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Il colore dei ricordi
di Romano Dessì, 17/02/2015

Romano e Raffaele

Romano e Raffaele

Cari amici solidali,
ci siamo mai domandati qual'è il colore dei nostri ricordi?

In questa Corriamo al Collatino mi sono posto questa domanda, proprio mentre passavo per quelle zone del percorso che mi hanno visto crescere, ricordi di bambino, adolescente e poi d'adulto, voi potrete dire che i miei ricordi sono infiniti, e che non interessano più di tanto, ma io voglio cercare di descriverli. Come dicevo i nostri ricordi hanno vari colori, il primo è verde per quelli più vicini, in bianco e nero quelli più lontani ed infine grigio, quei ricordi che abbiamo nel cuore ma che non riusciamo ad inquadrare.
Io ho vissuto molti anni in questo quartiere e ogni volta che faccio questa gara si apre un cassetto nuovo, specialmente quando si passa dentro Villa Gordiani o quando si passa nei pressi dell'ex Borghetto Prenestino. Quando passiamo presso la stazione ferroviaria mi vengono in mente le interminabili partite a pallone con gli amici del tempo che fu, o quando passiamo davanti alla Parrocchia di Sant'Agapito Martire. Li ho vissuto la mia infanzia, ho fatto il chierichetto per avere la mancetta dal prete officiante e poi il catechismo per la Cresima e la Comunione, e poi d'adulto il mio matrimonio con Angela. Passando per quei posti si addensano tutti quei ricordi che credevi di aver chiuso in un cassetto, e che non avresti più riaperto, ricordo il mio primo giorno di scuola, insieme a mia madre per la mano, ricordo tutti quei bambini che piangevano, perché non volevano lasciare la propria mamma, io non piangevo perché mia madre mi aveva detto che quello era un passo molto importante per la mia crescita.
Ricordo le preghiere imparate a memoria insegnate da mia nonna Caterina e i pomeriggi passati all'oratorio, a giocare a calcio balilla o a ping pong. Ricordo con molta nostalgia quegli amici che mi avevano accettato, pur sapendo che ero un baraccato. Ricordo mio padre che mi ha insegnato ad essere una persona onesta e a rispettare gli altri. Ricordo quel periodo in cui frequentavo una specie di scuola serale per poter prendere la Licenza Media e tutte quelle persone che sacrificavano il loro tempo libero per poterci insegnare quello che noi non sapevamo. Ricordi di un grigio cupo che si materializzano davanti a un percorso molto speciale per me. Ricordo i miei primi amori d'adolescente e le mie prime idee politiche, idee tramandate da padre in figlio.
Ricordo i primi allenamenti d'atletica con la società Roma 6.
Ricordo i sacrifici dei miei genitori per farmi stare bene. Ricordi, ricordi e ancora ricordi, come quando passavo le notti a sorvegliare i palchi della Festa dell'Unità a Villa Gordiani, ricordo quando andavo per cartone per poi rivenderlo ed avere così qualche lira in tasca. Ma 10 km sono pochi per ricordare tutto, e i km passano in fretta se non addirittura in un lampo, come un ricordo, e quando hai passato il traguardo ti rimane quella sensazione di aver ricordato tutto, ma che qualcosa ti sia sfuggito dalla mente, quel qualcosa che ti sta dentro e che non riesci a far uscire, sta li, ma è come se si vergognassero ad uscire; oramai il più è fatto, il traguardo è passato e tutto è rimandato all'anno prossimo.
Con questo vi saluto,

il vostro marciatore Romano


gli Orange al Collatino

gli Orange al Collatino

Gara: Corriamo al Collatino (15/02/2015)

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