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Corsa e GPS. Quando la tecnologia può essere un prezioso alleato. Terza Parte.
di Redazione Podistica, 12/01/2015

Nella prima puntata vi abbiamo spiegato cosa è e come funziona un orologio Gps, o SportWatch che dir si voglia. Nella seconda vi abbiamo illustrato quali sono le funzioni che forniscono, e quali possono essere quelle che fanno al caso vostro in base anche al vostro livello di attività.

- Puoi leggere qui la prima parte dell'articolo.
- Clicca qui per leggere la seconda parte dell'articolo.

Ora scopriamo quello che propongono i maggiori marchi che ci sono in commercio. Tutti, badate bene, con la batteria interna ricaricabile agli ioni di litio, che garantisce longevità e comodità.
Non vi diciamo quale è meglio o peggio. Ci limiteremo a illustrare le caratteristiche principali, sia dell'orologio sia eventualmente anche del software di gestione con i quali chi scrive, per motivi lavorativi, ha avuto la “fortuna” (e qualche volta anche la “sfortuna”) di imbattersi. Parliamo del programma (o del portale online...) che ci permette di visualizzare sullo schermo del computer i dati del nostro allenamento. Ove possibile vi diremo anche i prezzi di listino.

Prima di far questo c'è un ultimo tecnicismo che dobbiamo necessariamente illustrarvi, altrimenti rischiate di non capire nulla dopo. Nella puntata scorsa vi avevamo parlato della necessità di abbinarci una fascia cardiaca. Ne esistono di tre tipi, differenti tra di loro per il protocollo di trasmissione. Il più diffuso è l'Ant+, che nel ciclismo è di fatto la frequenza di riferimento ed è quello utilizzato da Garmin (e compatibili) anche per i sensori che si istallano sulla bici. Recentemente sono uscite le prime fasce al torace Bluetooth, che come vedremo sono clamorosamente pratiche e ideali per chi usa il telefonino. Infine lo standard W.I.N.D., quello di Polar. Detto questo, partiamo con la carrellata.

GARMIN
È senza dubbio il marchio più conosciuto e di riferimento. Per noi runner la gamma è vastissima e si parte dai modelli più semplici per arrivare ad altri molto complessi. Ci sono tutti i prezzi, dai 129 euro del Forerunner 10 (che però non riceve i dati della fascia cardiaca) ai 449 euro del 920 Xt, il più evoluto. In mezzo tante soluzioni che differiscono tra loro per una serie di funzioni aggiuntive.
Per quanto riguarda il software gestionale, è necessario creare un proprio account sul sito GarminConnect e fare l'upload della nuova attività. È molto intuitivo e facile da usare, e c'è da considerare che dal Garmin stesso è possibile l'upload diretto anche si siti come Strava, Training Peaks e via discorrendo, senza passare per il portale specifico.

POLAR
Dobbiamo all'azienda finlandese la realizzazione, molti anni orsono, dei primi cardiofrequenzimetri portatili venduti a prezzi accessibili. I fruitori si estesero a dismisura perché controllare il cuore era finalmente alla portata di tutti, e non solamente limitato negli ambulatori di medicina sportiva.
Polar è anche un'azienda che “balla da sola”, nel senso che utilizza il suo protocollo di trasmissione W.I.N.D. anche se pare stia deviando (notizie dell'ultimo autunno) verso la compatibilità con quelle Bluetooth. Comunque, la gamma per i runner prevede tre prodotti principali. Il più evoluto (e con un design anche apprezzabile, fidatevi...) è il V800, con molte funzioni dedicate a chi fa sport di mestiere o lo fa seriamente, tra cui lo Smart Coaching. Costa 449 euro, sotto di quello c'è l'Rc3 Gps, a 279 euro che è ideale per chi corre con buon piglio (e che è utilizzato anche chi scrive, con soddisfazione va detto...). Un filo più economico l'M400, di recentissima introduzione.
Una delle cose meno “digeribili” di Polar è l'impossibilità di personalizzare i dati da visualizzare sulle varie schermate che rimangono impostate fisse, almeno in alcuni modelli. Di contro la precisione del Gps è proverbiale, tanto che (ve lo assicura sempre chi scrive...) parliamo di uno scarto di sì e no mezzo metro. La gestione dei propri allenamenti avviene on line, sul Polar Personal Trainer, funzionale e senza troppi fronzoli.

