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Emozionarsi e correre a Rebibbia!!!
di Giuseppe Coccia, 07/06/2009

È stata un’esperienza indimenticabile, emozionante, emotivamente coinvolgente, vissuta durante una gara particolare con atleti particolari, venerdi 5 giugno infatti dopo 12 anni di assenza, nel nuovo complesso del carcere di Rebibbia, si è corso il 'Vivicitta'' la manifestazione podistica che, iniziata il 19 aprile in tantissime città italiane è proseguita in questi giorni all’interno di alcune carceri.

Grazie alla fattiva collaborazione degli amici Alfredo Donatucci (vincitore della gara maggiore) e Giovanni Marano 8 atleti orange hanno potuto prendere parte ad una gara unica nel suo genere, alla quale hanno partecipato altri atleti della capitale e numerosi ospiti dell’istituto penitenziario.

All’arrivo ci ha assalito una forte emozione, l’ingresso in carcere, i lunghi viali deserti, la vista di ospiti intenti a ripulire prati ed aiuole, lo scricchiolio di grandi cancelli scorrevoli, l’attenzione e la compostezza delle guardie, la consegna dei documenti ed altro, il silenzio, la consapevolezza del luogo, il passaggio di noi atleti accompagnati dalle guardie attraverso lunghi corridoi alcuni molto spartani altri resi bellissimi dagli stessi ospiti con decorazioni e reperti di rara bellezza, e con il passare del tempo l’emozione ha lasciato il posto ad un senso di ammirazione e di rispetto e quasi di normalità.

All’interno, ad attenderci l’arco gonfiabile, i gazebo e gli aspiranti podisti nelle loro t-shirts colorate con pettorale incorporato regalate dalla Uisp, organizzatrice della gara, sembrava di stare nella Piazza principale di uno dei tanti quartieri di Roma prima della partenza di una gara.

Pian piano ci siamo uniti a loro che erano li da tempo ad attenderci, qualcuno ha fatto subito amicizia, altri hanno mantenuto uno stretto riserbo, ma ci siamo resi conto che dopotutto lo sport e nel particolare il podismo ancora una volta avevano creato un’atmosfera fatta di rispetto e sicuramente di amicizia.

Abbiamo continuato a guardarci intorno, a guardare le tante finestre silenziose coperte di indumenti stesi ad asciugare al sole, ci siamo informati sul percorso che prevedeva una distanza di 12 km. su un circuito da ripetere per ben 8 volte e che il nostro Giovanni Marano, con l’aiuto di tanti collaboratori, aveva sapientemente realizzato su un prato normalmente adibito crediamo alle cosiddette passeggiate o all'ora d'aria.

E al via dello speaker un centinaio di canotte hanno cominciate a rincorrersi su quel prato e improvvisamente le centinaia di finestre presenti negli edifici che fiancheggiavano il percorso si sono animate di mani, di visi, di voci, di urla, non di cattive parole ma di frasi di incitamento, di commozione, di gioia per l’evento, i più infatti non avevano potuto partecipare alla gara e sono stati loro malgrado costretti ad assistere all’evento dalle loro celle.

Sembrava di essere interpreti di un film, uno di quelli tante volte visti in tv o al cinema, e la commozione ha ripreso il sopravvento, ad ogni giro le urla, gli incitamenti aumentavano, e forse anche la loro voglia di scendere e correre con noi, in quei momenti sicuramente molti di noi hanno apprezzato la libertà di poter correre su quel prato, abbiamo continuato a correre dialogando con i reclusi, molti dei quali non si erano mai cimentati in una gara podistica, dopo i primi giri alcuni hanno cominciato a dare cenni di cedimento ma la voglia di terminare la gara è stata più forte della fatica e incitati dai loro amici dietro le finestre non più silenziose hanno tutti portato a termine la gara.

E con la fine della gara le finestre sono tornate silenziose, non più grida, non più incitamenti verso i compagni del reparto z o del reparto pinco, solo finestre buie e deserte e indumenti appesi ad asciugare!


Alfredo Donatucci vincitore della manifestazione

Alfredo Donatucci vincitore della manifestazione

Gara: Vivicittà nel Carcere di Rebibbia (05/06/2009)

SCHEDA GARA



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