno, la sezione delle notizie, delle classifiche, degli articoli, dei calendari sportivi, della fototeca, delle vantaggiose convenzioni con medici ed esercizi commerciali e la preziosa area riservata con riportate tutte le gare effettuate dal singolo atleta, gli eventuali articoli scritti e l’elenco e la geolocalizzazione di ogni orange.

Agli indirizzi e-mail, suddivisi per competenze, si trova sempre un interlocutore capace di risolvere prontamente qualsiasi problema.

L’iscrizione on line alle gare è semplicissima (le gare sono suddivise su strada, in regione e all’estero): basta un click e l’associazione provvede all’iscrizione, al ritiro del pacco gara e del pettorale.

In questi anni, mai una polemica su tematiche estranee allo sport: d’altronde lo Statuto è chiaro e il Presidente non ha problemi nel farlo rispettare: “L’associazione è apolitica e aconfessionale, si ispira ai principi della partecipazione democratica e intende, con la pratica sportiva, diffondere e promuovere il concetto morale e sociale della solidarietà e del volontariato.

Essa non ha scopo di lucro.


L’associazione è altresì caratterizzata dalla democraticità della struttura, dall’uguaglianza dei diritti di tutti gli associati”.

Nel tempo mi è capitato di scrivere qualche considerazione personale su una gara o su un mio particolare momento sportivo (qualcuno di quegli scritti rivivrà anche tra le pagine di questo libro) e molto spesso quelle mie parole hanno trovato spazio nella Sezione “Notizie” del sito: anche di questo sono grato al Presidente.

Al termine di quel pomeriggio tornai a casa pieno di buoni propositi ma con ancora molti dubbi circa le mie reali possibilità atletiche.

Qualche giorno dopo però tornai in sede a ritirare il tesserino della Federazione Italiana Atletica Leggera che, tra l’altro, offre la possibilità di allenarsi negli stadi della FIDAL.

Quando lo tenni tra le mani non potei non provare una grande soddisfazione nel leggere sopra il mio nome e cognome la parola “Atleta”.

Quel tesserino negli anni lo ho portato sempre con me, in una tasca del mio portafoglio, l’ho mostrato con orgoglio a chi ne era interessato e ho cercato di onorarlo più che ho potuto.

La Podistica Solidarietà è una delle oltre centoventi società sportive podistiche della Capitale: pur essendo oggi la più grande, quella con il maggior numero di iscritti non mi ha mai fatto avvertire la sensazione di essere un semplice numero.

Pur avendola frequentata poco, negli anni ho stretto rapporti sinceri con parecchi orange, rapporti che mi hanno fatto avvertire sempre la percezione di far parte di una grande famiglia, come, tanto per fare un esempio, in occasione delle foto di cui ho parlato prima che ci scattiamo nei minuti precedenti le gare caricandoci l’un l’altro.

Tutte le mie competizioni, come da regolamento, le ho corse con orgoglio indossando la canotta orange (solo un anno, pur restando iscritto alla Podistica, partecipai a due gare con la maglia della Planet Sport Running dell’amico e collega Luciano Ciccone di cui parlerò in altro capitolo).

Ad ogni gara ho messo il cuore, come ispira il nostro logo che ne è l’espressione migliore.

La giacca qui sotto l’ho indossata tante volte per coprirmi dal freddo prima e dopo un evento podistico e in molte altre occasioni nelle quali sono stato fiero di mostrare agli altri il mio senso di appartenenza.

A questo punto, concludo il capitolo con il nostro motto, quello che si sente risuonare più volte nelle gare della domenica e non solo:

“Alè Podistica!”




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