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Vanderleia l’Irriducibile
di Patrizia De Castro, 21/06/2010

Pat, Antonio e i primi mattoni per la costruzione de “La Casa di Miguel” (fotomontaggio creativo)

Pat, Antonio e i primi mattoni per la costruzione de “La Casa di Miguel” (fotomontaggio creativo)

Incontro Antonio de Carvalho, presidente dell’ACORP, sotto il mio studio a Piazza Vittorio.
Due giorni avanti mi aveva fatto una e-mail informandomi che “mia” figlia mi aveva scritto … mi scrive proprio così “tua figlia”…
Quale? direte voi…
Avete dubbi? È lei la grafomane riccioluta! È Vanderleia!
Vanderleia l’irriducibile, che scrive nonostante non abbia mai ricevuto risposta da noi… o meglio, non ancora, visto che il pacco che le ho inviato tempo fa non le è ancora arrivato e probabilmente non se l’aspetta neanche (ma questo sarà l’argomento del prossimo articolo!)

Dunque – dicevo - Antonio mi scrive che ha una letterina di Vanderleia e anche tre belle foto aggiornata delle “mie” tre bimbe da darmi… che me le avrebbe date alla gara di Villa Adriana…
“Villa Adriana? Ma è tra quindici giorni!”… penso ad alta voce, e gli scrivo subito che vado a prendermela a casa sua se mi dice a che ora lo trovo.
Dopo due giorni mi chiama, di passaggio a Piazza Vittorio… ha la letterina con se.

Parliamo a lungo con Antonio di varie cose, ma soprattutto del progetto a cui tiene di più… il suo sogno: "La Casa di Miguel".
Una Casa Famiglia che dovrebbe accogliere i bambini nel dopo scuola, un luogo in cui i bambini, strappati ai pericoli della strada, verrebbero seguiti da educatori e preparatori atletici per infondergli la grande passione della corsa (Antonio è stato campione nazionale di atletica negli anni ‘80) e per farli crescere sani e sereni.
Mi mostra orgoglioso il progetto e le foto dei primi mattoni che sono riusciti ad acquistare. (info progetto: www.acorpnet.com/italiano/progetto.asp)

Ringraziato Antonio apro la busta e do’ uno sguardo alle foto… dietro ogni foto un saluto della bimba ritratta:
Vanderleia: “un mio piccolo ricordo. Baci”
Laura: “un piccolo ricordo per tutti voi”
Rita: “un piccolo ricordo per non dimenticarvi di me”

Antonio mi ha allegato anche un foglio a parte con la sua traduzione della letterina di Vanderleia… ma io non posso “deludere” Tita che fa parte ormai di questa grande famiglia e che attende sempre con gusto queste letterine, felice di potermi fare da “intermediaria” tra me e le bimbe.
Le mando la scansione della letterina e non ci penso più fino al giorno della partenza per le mie vacanze a Pantelleria… prima di partire, passo da studio a prendere la Nikon e … quando già avevo chiuso la porta, la riapro di corsa… afferro la busta gialla con dentro letterina e foto e “volo” in aeroporto.

Nelle varie attese di routine quando si parte, ogni tanto tiro fuori la busta e la letterina ripiegata in quattro… la osservo chiusa (si intravedono perfettamente i riccioli ed i colori… segni “vitali” di esplosione vanderleiesca!) … ma poi la metto subito via perché non voglio che le emozioni “volino via” nell’osservarla, ora che non potrei fermarle sul mio Notebook.
Nella veranda del mio Dammuso sul Lago “lo Specchio di Venere” di origine vulcanica, immersa nell’odore di origano e capperi sorseggiando il mio “Passito”, come Ernest Hemingway i suoi “Mojito”, avrò modo di liberarle… le emozioni, e lasciarle andare nel vento pantesco…

E così arriva il “momento giusto” … passito e notebook pronti… i colori e gli odori giusti del paradiso di questo posto e “Panto”, un micio che tutti gli anni viene a “farmi compagnia”… o meglio… aspetta “disinteressatamente” da me l’ora di cena.
Apro finalmente quel foglio che tanta vita emana ed inizio ad osservarlo prima di dedicarmi alla lettura.

