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Una busta gialla “panciuta” con gli odori del cuore
di Patrizia De Castro, 08/09/2010

Vanderleia allo start della gara organizzata da Antonio mentre sorride al compagno di corse.

Vanderleia allo start della gara organizzata da Antonio mentre sorride al compagno di corse.


«Cara Patrizia non so se sei fuori in vacanza, ma sono arrivate un sacco di letterine per te fammi sapere quando … e trovo il modo di consegnartele di persona. Un abbraccio e buon ferragosto. Antonio»

Tra i 57 messaggi Orange e 24 non Orange che ho ricevuto il 14 agosto… mi perdonate se vi confesso che questo, che era l’unico non di compleanno, è stato quello che mi ha emozionato di più?
Quel termine sibillino…”un sacco”… mi ha messo non poca agitazione… ma essendoci “il mare” tra me e Antonio de Carvalho presidente dell’ACORP (http://www.acorpnet.com), si trattava di “pazientare” ancora almeno una decina di giorni… mica facile!
…ed infatti appena approdata in “Italia” e recuperata la mia macchina, parcheggiata in luogo sicuro a causa di tutti i lavori stradali previsti ad Agosto nel mio quartiere… alle 14:00 di un assolato pomeriggio di fine agosto (36°) che faccio? Con la solita “delicatezza” che mi denota… attraverso tutta la città e “rompo le scatole” ad Antonio … che sempre molto disponibile mi accoglie a casa sua.
Antonio mi informa che il progetto della Casa Famiglia “la casa di Miguel” (http://www.acorpnet.com/italiano/progetto_news.asp) è partito, il terreno è stato acquistato e i lavori sono iniziati; la strada è lunga ma presto anche le nostre tre bimbe potranno usufruire di questa struttura progettata appositamente per tutti i bimbi che l’ACORP aiuta quotidianamente.
Poi la vedo… quella busta gialla “panciuta” con su scritto “Podistica Solidarietà”… sembra contenere a fatica i fogli … tra le tante sparse sul tavolo della cucina di Antonio… lei emerge, si mostra… sembra quasi “tossire” per attirare la mia attenzione…
Ringrazio e saluto Antonio e la sua bellissima famiglia che ho “importunato” all’ora del caffè… e uscendo nella calura con la mia busta gialla … ho i brividi… quasi come se in mano avessi la manina di una bimba invece di semplice cellulosa…

Il viaggio di ritorno è sicuramente più gradevole (merito anche dell’aria condizionata della macchina che ha ripreso a funzionare bene!) e ri-attraverso la città deserta con un sorriso ebete stampato in faccia e la busta panciuta che contiene non so quanti fogli in bella mostra sul sedile accanto…
…ogni tanto la guardo e la “palpeggio” soddisfatta della sua “rotondità”… e rido… rido… che dirà Tita?
(la mia fantastica traduttrice personale!) Mi odierà o mi amerà??? Ho sempre amato i “sentimenti forti”… le “vie di mezzo” non sono mai state il mio forte! Si! Elisa (Tempestini) sono una “Leoncina” ma ho il cuore nei “Gemelli”…

Solito studio (il mio), mi metto comoda sul divano e appoggio la testa su un “Lupo Alberto” che tuffandosi dice “nella vita bisogna buttarsi! L’importante è cadere sul morbido!” … un cuscino regalatomi in un momento di “autocritica fisica” da Marco! (serve ancora dire che è mio marito?), “libero” il ”sacco” di fogli compressi dalla busta strabordante… e… faccio istintivamente una cosa “strana” … (siete autorizzati a prendermi per scema!) … li “annuso”!
Si! Li annuso!
(Sono proprio scema… me lo dico spesso anch’io!)… ma la cosa ancora più “strana” è… che questi fogli “odorano” in tre maniere differenti… (confermato! Sono proprio scema me lo dice anche Marco, solo che lui lo dice ridendo!)… li saprei dividere per bimbe a occhi chiusi! … va bene confesso… ho anche l’aiutino di Antonio che li ha pinzati per bimbe! Però io so, ad occhi chiusi, identificarne l’autrice!

Il primo “mucchio” di fogli è il più voluminoso (e già la cosa mi fa capire molto!) e odora di cera e grafite, la cellulosa è corposa e liscia soprattutto ai bordi superiore e inferiore… la carta quasi “scolpita” come un alfabeto Brail…
NON HO DUBBI! È VANDERLEIA!!!

Apro gli occhi… ben cinque letterine fitte fitte… che cosa meravigliosa miei cari Orange… non ho parole… praticamente delle “opere d’arte”! Ci si è messa davvero d’impegno la “mia” bimba… non ci sono gli “errori” delle altre volte, nessuna cancellatura… la scrittura è volutamente ben tracciata per essere sicura di essere letta senza difficoltà, e i disegni e i colori… è tutto ESTREMAMENTE CURATO… non lascia nulla “al caso” ogni spazio è riempito con impegno e buongusto… “arredato” con un senso geometrico dell’equilibrio grafico che spesso ho difficoltà a far capire ai miei clienti…
Vanderleia è tutta presa da stelline e fiorellini e, quasi come se avesse letto i miei articoli, ora i riccioli non abbelliscono solo le parole ... ma vivono di “vita propria” sulle pagine … e poi tanto tanto tanto testo … tante cose da dire senza perdere mai il “senso estetico” dei paragrafi, gli accapi leggermente rientrati, i capilettera, gli elenchi ben allineati, i titoli centrali… non ho dubbi… “mia” figlia ha la grafica nel DNA del “nostro” cognome!
Sarà dura aspettare la traduzione di Tita… inalo ancora un po’ della grafite delle sue matite colorate e la cera dei suoi pastelli… tasto la carta dei suoi quadernoni Disney con Topolino e Minni ritratti sui bordi e accarezzo un simpatico adesivo a forma di ranocchio che ha incollato in alto a destra… e poi deposito questo primo “mucchio di fogli” accanto a me sul divano… ora è giusto dare spazio a Laura…

