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Un saluto e l'emozione di una poesia.
di Giuseppe Coccia, 03/02/2009

Ciao a tutti,
sollecitato dall’onnipresente Presidente della Podistica Solidarietà non posso sottrarmi all’invito di colloquiare con il popolo degli “Orange runners”.

Ve lo devo per tanti motivi, ma anche per il fatto che dentro di me mi sento uno di voi, anche se non posso esserlo in quanto attualmente “custode” dello Statuto dell’Outdoor Rieti.

Sono ormai passati cinque mesi dal mio rientro dal Malawi e ne mancano ancora due per tornarci. Vero è che nel cercare di trasmettere le emozioni che ho provato laggiù, tutto sommato, qualche cosa di buono, dopo 57 anni, finalmente l’ho fatto.

Non avevo la pretesa né di fare il giornalista né tanto meno lo scrittore, ma se il modo di comunicare le emozioni provate in questa esperienza, mi ha portato ad avere tanti nuovi amici che, in un modo o nell’altro, vogliono condividere con me questo impegno in nome della SOLIDARIETA’, è sicuramente nato qualche cosa di concreto.

Di questo sono particolarmente grato alla profonda amicizia che mi lega a Susanna Cesarini ed alla comunione di intenti con Pino Coccia e Massimo Gay, organizzatore con la A.S. Atletica Nepi della mitica “Maratonina dei Tre Comuni”.

Sono molto contento e soddisfatto e posso dire di sentirmi anche “ ritrovato ” dopo l’amara scelta di andare in pensione perché, donati 33 anni di vita professionale al SERVIZIO di quei SOLDATI che tante Famiglie affidavano obbligatoriamente allo Stato, l’emozione di sentirsi utile agli altri mi veniva negata dal “sistema organizzativo”. Grazie anche di questo.

Adesso voglio dare spazio alle emozioni di altri. In particolare del Vice Presidente della Onlus “Oltre Confine “ della quale sono Volontario, confidenzialmente battezzato Lallo (“Er Sola”, per problemi legati alla tempistica di riconsegna dei materiali attinenti la propria attività) il quale proprio oggi mi ha regalato questa sua emozione tradotta in poesia, sperando che non se ne abbia a male per averla diffusa attraverso Voi sul suolo de’ Roma, Capitale dell’Impero, che oltre a Romolo e Remo ha dato i Natali anche a Lui!!!

Come mi ha raccontato, è stata scritta mentre rientrava dall’organizzazione di una delle tante attività destinate ad aiutare chi ne ha più bisogno e delle quali l’Oltre Confine se ne fa carico in Eritrea, Albania, Sud America oltre che in Italia ed in Malawi.

E’ stata buttata giù di getto, solo per fissare quello che si sentiva dentro in quel momento. Se la leggete attentamente ed in “romanesco puro”, potrete constatare quanta emozione sia in grado di trasmettere.

Grazie della Vostra amicizia e della condivisione dei nostri semplici ma realizzabili e diretti Progetti di Solidarietà, perché ciò consentirà, laggiù nei lontani Villaggi del Malawi, di ridare quantomeno qualche sorriso in più ad una madre, ad una figlia o ad una sorella ed ai loro bambini.
A presto,
Aldo De Michele


Ho visto quello sguardo
Così tutto sofferenza.
Quante volte, da codardo,
Me so’ nascosto all’evidenza
De sto male si bastardo,
ma che non sceglie per credenza.
In questo è giusto me direte,
ma s’accanisce, non ce so scuse,
su chi c’ha fame e pure sete.
Faccio appello quindi alle muse
pè sbroglià sti pensieri e me stravolgo
senza arrivà a capo o a ‘na risposta;
allora a voi con forza me rivolgo,
Nostra Cara e Santa Madonnina
Perché in fondo che Ve costa:
se Ve chiedo d’aiutamme ‘sta donnina
che po’ esse mi sorella, madre o fijia
e de rubballa a sto malaccio
che sennò me se la pijia.
Per me, lo sai, te chiedo poco o niente;
aiuta però sta donna nera
a sopravvive in quel buio continente
e t’assicuro: è tutta robba vera,
è si buio, ma non pè poca luce,
ma pè come se riduce,
col passare dei secondi,
perché il primo dei tre mondi
ha deciso,a ‘sta poraccia, de negaje
ciò che lei non po’ pagaje,
ma Voi lassù non fat’a strana
ponete le sante mani su ‘sta dama
e obbligate quei padroni
a curalla comme sanno,
dimenticando pè ‘na vorta li sordoni
perché ‘ste donne non c’e l’hanno
e ridate a quei bei visi
un miliardo de sorrisi.
Forse so pochi! Lallo




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