Carta a righe come sempre, ma questa volta di un quadernone grande, di quelli con i fori laterali per essere inseriti nel raccoglitore.
Di default il foglio ha una cornice lilla con agli angoli i personaggi di una fiaba amata da tutti in tutto il mondo: la fatina, campanellino e lui, l’eterno bambino … Peter Pan (chissà che nome avrà in brasiliano).
Ma la vera “opera d’arte” l’ha disegnata lei… un orsacchiotto tracciato a matita e poi colorato con i pastelli: marrone scuro per i bordi marcati… marrone chiaro per gli interni… marrone medio per la pancia e le zampe… pastello rosa confetto per meglio definire i particolari interni delle zampe e disegnare la bocca e il musetto. Gli occhi sono marcati a penna blu e il naso con il grigio della matita. Intorno a lui un cielo azzurro e ricami verdi come erba di un prato. Ha le braccia aperte, sorride e la “codina” dritta all’insù… il tutto si protende nella direzione di chi guarda… avete presente un bimbo che allunga le braccia per essere preso dalla madre? Più o meno la stessa cosa!
Il testo è scritto con tre penne di colore differente: blu per il discorsivo e un’alternanza di rosso e nero per le frasi. Tutti i punti esclamativi sono disegnati come un triangolino avente alla base un cuoricino.

Dispongo ai lati della letterina la traduzione di Antonio e quella di Tita…
Antonio vedi, la differenza tra te e Tita è veramente nell’ordine di “genere” … quello maschile e quello femminile…
Tu mi traduci le parole, che poi sono quelle che servono per capire… ma Tita è insuperabile… riesce a tradurre l’emotività nelle stesse…
Ad esempio la frase: “gosto de voce um tantao assim hooo...” tu la traduci: “voi mi piacete tanto così hooo…”, …probabilmente quando Vanderleia dice “hooo” accompagna l’affermazione con il gesto di allargare il più possibile le braccia … è per questo che Tita traduce: “Vi voglio un casino di bene…”. Vedi? È la stessa cosa… ma quanto cambia! Tita ha reso il gesto con il termine “casino” che lei sa quanto noi italiani usiamo…
Per quanto non sottovaluti ed apprezzi moltissimo l’impegno di Antonio nel tradurmele… non è meraviglioso avere una traduttrice che riesce a “vedere” quello che vedo io? TITA TI ADORO!

Vanderleia scrive:

«Ciao, come va? A me va tutto benissimo, meglio ora che vi scrivo un’altra letterina per ringraziarvi per tutto quello che state facendo per me, vi auguro tutta la felicità del mondo. Oggi la mia lettera sarà un po’ diversa, vi scriverò delle cose dal fondo del mio cuore, delle cose che sento per voi.

1. Perlustrare l’universo è facile
Difficile è trovare una persona come te!

2. Non desistere mai di sognare
Ma prova a trasformare
Tale sogno in realtà

3. Sai una cosa?
Dimenticarti è una
Missione impossibile

4. Ti voglio un casinooo di bene…

5. Non c’è bisogno di far vedere la bellezza ai ciechi,
nemmeno dire la verità ai sordi,
ma non mentire mai a chi ti ascolta,
e non deludere mai gli occhi di chi ti adora!»


Io non so, dove una “bimba” di 14 anni possa aver letto le frasi che riporta… ma di certo le ha scelte e rielaborate per noi, giudicandole “idonee” ad esprimere i suoi sentimenti nei nostri confronti!
… Che tenacia questa bimba… che voglia di comunicare e di cercare il “bello” da regalarci…

Vanderléia não procurar outro lugar, toda a beleza que já está dentro de você!
(Vanderleia non cercare altrove… tutto il bello è già dentro di te!)

Alla prossima




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