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“Barcollo ma non mollo!”
di Fabrizio Renzi, 15/07/2012

Poggio Rusco è un piccolo paese sulla strada statale Abetone Brennero vicino a Villa Poma, dove abbiamo comprato il parmigiano.

A Poggio Rusco c’è una torre, sta li, massiccia e imponente da sola in mezzo ad un prato da qualche secolo, qualcuno c’ha scritto sotto “Barcollo ma non mollo”. E’ un bel modo per esorcizzare questo periodo.

Qui vicino c’è Finale Ligure lì nella frazione di Massa Finalese c’è un ragazzone con due occhi azzurri grandi e vispi. Anche lui probabilmente a volte barcolla, ma non molla.
Due grandi occhi azzurri. Quando siamo entrati nel garage dove stava Paolo la prima cosa che mi ha colpito sono stati proprio i suoi occhi.

Siamo partiti alle 6.30 (col fresco), io Pino e Alessandro, direzione sede Podistica per caricare i libri …… poi partenza: benzina, autogrill, autostrada, case, prati campanili, il caldo, Bologna, la pianura padana, … e infine nel primo pomeriggio siamo arrivati a Massa Finalese.

Ci hanno accolti Ottavio e Antonella della Podistica Finale Emilia, a loro abbiamo consegnato i circa 400 libri del progetto "Dedichiamo una biblioteca a Finale Emilia”.

Ottavio e Antonella ci hanno raccontato le loro giornate, la paura continua e la difficoltà a rientrare a casa a dormire. La loro casa è lesionata, ma non inagibile.

Poi, con loro, siamo andati a trovare Paolo e i suoi genitori Emer ed Armanda, ci hanno accolto in un garage dove si deve rifugiare per scappare dal caldo del container.

Paolo col suo fare vivace ci ha raccontato un po’ del suo presente, poi Emer, il papà di Paolo, tra italiano e dialetto ci ha detto una cosa che ci ha colpito: in questi giorni in giro per Finale Emilia e Massa Finalese ci sono molte persone con medaglie e medagliette, ma l’unico aiuto concreto è arrivato loro dalla nostra società.
Fa riflettere.


Mi ha colpito una cosa: la paura istintiva che le scosse stanno lasciando. Vedendo che la carrozzella di Paolo era girata verso la serranda del garage infuocata dal sole di luglio, ho consigliato di girarla per evitare a Paolo il calore… il papà mi ha risposto: “si, ma se giro la carrozzella ci vuole più tempo a scappare”.

La mattina seguente siamo andati a caricare il parmigiano. Poi il viaggio di ritorno la pianura padana, statale Abetone-Brennero, benzina, autogrill, autostrada, Bologna, case, prati, campanili, il caldo, monte Soratte, Roma.

E a Roma distribuzione del parmigiano.

Ora vi avverto, con tutto quel parmigiano che vi mangerete, ci aspettiamo un miglioramento sensibile dei tempi in gara! Quindi datevi da fare…. a mangiare ovviamente!




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