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La Feldberglauf di Francoforte
di Stefano Borgioli, 15/04/2014

SULLA CIMA DEL FELBERG

SULLA CIMA DEL FELBERG


Domenica 13 Aprile, seconda uscita stagionale dopo la mezza di Francoforte. Altra classica della zona: la Feldberglauf, che si svolge ogni primavera nel Taunus, la regione di colline e boschi a nord-ovest di Francoforte. Una corsa in salita di 10 km dal paese di Oberursel  alla sommità del Feldberg, con un dislivello totale di circa 600 metri. Tutta sui sentieri sterrati che  attraversano il bosco.

Mi presento con giusto anticipo, vado a segnarmi e mi appunto il pettorale sulla canotta orange. Pettorale numero 313, come la targa di Paperino. Spero sia di buon augurio.
Il clima è decisamente primaverile, con un bel solicchio che riscalda i 400 e passa podisti in attesa dello start. La partenza avviene con un paio di minuti di ritardo e mentre si aspetta faccio in tempo a guardarmi un po’ intorno. Come tutti gli anni ci sono dei partecipanti che si schierano al via con uno zaino sulle spalle. Mi chiedo sempre cosa portino dentro lo zaino e soprattutto perché portino uno zaino in salita per 10 chilometri. Quando li vedo mi viene sempre in mente Robert De Niro in Mission, quando scala le cascate tutto affardellato. Avranno anche loro da scontare qualche colpa?

Si parte!
I primi sei, sette chilometri sono una salita più o meno costante. Il serpentone dei podisti si snoda lungo i sentieri della foresta e procede con costanza verso l’alto. Come sempre c’è un po’ di tutto, corridori stagionati e giovani virgulti, podisti dallo stile impeccabile anche in salita e partecipanti che ci si chiede come facciano ad arrivare, ma che comunque arrivano. Intanto lo sforzo delle gambe misura con precisione la pendenza; nei tratti più ripidi i muscoli si tendono e lavorano a tutta potenza per poi riallentarsi quando la salita si fa più gentile. I falsipiani sembrano gradevoli come pianure.
Ma il bosco a primavera è splendido e ripaga di tutta la fatica. Mi dispiace solo di essere venuto con delle scarpe abbastanza „leggere“, ottime per la strada ma poco stabili su questo percorso di terra, sassi e radici. Un paio di scarpe più stabili avrebbe funzionato meglio.
Si arriva intanto all’unico tratto in discesa della corsa, un chilometro abbondante in cui si riallunga il passo e ci si butta giù per il bosco a tutto gas.
Gran bella sensazione, gioia quasi infantile che però dura poco, finisce la ricreazione e inizia davvero la Feldberglauf. Ci separano dal traguardo due chilometri e mezzo di pendenza da mufloni. Da qui in avanti alcuni partecipanti cominciano a camminare, almeno nei tratti più scoscesi. Io continuo a correre, piano, ma a correre. Gli ultimi trecento metri si fanno quasi a quattro zampe.
Più che una corsa è una scalata, manca solo di tirarsi su con le braccia. Tengo comunque duro fino alla fine, continuo a correre e conquisto la vetta del Feldberg in 1h01’03”. Una meraviglia, prendo qualcosa da bere e mi rilasso al sole primaverile.
Un bus ci riporta poi giù al campo base dove vengo recuperato dalla famiglia, per poi finire a trattoria nei dintorni.
Degna conclusione di un gran bella mattinata.


Partenza della Feldberglauf (foto di Stefano Borgioli)

Partenza della Feldberglauf (foto di Stefano Borgioli)

Gara: Feldberglauf (13/04/2014)

SCHEDA GARA



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