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5 angeli Orange.
di Nicoletta Cesarini, 15/10/2010

Pubblichiamo la testimonianza di una volontaria,Carla Spagna, da poco tornata in Italia dopo la sua indimenticabile esperienza vissuta presso la casa famiglia di Isla ng Bata e anche alcune foto delle bimbe che vivono nella casa scattate dalla nostra amica Silvia Izzo:

Avevo sentito parlare di Francesco e Flora da tempo e soltanto lo scorso Natale sono riuscita ad incontrarli, incuriosita dai resoconti sulle loro iniziative.

Colpo di fulmine ! Il loro entusiasmo e il generoso impegno mi hanno contagiata e da quel momento il mio unico desiderio è stato di capirne di più e di toccare con mano. Non sono mancate le occasioni: l’incontro con questo popolo di volontari e sostenitori nelle cene sociali di Roma e Padova, una breve visita durante un mio viaggio in India all’orfanotrofio di Gurgaon che ospita giovani con handicap fisici e mentali da dove è partita l’attività di volontariato della neo associazione e infine un soggiorno di due settimane, lo scorso agosto, nella casa famiglia isla ng bata house con Francesco, Flora, Luce , la loro bambina di 4 anni che condivide le loro scelte, e le prime cinque bambine ospitate nella struttura.

Che emozione quando ci siamo ritrovati all’aeroporto di Dumaguete dove sono venuti a prendermi con l’inconsueto veicolo che, insieme ad una semplice piccola moto, sono gli unici mezzi di trasporto utilizzati dall’associazione che punta alla semplicità e all’economia di costi: un bel pedicab giallo, piccolo ma efficiente, capace di trasportare persone e materiali in quantità impensabili e divertente simbolo dell’associazione.
Ed ora eccomi qua, ritornata nel confort esageratamente superfluo della nostra quotidianità, ma il mio cuore è là a ISLA NG BATA, un’oasi felice in una realtà che facciamo fatica ad immaginare per le difficoltà che si devono affrontare per soddisfare esigenze solamente primarie.

Le bambine………….. che emozione e commozione incontrarle dopo aver saputo delle storie tristissime alle loro spalle e la provenienza da condizioni di vita per noi impensabili !

Gliou la più piccolina e anche la più malata: siamo andati a prenderla in ospedale ( beh, se continuiamo a lamentarci della nostra assistenza sanitaria…………non ci rendiamo conto di quello che abbiamo ) dove è stata ricoverata per un lungo periodo, finalmente ristabilita ma indubbiamente bisognosa di attenzioni per il ritardo nello sviluppo probabilmente a causa dell’abbandono in cui è vissuta.

E poi Charlyn, 11 anni, la più grande, lo sguardo triste, timida e timorosa anche di fronte alle attenzioni, non abituata a riceverne, pertanto incredula e diffidente. E’ minuta ma più grande per maturità a causa delle difficoltà e abusi subiti in famiglia. Ora comincia a credere che anche per lei sia possibile uno spiraglio di tranquillità e comincia a relazionarsi con maggiore scioltezza con slanci affettivi improvvisi e flash di regressioni infantili alla ricerca di un mondo di giochi e leggerezza di cui non ha mai goduto.

E infine le tre sorelline di strada. Non posso credere che Mariz, 2 anni, Divina, 4anni, Rosalina, 7 anni, fino a pochi mesi fa siano vissute elemosinando di giorno e dormendo di notte sotto i ponti, rifugiandosi talvolta per cibo o per lavarsi presso suore caritatevoli. Ora sono tre bambine educate, ubbidienti, sempre pulite e ben vestite che si concedono con parsimonia i giusti capricci dell’età e godono sicuramente dell’opportunità che hanno avuto in sorte.

Hanno fatto un buon lavoro Francesco e Flora con pazienza, tenacia, serenità, anche nei momenti di sconforto, ma sempre sorretti dalla convinzione che nessuno può scegliere dove nascere e che chi ha avuto più fortuna deve cercare di aiutare, come può con i suoi mezzi, i più sfortunati.

Con il loro contagioso entusiasmo hanno saputo circondarsi di sostenitori e volontari che hanno contribuito anche fisicamente alla costruzione della struttura e ora si avvalgono della preziosa collaborazione di personale locale accuratamente selezionato sulla base della serietà ed affidabilità al di là delle qualifiche, che contribuisce alla gestione della “famiglia” mettendoci anche quel pizzico di tenerezza che vorremmo avere nelle nostre case.E’ stato bello far parte, anche se per poco di questo piccolo gruppo, che con poche risorse, ma tanto amore riesce a dare il sorriso a chi non l’ha mai avuto.

Non posso dimenticare l’allegro vociare e cantare della piccola Mariz che non mi stancavo di sbaciucchiare e riempire di coccole che ricambiava con teneri abbracci e attacchi di gelosia se rivolgevo l’attenzione ad altri.



Tutte sembravano voler l’esclusiva dell’affetto e delle attenzioni, tanta è la sete di amore che hanno, amore che forse non hanno mai avuto.

Carla Spagna

Ricordiamo che se volete conoscere maggiori informazioni su iniziative e i progetti di questa associazione, su facebook è presente la pagina di Isla ng Bata, visitatela!!




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