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I numeri di Pechino
di Ferdinando Silvestri, 17/09/2015

L'arrivo vittorioso di Usain Bolt nella gara dei 200 metri piani

L'arrivo vittorioso di Usain Bolt nella gara dei 200 metri piani

Ad ogni fine estate, ormai lo faccio già da qualche anno, mi diverto ad unire due mie passioni: l'atletica ed i numeri.
Al termine del principale appuntamento annuale di atletica leggera (che sia mondiale, europeo od olimpiade), dopo aver visto tutte le gare (le registro e poi le guardo con calma), mi cimento a dare, letteralmente, mi si perdoni l'ossimoro, i numeri.

Delle 45 specialità olimpiche (23 per gli uomini e 22 per le donne) prendo i primi 8 classificati di ogni gara, in pratica i finalisti, assegno loro 8 punti al primo, 7 al secondo e così via fino ad un punto all'ottavo. Questo procedimento, che non ho certo inventato io, si usa per avere un quadro più ampio dell'andamento generale, rispetto a quello molto più limitato del medagliere. Per esempio: come è andata la squadra italiana rispetto alle altre, nonostante non sia mai salita sul podio? Oppure: qual è stata in assoluto la rappresentativa più brava? E quella femminile (o maschile) migliore?
Infine, ho stilato una personalissima pagella (questa si che l'ho inventata io) per le prestazioni italiane che tiene conto della posizione raggiunta in classifica ma in relazione ai partecipanti alla gara, partendo dal presupposto che, anch'io vincerei la medaglia di bronzo se a partecipare fossimo solo in tre!

Delle 26 performance azzurre ne ho promosse 14, rimandate (a settembre ...) 7 e bocciate 5; qualcuno forse, troverà che con i voti sono stato di manica larga, però vorrei anche ricordare che l'atletica leggera è lo sport dove l'uomo sfida i propri limiti: nel correre più veloce possibile una certa distanza, nel saltare più in alto o più lontano possibile oppure nel mandare il più lontano possibile un determinato attrezzo ed è quindi, lo sport più praticato in tutto il mondo.
Basta ricordare che le compagini presenti a questa kermesse erano 207 e che il livello tecnico delle prestazioni è stato altissimo (addirittura un record del mondo nel decathlon!) e si capisce subito che per entrare semplicemente in finale, i nostri azzurri, avrebbero dovuto fare quasi tutti il primato personale od addirittura il record nazionale e in alcuni casi non sarebbe stato neanche sufficiente. Quindi se l'Italia è giunta 32ª su 207 squadre alla fin fine ci possiamo anche quasi accontentare.

Per il resto è evidente che: la velocità ha preso residenza a Kingston ed il mezzofondo ed il fondo sono sempre più dominio degli africani, anche quando indossano la maglia britannica.
Appuntamento a Rio de Janeiro 2016, nel frattempo per chi ne volesse sapere di più, su cosa è accaduto a Pechino, non deve far altro che cliccare QUI.

Ferdy


Ruggero Pertile ha ottenuto il 4° posto alla maratona

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