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Anche strisciando...
di Maurizio Zacchi, 10/02/2012

Questo resoconto è parte della sequenza relativa al sostegno che la Podistica Solidarietà fornirà all'Associazione Malati Ipertensione Polmonare attraverso l'iniziativa: il mio respiro per chi è rimasto senza!

Per seguire questa iniziativa: cliccate qui

Ammazza che freddo! Questa è stata la prima considerazione che ho fatto quando mi sono affacciato dalla finestra per farmi un’idea concreta della situazione meteorologica.

Sono un patito di Internet, ma l’unica applicazione internettiana che non mi ha mai convinto sono proprio le previsioni del tempo. In quello prevale una “cultura contadina” che non so bene da chi posso avere ereditato. E quindi per capire che tempo fa, faccio la cosa più semplice: mi affaccio dalla finestra e guardo fuori.

Un mio commilitone, in quel lontano e freddo 1985, si alzava la mattina e diceva: “Anche oggi puzza di freddo”. Sosteneva infatti che il freddo avesse una “puzza” caratteristica. E in effetti, questa mattina ho percepito anche io questa caratteristica “puzza”.

Erano le 5.30 di mattina, tipica sveglia da runner prima di gare così impegnative. La necessità di fare una buona colazione mi costringe infatti ad accelerare i tempi della sveglia e così eccomi lì, con gli occhi ancora semichiusi, a preparare una pasta integrale con il tonno. Scelta bizzarra, ma nel pregara non riesco a seguire le mie solite abitudini e quindi alla fine l’unico modo per “caricare” un po’ di energie è quello di ricorrere alla pasta. E di energie per fare 34 km ce ne vogliono tante.

Vesto la mia canottiera orange, quella con scritto Mr ZAC, quell’identità che mi ha regalato Carlo e che io continuo a portare con me in tutte le gare.

Esco di casa e confermo: “puzza di freddo”.

Trevignano si presenta con un bel sole, anche se la tramontana sferza il lungo lago colpendo senza pietà ogni parte del corpo lasciata scoperta. Si vedono molti runner che più che runner sembrano le controfigure di Diabolik, avendo tanti vestiti addosso da lasciare scoperti solamente gli occhi.

Ci si prepara alla partenza, ma la maggior parte dei runner orange opteranno per una partenza “lanciata”, partendo direttamente dal gazebo della società: una curiosa forma di riscaldamento.

Parto a un ritmo blando e mi aggrego al gruppo dei 6 minuti a km, guidato dalle 3 super-lady Lisa, Silvia e Li. Un gruppo “divertentissimo” dove la fatica della corsa viene “diluita” con una sequela infinita di battute. La prima metà del percorso passa senza colpo ferire e mi sento “tonico”, anche se so che non ho i chilometri nelle gambe e prima o poi la crisi arriverà inesorabile.

Passata la soglia critica della mezza comincio a percepire segnali negativi, le gambe non girano più in modo fluido e si ripropone quello strano indolenzimento alla gamba sinistra già patito domenica. Abbandono i “palloncini”, e soprattutto le lady, e mi rassegno a un finale di sofferenza.

Entro in uno stato catatonico da cui mi scuoterà Raffaele Buonfiglio con il suo metodo “Galloway”. Anche lui è stanco, ma riesce a dare ancora ritmo alla corsa. Mi affianco e mi adatto. Era molto che non camminavo durante una gara, ma come diceva la maglietta di un’atleta alla Maratona di Firenze: “Correre sempre, camminare se necessario, strisciare se indispensabile”. Ecco, se serve, io sono pronto anche a strisciare, ma quel traguardo lo taglierò lo stesso.

Questo è il mio primo e forse unico vero “lungo” prima della Maratona di Roma, non posso fallire. Roma è diventato un obiettivo troppo importante per me, per fare qualcosa di utile, quindi, se serve, si striscia, ma il traguardo lo taglierò anche questa volta.

Fortunatamente non c’è bisogno di strisciare, con il metodo Galloway io e Raffaele arriviamo al traguardo con dignità e con le mani in alto da vincitori. Già perché come dice qualcuno: ogni volta che trovi il coraggio di partire per affrontare una prova così dura, hai già vinto!

Ora so che Roma è alla mia portata. So che non potrò ripetere i tempi di Venezia e Firenze, ma in un modo o nell’altro quel traguardo lo taglierò…anche strisciando.


Gara: Giro del Lago di Bracciano (10/02/2013)

SCHEDA GARA



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