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Io non sono egoista e neanche voi.
di Attilio Di Donato, 27/11/2012

Però tu, amico podista, non lo sai che dentro la busta che contiene il pettorale ci sono sempre le quattro famigerate spillette? Eppure di gare, non solo maratone, ne hai fatte tante quindi, per favore, non me le chiedere. Lo sai benissimo che non le ho e non le ho perché ho solo quelle che erano nella mia busta e che sono sempre, immancabilmente ed esattamente solo 4 (quattro).

Io non sono egoista, se le avessi te le darei se soltanto tu mi spiegassi come hai fatto a perderle se erano nella busta? Ma quando ti danno la busta paga a fine mese tu che fai? Pigli i soldi e li butti? Non ci credo.
E allora adesso ti arrangi amico podista distratto e solidale.

Ripeto: io non sono egoista però uno quando corre deve pur pensare un pochettino anche a sé stesso. Se io corressi senza allenamento, a “capocchia”, come dicono a NapoLi, mi verrebbe un infarto giusto? Ma a chi? Al MIO-Cardio, mica al tuo. E allora, in questi casi vale il detto “ognuno per sé e Dio per tutti”.

Ripeto. Io non sono egoista e neanche voi.

Supponiamo un altro caso particolare: io corro una maratona, al 10° km comincia a farmi male una gamba, al 15° inizio a zoppicare. Mi si avvicina un amico podista e solidale che si ferma a soccorrermi. Io lo blocco subito dicendo: ”ascolta, amico podista e solidale io ti voglio bene, però tu dovresti conoscere il famoso proverbio che dice: chi pratica lo zoppo impara a zoppicare. E allora, prosegui pure che io mi arrangio. Sicuramente lungo il percorso qualcuno mi presterà un bastone con cui mi sorreggerò sulle gambe. E sicuramente troverò un altro podista ancora più amico e solidale di te a cui potrò dare una randellata negli stinchi e farlo zoppicare in modo da poter dimostrare che questo proverbio (solo in questo caso) funziona per davvero.”

Insisto: Io non sono egoista, e neanche voi.

Noi tutti corriamo per partecipare, giusto? ma perché allora abbiamo ciascuno una diversa andatura? Non riesco a capire. Se tu amico podista e solidale dovessi correre talmente forte da vincere un premio cosa faresti? Non te lo prendi? Dici: “ma no… ma io ho corso per partecipare, che ne sapevo che avrei vinto? Non è colpa mia, ve lo giuro, io pensavo che fossero tutti davanti… evidentemente mi sono sbagliato; va be… datemi il premio, ma vi prometto che la prossima volta starò più attento. Grazie, comunque. Scusate. Arrivederci.”

Io da quando corro non ho mai vinto niente. Solo una volta ad una premiazione di una gara effettuata a roma intitolata: ”12x 1ora – ¾ d’ora: 6 = fate voi i calcoli” gli organizzatori non so per quale motivo (forse perché avevano fatto male i calcoli) si sono trovati una coppa in più e l’hanno data a me. Sinceramente l’ho accettata volentieri. Adesso la custodisco gelosamente a casa di un mio lontanissimo parente, talmente lontano che manco mi ricordo più dove abita.

Se un giorno dovessi vincere un premio sinceramente me lo prenderei; ma non perché sono egoista ma soltanto per partecipare in tutto e per tutto alla competizione. Ma scusate, come disse quel fortissimo podista amico mio, avrete capito che parlo del Presidente che dice sempre di essere fortissimo!!!, se l’importante è partecipare, non è meglio partecipare anche alla premiazione?
Capito perché non sono egoista (ma neanche voi lo siete).

Per giunta io sono anche lento, non mi considero affatto un campione. Non ho un cronometro per misurare il tempo, ho una clessidra. Mi sono slogato un polso a forza di girarla e rigirarla. Quando arrivo al traguardo la metto in posizione orizzontale e conto i granelli che ci sono che poi sono sempre gli stessi: 143638464478.

Mi dimentico però di contare quante volte ho girato sta cavolo di clessidra. Forse non ho ancora capito come funziona. Sarebbe meglio che mi comprassi un cronometro multifunzione di quelli ultimo grido che ti fa da cronometro, cardiofrequenzimetro, tester, termometro se hai la febbre, sfigamanometro, gprs-tv-pen drive e mi avverta quando stanno per superarmi TUTTI quelli che ho dietro, vale a dire l’autista dell’ambulanza e i due soccorritori.

Un saluto a tutti. Alla prossima.

Attiliuccio


Attiliuccio a Firenze

Attiliuccio a Firenze



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