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«Uma encomenda para mim?»...
un altro viaggio nel mio immaginario adottivo!
di Patrizia De Castro, 03/08/2010

I pacchi inviati alle bimbe

I pacchi inviati alle bimbe


Pronti per un altro viaggio nel mio “immaginario adottivo”?
Bene! Mettetevi comodi... Non sarò breve!
Questa volta il mio viaggio inizia dalla lettera A... A come “Alfândega”.

“Wikipedia = Alfândega (brasiliano), dall’arabo al-fundaq, s.f. , dogana, è un servizio di controllo del governo ufficiale del movimento delle merci in entrata e in uscita; doganiere, agente dello Stato che controlla il passaggio di merci alle dogane, nei porti, negli aeroporti e sim.”

La prima volta che ho letto questa parola in una posta elettronica di Antonio de Carvalho, presidente dell’ACORP, mi ha preso un colpo ...
…lo stesso, credo, che ha avuto suo fratello Joào Teixeira de Carvalho (Responsabile ACORP di Sào Josè Do Goiabal per le adozioni a distanza) quando se l’è vista arrivare insieme al mio pacco...
Io con le divise ho una certa “familiarità”… la Questura di Lecce era il mio “paese dei balocchi”… quando mio padre mi portava con sé…
…ma immagino che vedersi arrivare la Polizia di Frontiera in un assolato pomeriggio brasiliano non deve essere stato piacevole… “colpa” di una collanina di “troppo” o meglio di “meno” nella dichiarazione doganale compilata al momento della spedizione dei pacchi per Vanderleia e Laura… non essendoci abbastanza posto per scrivere tutto nel dettaglio avevo omesso di citarla in maniera esplicita e la “Alfândega” vedendola ai raggi X ha multato il mio pacco per omessa dichiarazione… ma per fortuna parlando al telefono con Antonio ho saputo che la cosa si è risolta al meglio ed i miei pacchi sono arrivati sani e salvi nelle mani di Joào che ha scartato l’involucro, preso i pacchi personalizzati per ogni bimba e le ha raggiunte a scuola per darglieli personalmente…
…avete presente il fotomontaggio dell’articolo precedente? Bene! più o meno la scena è stata quella, solo che al posto mio c’era Joào!
Ora come non seguire il momento dell’apertura dei pacchi nel mio consueto immaginario a cui vi ho abituato? Da chi iniziamo? Da Laura o Vanderleia? … entrambe!

Gli occhioni neri di Laura si sono sicuramente spalancati nel vedere Joào con un pacco per lei…
…e chi lo manda un “pacco per lei”???
Cuoricino rosso in alto a sinistra con accanto una scritta in italiano “Podistica Solidarietà”… “oh! ma sono quelli che mi hanno adottata!”
Grosso sorrisone e inchino di ringraziamento per Joào e poi via a casa per poterlo aprire con tranquillità.

E Vanderleia? Vanderleia guarda perplessa Joào e non capisce perché la chiama…
«Vanderleia, vem aqui um minuto!» (Vanderleia vieni qui un momento!)…
Che vorrà Joào? Con aria un po’ scocciata avrà malvolentieri lasciato i suoi compagni di giochi per andare a vedere cosa vuole Joào e cosa ci fa li!
«Uma encomenda para mim?»
(Un pacco per me?)
«Sim Vanderleia!»… (Si Vanderleia!)
…Sorridere mai! Non è da Vanderleia! sorridere non sarebbe coerente con l’aria sempre un po’ “incacchiata” che ha in genere “mia” figlia…
…un «ah!» è sufficiente a ringraziare Joào… per poi dimenticarsi completamente dei compagni di giochi a cui aveva detto «Volto ja» (torno subito) e correre a casa per potersi permettere di sorridere in intimità!

«Mamãe, chegou uma encomenda para mim!» (mamma è arrivato un pacco per me!)… questa è Vanderleia…
…Laura non può… lei la mamma ce l’ha in carcere per droga…
…ma entrambe scelgono il tavolo della cucina per scartarlo e rimanere qualche secondo con una “OOOH!” stampata in faccia nel vedere la mia bella scatola decorata con un nastro dorato con tanto di fiocco!
Aprirla o non aprirla? È così bello quel fiocco che è quasi un peccato doverlo tagliare…
...entrambe scelgono l’angolo basso a sinistra per rovinare il meno possibile la confezione e con tutte e due le mani sollevano il coperchio della scatola con timorosa emozione… (Vanderleia ci devi stare… adesso ti tocca sorridere e scendere a patti con le tue emozioni!)

