Il Lago di Vico si veste dei colori migliori per accogliere gli oltre 1000 podisti che si presentano per sfidare la calura stagionale e affrontare questa gara che presenta numerose insidie.
Il blu del lago e del cielo e il verde dei boschi attendono di contaminarsi con i colori variegati delle tante divise. Anche oggi il colore orange saprà mettersi in evidenza in questo splendido “quadro d’autore”.

Il pre-gara risulta molto piacevole e alcuni podisti preparano la sfida direttamente sulla spiaggia; qualcuno ne approfitta addirittura per sdraiarsi al sole.

Qualche minuto dopo le 10.00 la sfida però comincia inesorabile e il serpentone comincia a snodarsi per le strade che costeggiano il lago, affrontato in senso antiorario. L’inizio è abbastanza dolce e la fresca ombra dei primi due chilometri regala una sensazione illusoria. Infatti, dopo la prima svolta a sinistra il sole assume il ruolo di protagonista e renderà questa sfida ancora più complessa. Il caldo comincia a farsi sentire e l’unica falla organizzativa di questa gara, per il resto ben organizzata, potrebbe creare seri problemi. Infatti il primo ristoro, quello dei 5 chilometri è praticamente inaccessibile: intorno all’unico tavolino della distribuzione si affollano i podisti assetati, ma dopo una vana attesa la maggior parte rinunciano e riprendono il percorso non senza una nota di disappunto.
Il pensiero di dover aspettare il 10° chilometro per potersi idratare non è certo un pensiero piacevole, anche perché il sole non ha alcuna intenzione di farsi impietosire.

L’acqua del lago sembra prendersi gioco dei podisti e forse qualcuno si lascia cogliere dalla tentazione di fare un’escursione sulla spiaggia, magari per bagnarsi un po’.
Attraversando i “noccioleti” si arriva al traguardo intermedio del 10° chilometro e tutti quanti cominciano ad allungare lo sguardo alla ricerca del ristoro. Stavolta ci sono le bottigliette e tutto procede al meglio: finalmente acqua. C’è qualcuno che sfrutta la situazione per improvvisare una sorta di doccia e il ritmo gara sembra beneficiare dell’effetto idratazione. Al 13° c’è anche un idrante… “quanta grazia” ragazzi; qualcuno ringrazia mettendo in mostra un sentimento di commozione, qualcuna altro vorrebbe baciare il volontario che dona acqua a profusione.

Si supera anche il 15° e un ristoro quasi “luculliano” sembra anticipare le difficoltà che aspettano i podisti. Infatti il percorso si fa più nervoso, caratterizzato da un continuo saliscendi e da un tratto di sterrato che sembra quasi un dispetto per le gambe indolenzite dei poveri podisti.

Si arriva al 18° e le salite aumentano di intensità; meno male che l’ombra è tornata padrona del percorso e regala un finale più fresco. La voce degli altoparlanti comincia ad arrivare, prima appena accennata e poi sempre più forte, confermando che l’arrivo non è poi così lontano. Ecco il cartello del 19° chilometro; chi ha ancora un po’ di energia nelle gambe comincia ad alzare il ritmo, mentre chi questa energia non ce l’ha più prova a difendere le posizioni. Ecco il 20° ed ecco che la voce dello speaker si fa stentorea. E’ fatta. Si scende, si torna a lambire il lago, è rimasta un’ultima curva prima di lanciare lo sprint. E’ finita!!!
Lo spazio intorno al lago, conferma le sue caratteristica di luogo accogliente. I podisti si raggruppano nei soliti capannelli per poter commentare la gara, forse il momento più bello di tutta la giornata.

E’ il momento delle premiazioni. Sul podio femminile c’è Paola Patta, splendido 3° posto assoluto. Sullo stesso gradino del podio sale anche Pietro Paolo Imperi che rappresenta la Podistica Solidarietà: un altro risultato importante in un weekend fantastico che ha visto la società orange ergersi a protagonista in ben 3 gare.
A breve anche i premi di categoria, per completare questo splendido quadro d’autore.