I fogli di Laura li riconosco facilmente al tatto, perché la sua cellulosa è più “povera”… sono fogli più semplici, carta più leggera e non incisa in tutto il suo spazio… l’odore è quello dell’alcool dei suoi pennarelli… poco testo, ma per Laura è tantissimo perché lei è più “discreta”, occupa solo metà del foglio che ha a disposizione… probabilmente ha imparato ad “esserci” senza “dare fastidio”… con una madre tossicodipendente è facile immaginare come fosse di “vitale importanza” ciò! …due letterine ordinate, scritte con cura… nella seconda si permette addirittura tre grandi cuori che occupano lo spazio sottostante insieme a dei segni che interpreto come fiori…
La cosa che mi colpisce sempre in Laura, oltre alla poca occupazione dello spazio che avrebbe a disposizione (che invece Vanderleia occupa interamente!) è il fatto che non riempie mai i pochi disegni che si concede… sono si dei cuori rossi quelli che vedo… ma sono bucati dentro… vuoti… solo tracciati nel loro bordo esterno… mi mette una certa tristezza se penso che invece Vanderleia quando disegna riempie tutto nei minimi dettagli… di un volto traccia persino i riccioli interni alla capigliatura marrone di un marrone differente e di un gatto disegna anche l’andamento del pelo interno… quanto questi cuori vuoti parlano di Laura… quanto “rumoroso” silenzio… quanta “paura” nel tracciare un segno… “mi posso permettere di esistere?” … sembra dire questo Laura nel suo dire/non dire, disegnare ma non completare… paura di “esistere troppo” … per paura poi di non “esistere più”… ma sono solo una grafica non una psicologa… e mi limito a osservare questi cuori vuoti come “segni grafici” e ad ascoltare le sensazioni che mi comunicano …

Una cosa che ho sempre sentito come “paradossale” è che a queste letterine di Laura corrisponda l’immagine di un volto di bimba serena nelle foto… sorridente il giusto… educata… mentre a una creativa e gioiosa Vanderleia corrisponda un faccino sempre incacchiato… quanto a volte il “dentro” e il “fuori” non sono ciò che banalmente ci aspettiamo…

Nel caso di Laura per quanto il suo sorriso discreto ma sereno mi stupisca sempre, riconosco nella sua postura composta il suo “occupare solo metà foglio”… immagino una Laura che non entrerebbe mai in una stanza se non fosse esplicitamente invitata … mentre Vanderleia è già dentro a curiosare tra gli oggetti che la arredano…

Nel caso di Vanderleia… il suo volto “incacchiato” in tutte … e dico TUTTE le foto… sono portata (scusate se “personalizzo” sempre, ma ha il mio cognome lo sapete!) a rivedere in lei me intorno ai tre-quattro anni di età quando mio padre non riusciva a farmi fare una foto “decente” dai fotografi della spiaggia di San Cataldo (allora essere fotografo era si un mestiere!) perché io scoppiavo sempre a piangere disperata… perché mi spaventassero tanto quelli “omoni” con quel pezzo di metallo (bellissimo!) tra le mani è rimasto per me un mistero… so solo che poi a 20 anni quando facevo i “cerini” ai matrimoni (chi non sa cosa sono vuol dire che è troppo giovane… beato lui!) per guadagnarmi da vivere … quando il soggetto era un bambino… incominciano a vezzeggiarlo molto prima del mio clic per paura che mi scoppiasse a piangere…
Così “raccordo” il volto incacchiato di Vanderleia con i suoi scritti gioiosi… semplicemente “detesta” fare foto e lo esprime in tutto il suo fastidio! E questo ha un senso… perché è un’artista … e gli artisti non stanno “alle regole” e amano decidere loro quando essere fotografati o meno, quando sorridere o meno… infatti … vi rivelo uno scoop… cercando il suo volto tra le foto di una gara organizzata in Brasile da Antonio ho trovato l’unica foto di Vanderleia che sorride… si sorride… e non lo fa al fotografo, ma a un ragazzetto che le sta accanto alla partenza della gara! Adolescenti… donnine in erba…
Dispongo anche i fogli di Laura accanto a me e passo a Rita!

I fogli di Rita (che in quella data non ha ancora ricevuto il suo pacco!) non hanno “odore” a parte quello della cellulosa… perché non li ha scritti lei…
Rita è più piccola e non sa ancora scrivere bene… e Antonio mi ha detto che qualcuno si è incaricato di farle una specie di intervista in cui parla di sé … la scrittura è di un adulto, ma lei ha riempito gli spazi vuoti con due disegni… uno solo a penna, l’altro con matite colorate… ma i due disegni sono praticamente identici, ritraggono una donna, un uomo, un bimbo, una casa, una strada, un albero pieno di frutti… e delle farfalle che svolazzano tutto intorno… capiremo presto chi sono questi protagonisti… tra le righe da prima elementare dei due fogli scolastici di una cartiera che ormai ho imparato a conoscere bene … la “tilibra” … popolare suppongo quasi come la nostra “Pigna”…

Non ho niente di “pugno” di Rita… se non che questi disegni elementari… “troppo” elementari per una bimba di 10 anni… disegni che mi fanno capire “troppo”…

… ma ora è ancora il momento di gioire… verranno articoli meno “gioiosi”…
… ma ora è tempo di far partecipe Tita delle emozioni che stringo nelle mani e condividerle con lei … come solo lei sa fare…

alla prossima


Il sorriso di Vanderleia

Il sorriso di Vanderleia



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