Quante cose e quanti colori… ora sono loro nel “paese dei balocchi”… lo sguardo è lo stesso dei nostri figli davanti all’albero di Natale il 25 dicembre di ogni anno… solo che i nostri figli hanno una stanza piena di regali … loro solo questa scatola colorata (un regalo essa stessa) con magliette, palloncini, pastelli, peluche, un “libro strano” e… questa cos’è? Una collanina? Che bella!!! con questo grande cuore pieno di cristalli riflettenti per ciondolo…
…entrambe corrono allo specchio per vedersela subito addosso… bimbe si! povere certo! Ma pur sempre delle adolescenti… e il “superfluo” a volte è “fondamentale” … perché anche la “vanità femminile” va alimentata per godersi il loro sorriso per una volta spensierato… e farle sentire delle adolescenti come miliardi di altre a questo mondo!
Cambia il paesaggio, il clima e la lingua… cambia la polvere, il fango, la pioggia, il sole… cambiano gli odori e i rumori… cambiano i tratti somatici e i gesti… ma la smorfia di vanitoso apprezzamento delle proprie sembianze femminili di una quattordicenne come Vanderleia o di una trecidenne come Laura davanti a uno specchio (forse non proprio uno specchio, ma basta anche solo una superficie riflettente…) sarà sempre quella … in tutto il mondo!
E mentre la mamma di Vanderleia le prova addosso le magliette per vedere se vanno bene (speriamo di non aver sbagliato taglia!) e il suo “cachorro” (cagnolino) le scodinzola intorno… lei sceglie subito quella con tanti pinocchi espressivi disegnati e la indossa…
…Laura sceglie quella con la scritta “I love Roma”…
…ma entrambe con maglietta, collanina e peluche stretto al cuore prendono incuriosite quel “libro strano” e si tuffano sul loro letto per esaminarlo e capire bene cos’è!

Le adolescenti di tutto il mondo quando vogliono un po' di “intimità” per “gustarsi” meglio le cose… si rifugiano sul proprio letto… quasi che esso conosca tutti i loro segreti e il loro intimo mondo affettivo…
Vanderleia sistema la sua scimmietta sopra il cuscino, Laura si stringe ancora al cuore il suo orsetto … e in silenzio guardano le foto di quella copertina in cui tanta gente sconosciuta le salutano con un “Oi Vanderleia/Laura! Quero ver você sorrir” (Ciao Vanderleia/Laura! Vogliamo vederti sorridere), poi…
…poi girano pagina e vedono il mio faccione e la mia caricatura e leggono le poche parole con cui spero di creare un “contatto” con loro…

- In quel momento io ero davanti al mio computer (ma và?) e ad un certo punto non so perché pur essendo sola a studio mi sono sentita “osservata”… come se in una “dimensione parallela” loro, nell’istante esatto in cui hanno posato i loro occhioni sulla mia foto, avessero aperto una finestra “spazio/temporale” e fossero entrate in contato con me… e un po' mi sono vergognata perché ero in pantaloncini e canotta aspettando le sette di sera per andare a correre (con il caldo di questi giorni!)… ma com’è stato bello questo primo “contatto” quasi fisico con loro… io le guardavo attraverso la mia “finestra” e loro da sopra il loro “cuscino”… nessuna ha parlato… ma abbiamo sorriso… (Si! Anche Vanderleia!) -

“Che bello questa Pat scrive in brasiliano!” (Scusa “Tita” - fantastica traduttrice personale - non lo sanno che me le traduci tu!) … lo avranno, se non detto, almeno pensato, mentre scorrono una ad una le tavole dei miei fumettoni con i vostri bei faccioni espressivi…
Di certo Vanderleia avrà riso alle “Cara feia” (smorfie) di Fabrizio, Dario, Rinaldo e gli altri… e Laura?
…Laura sarà rimasta colpita dagli 85 anni di Antonino che corre e dal faccione simpatico del nostro Presidente che le dà il “Boas vindas” (Benvenuta) in squadra!
Ogni vignetta, ogni striscia, ogni tavola dei miei comix/fumettoni avrà procurato quei “gorgeggi” tra l’intimidito e il compiaciuto per tanta allegra affettività…

Se fossero salentine direbbero: «questi so fora de capu!»…
Se fossero romane: «…so’ sciroccati!»…
…ma Tita mi suggerisce che potrebbero aver detto: «Mas eles são loucos!»

Di certo hanno letto e riletto ogni vignetta, ogni parola… hanno memorizzato ogni faccia, ogni sorriso… e si sono inebriate di felicità allo stato puro…

…e Rita?
Rita ancora non lo sa, ma una pantera è in viaggio per occupare il suo spazio sul cuscino insieme a magliette, pastelli, palloncini e quant’altro… senza dimenticare la collanina e un altro “libro strano” che ha aumentato le pagine da 12 a 18… potere dei sensi di colpa per il ritardato invio… nuove facce di nuovi Orange freschi di appartenenza alla squadra…

… Cari nuovi iscritti, voi non lo sapete, ma c’era un tempo in cui “tenevo” gli Orange sotto ricatto fotografico dicendogli: «o buffoneggiate o non vi immortalo!»… e stavo ferma con la mia Nikon mentre i “miei” Orange in posa aspettavano il mio clicchete che non arrivava…
…io ferma…
…loro fermi…
…con un bel punto interrogativo stampato in faccia… poi si guardavano tra di loro e “cedevano” al ricatto cacciando lingue e inventando smorfie per poter sentire finalmente il clic della mia Nikon!
Sono contenta di averlo fatto … perché ora questi fumettoni sono pieni di buffoneggiamenti e mimare qualcosa davanti al mio obbiettivo è diventata una buona tradizione Orange che altre squadre hanno imparato a imitarci!

Arriverà presto la sua scatola con i girasoli… e Joào risponderà nuovamente «Sim!» alla sua domanda «Uma encomenda para mim?» ma stavolta dal “basso” dei suoi dieci anni Rita chiederà a Joào di piegarsi verso di lei…
…gli stamperà un bel bacio sulla guancia…
…e gli dirà…
…«esse beijo è para Podistica Solidarietà!»


CLICCATE SULLA COPERTINA PER APRIRE IL FILE (circa 7 Mb)


i peluche

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