TOMTOM
Un marchio che tutti conosciamo per i navigatori da auto, irrompe a gamba tesa nel mondo dello sport con due prodotti, simili nella forma ma con una differenza basilare. Il Multi-Sport ha dimensioni leggermente più piccole dell'altro, costa 149 euro senza fascia cardiaca, 199 euro comprensivo di fascia con tecnologia Bluetooth Smart, che è compatibile anche con i telefonini e che ottimizza la durata della batteria. Il Multi-Sport Cardio invece potrebbe fare la felicità di tutti coloro che mal sopportano le fasce sul torace. Infatti il sensore per i battiti cardiaci è integrato sul cinturino, che monitora i cambiamenti del flusso sanguigno sul polso tramite un sensore a contatto con la pelle. Ha anche la funzione “virtual partner”, costa 299 euro. Per la gestione di tutto c'è il portale MySport della stessa TomTom, tutto sommato facile ed intuitivo da utilizzare.

SUUNTO
Suunto (finlandese come Polar...) è specializzata in strumenti per l'outdoor (anche le bussole) e multisport, dunque non sorprendetevi se troverete una gamma veramente sconfinata di prodotti, ancor più che nel caso di Garmin. La gamma Ambit, quella specifica per noi runner e per chi si dedica al trail, va dai 499 della serie 3 Peak ai 299 euro di quelli più economici, comprensivi comunque di fascia cardiaca Ant+. Sono tosti ed affidabili.
Per la gestione e la visualizzazione della propria attività c'è il sito Movescount.com, un portale vero e proprio con il quale si possono anche pianificare i percorsi e condividere con la comunità degli altri utenti Suunto nel mondo.

TIMEX
Dal marchio americano che quest'anno festeggia 160 anni le proposte per orologi sportivi non mancano in termini di normali cronometri, molte meno quelle con Gps. Di fatto la gamma Ironman (nome perlomeno evocativo...) propone come modello di punta il Run 2.0 Gps, con dati base e derivati che possono poi essere visualizzati non su un portale o software specifico, ma direttamente su siti come Strava, Training Peaks e così via. Idem per gli altri modelli dotati di antenna satellitare.
La novità è invece il One Gps+, un vero e proprio smartwatch che non ha neanche bisogno di un telefonino appaiato. È compatibile con i sensori Bluetooth e fornisce tutte quelle informazioni che si ottengono dalle classiche App dedicate ai runner disponibili sugli smartphone, con in più altre funzioni utili per l'utente. Il prezzo si aggira sui 400 dollari.

SOLEUS
Di questo marchio sinceramente conosciamo poco, se non che propone modelli molto colorati e anche relativamente economici. Si rimane tra i 200 euro ed i 250 euro secondo le funzioni che si vogliono, ancora meno se si decide di fare a meno della fascia cardiaca. Le schermate personalizzabili sono il loro forte, mentre per quanto riguarda il software di riferimento, le unità Soleus hanno l'upload diretto su Strava, piccolo punto a favore per gli amanti di questo portale.

ADIDAS
Il Micoach Smart Run Watch di Adidas non passa inosservato. Perché? Costa un po' ma pensate che oltre ad una serie di funzioni avanzate e di dati secondari che si possono visualizzare sul display da 1,45 pollici derivanti dalla prestazione che si sta affrontando, si ha in un solo apparecchio anche il sensore cardiaco sul polso (non si deve indossare la fascia dunque...) e il lettore Mp3. A quel punto, con un paio di auricolari Bluetooth anche gli amanti della musica sono accontentati, seppur in quel caso l'autonomia della batteria passa da 8 a 4 ore. Ah, dimenticavamo, lo schermo è touchscreen come gli smartphone.
La gestione avviene tramite il portale micoach.adidas.com. Il prezzo è di 400 euro circa, magari dal vostro negozio di fiducia lo trovate a meno ma è alto, visto che alla stessa cifra ci si accosta su modelli molto evoluti di altri marchi. Di contro è un “tutto in uno” senza fasce cardio e senza necessità di un lettore Mp3, e con un design che è molto bello. Quello sì...

NIKE
Anche l'altro colosso, Nike, propone un orologio Gps, sviluppato in collaborazione con TomTom. Funzioni standard, con visualizzazione sul display sino a tre righe contemporaneamente, e schermate in parte personalizzabili. Per i dati cardiaci ci si deve affidare ad una fascia Polar Wearlink+, che va acquistata a parte. Non dispone di molta memoria per le attività completate (massimo 15 ore) ma ci si può affidare al software Nike+ Connect per archiviare i propri allenamenti e le proprie corse. Inoltre dialoga con i footpod Nike+ (quelli che si inseriscono direttamente nelle scarpe, per intenderci...), quindi se si corre al chiuso è comunque in grado di calcolare la distanza percorsa. Sul sito Nike si compra a 140 dollari, le funzioni che offre sono quelle base, la fascia va acquistata a parte, ma tutto sommato è economico. Esteticamente risulta molto “cool”.

