Erano giorni che stavo pensando che dopo un anno di “pausa” per vari motivi avrei tanto voluto riprendere a fare volontariato come clown; magari più in là avrei chiamato l’associazione a cui son legato (Ridere per Vivere) per vedere se ci sono turni a disposizione nei weekend… e magicamente arriva la chiamata del Presidente della società Podistica più bella del mondo che mi chiede di accompagnarlo, proprio in veste di clown, durante la consegna di regali in un reparto di pediatria a Fondi.

SI! Senza pensarci due volte, anzi nemmeno una: certe situazioni si decidono col cuore, non con la testa. E finalmente era tornato un “si”. Deduco che sia stato lo stesso destino a condurmi proprio in quel cassetto dove non guardavo mai, e dove sempre “per caso” ho ritrovato il mio primissimo naso clown che ero sicuro di aver perso tanto tempo fa.

I segni erano da subito chiari su quale dovesse essere la strada da seguire; per il risveglio di Ubbba sarebbe stato carino fargli trovare un altro clown al suo fianco, e così ho chiesto all’amica Laura - a “digiuno di clown” come me - se avesse intenzione anche lei di richiamare in servizio Piripicchio. La risposta non poteva che essere una…

E così ci siamo ritrovati un bel giorno all’alba io, Laura e Pino in una macchina in direzione di Fondi, dove ci aspettavano Marco e Piero, e poi Elisa e Luigi e Davide e tanti altri. L’accoglienza in ospedale non è stata delle più calorose, il Primario del reparto di pediatria non sembrava per nulla convinto di quello che stavamo per fare: questo gruppetto di persone con un mucchio di regali da consegnare ai bimbi, e qualcuno che si voleva addirittura “mascherare da pagliaccio”…

Un po’ sbuffando ci ha comunque dato una stanza dove poterci cambiare di fretta, tanto che non abbiamo nemmeno preso tutto quello che ci eravamo portati dietro. In quel momento non so cosa sia successo esattamente, so solo che son entrati Claudio, Laura e Pino e dopo pochi minuti son usciti Ubbba, Piripicchio e Martedì.

Già si respirava un’aria diversa.

Un naso rosso disegnato a tutti i nostri amici era diventato d’obbligo! Abbiamo provato a coinvolgere il personale medico ed infermieristico, molti erano titubanti ma alla fine si son lasciati trasportare praticamente tutti, dalla caposala al Primario, incluso il Direttore Sanitario subito soprannominato “Papocchia” che si è incredibilmente prestato a farsi truccare e a seguirci in una piccola gag.
Abbiamo provato a regalare un po’ di serenità ai bimbi e ai loro genitori e parenti, mentre gli amici della Podistica distribuivano un po’ di regali.

Credo che sia stato veramente un bel momento per quel reparto: non solo per aver visto il divertimento nei volti dei bimbi, ma anche per aver visto la titubanza dei genitori e dei medici trasformarsi in serenità e allegria, nella speranza che queste emozioni possano rimanere per tanto tempo anche dopo il nostro saluto.

Fortunatamente Piripicchio ha fermato Ubbba che era partito per visitare tutti i reparti dell’ospedale, e ci siamo diretti nel centro di accoglienza diurno “Allegra Brigata”, dove ci stavano aspettando tanti bellissimi giovani e diversamente giovani. Ci siamo tutti disposti in cerchio; grazie all’intervento di Piero che da loro era ben conosciuto e di Martedì che ha saputo ben gestire i tempi, ci hanno raccontato le loro esperienze, incluse quelle legate al progetto “Corriamo verso il Futuro”, che ha introdotto dei ragazzi diversamente abili nel mondo dello sport e della corsa, fino a portarne uno a correre addirittura una mezza maratona.

Terminata la visita eravamo tutti sereni per la giornata trascorsa; anche se non ci siamo dati un formale appuntamento, credo che ognuno di noi in cuor suo non veda l’ora di poter trascorrere un’altra giornata come questa.

Infine la mia personalissima considerazione: la Podistica Solidarietà oltre che essere un’onoratissima società sportiva, mi ha regalato la possibilità non solo di conoscere tante nuove persone con le quali si condivide una certa visione ed approccio a certe tematiche, ma anche di metterle in atto. E non posso che essere infinitamente grato a chi, oltre che a parlare, FA.

Claudio “Ubbba”