BRYTON
Dopo aver avuto un discreto successo tra i ciclisti con la gamma Rider, questo marchio anche nel running punta tutto su prezzi accessibili. Infatti il modello più evoluto della gamma, l'Amis S630 tra le tante funzioni e schermate personalizzabili si connette anche con il telefonino, visualizzando previsioni meteo o avvisi di chiamata. Non conosciamo i prezzi ufficiali, ma on line si compra intorno ai 250 dollari. Sempre della gamma Amis c'è anche S430, mentre più semplici e spartani i due della serie Cardio, il 60 e il 40, che vanno abbinati a fasce cardiache Ant+, (opzionale nel modello 40). Efficace anche se un po' macchinoso il sito gestionale Brytonsports.com.

GEONAUTE
Il marchio di Decathlon come sempre punta al prezzo conveniente pur fornendo una discreta qualità di base. Non sono da meno gli orologi Onmove. Il modello base (che però non dialoga con fasce cardio) si trova a 69,90 euro e sembra più adatto a chi si dedica al walking. Per avere qualcosa più consono alle esigenze di chi corre ad un certo livello occorre acquistare il modello 200, a 89,95 euro, al quale va associata la fascia cardiaca opzionale (a trasmissione Bluetooth Smart) a 34,95, ed è la combinazione meno costosa di tutti. Il modello più prezioso del lotto è l'Onmove 710, con schermo molto ampio, a 174 euro. Per l'analisi dei dati ci si affida al software mygeonaute.com, che (va detto) non sempre è impeccabile.

IL VOSTRO SMARTPHONE
A patto che disponga dell'antenna Gps, anche il più scarso degli smartphone assolve egregiamente la missione di monitorarci mentre corriamo o camminiamo. Sicuramente si ha un dispositivo a costo zero, visto che molte delle App più diffuse (Runtastic su tutte, ma qui ne trovate a bizzeffe) offrono anche la versione gratuita con funzioni e raccolta dati ridotta, che quasi sempre esclude i riferimenti del cardio.
Per avere anche sotto controllo i dati del cuore occorre disporre così di due cose ulteriori. Ovviamente di una fascia compatibile, e quelle Bluetooth lo sono sicuramente tanto che basta appaiarle sul pannello di controllo della connettività del telefono per essere subito riconosciute. Quelle Ant+ lo diventano tramite l'utilizzo di uno speciale ricevitore collegato sulla porta di comunicazione dello smartphone (vedere i modelli compatibili in tal senso). Qualora sia richiesta per la raccolta dei dati cardiaci, occorrerà quasi sicuramente comperare la versione Premium dell'App che vogliamo utilizzare. Ad esempio la versione Pro di Runtastic, che costa 4,99 dollari.

Quali sono i pro di utilizzare il proprio telefono? Sicuramente la spesa molto contenuta: un telefono lo si ha già e comunque lo si usa per altre esigenze; le App costano cifre tutto sommato abbordabili (anche quelle di allenamento professionale); una fascia Bluetooth costa mediamente tra i 30 ed i 40 euro. E poi, se si ha l'abitudine di ascoltare la musica, si attacca la cuffia direttamente all'uscita audio del proprio telefono per essere al completo. Tutto in uno, verrebbe da dire...

I contro? Non mancano... In primis la durata della batteria è molto limitata con il trasmettitore Bluetooth azionato, col Gps acceso ed eventualmente con il lettore Mp3 in funzione. Fate prima delle prove per non trovarvi “a secco” in qualche allenamento lungo di un'ora e mezza o anche oltre. Quindi l'ingombro. Gli SportWatch si mettono al polso e non si muovono, lo smartphone è decisamente più ingombrante, così o lo si mette in una tasca posteriore (ma finisce per sobbalzare da tutte le parti e diventare scomodo, oltre che esposto al sudore ed a pericolo caduta), oppure sul braccio grazie a quelle apposite fasce da cui partono anche eventualmente le cuffie. Un po' scomodi anche questi, almeno nel parere di chi scrive, soprattutto se si corre a velocità sostenuta visto che non è che abbiano una tenuta ottimale.

Detto questo, sapete tutto (o quasi tutto) sugli SportWatch dotati di antenna Gps e saprete orientarvi nell'acquisto. Se poi avete qualche altro dubbio non esitate a contattarci, scrivendo all'indirizzo redazione@podisticasolidarietà.it. Nei limiti del possibile risponderemo a tutti.




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