Venne nel nostro gazebo mentre ancora io e Gaetano stavamo montando le bandiere della nostra squadra per la mezza maratona di Latina 2013.
Era presto. Ci salutò e iniziò subito a raccontarci quello che gli era accaduto quasi scusandosi della sua assenza nelle gare nei mesi precedenti.
Mi stupì la sua voglia di raccontarsi, di mettersi alle spalle questo brutto male e la felicità di poter riprendere a correre di lì a poco dopo tutto quello che gli era successo.
Una diagnosi improvvisa di un tumore, l’angoscia, le cure, la speranza e finalmente la gioia di essere lì e poterlo raccontare. ‘L’importante è poterlo raccontare’ furono le parole con cui ci salutammo.
Come una doccia gelata la notizia che non era più con noi. Francesco era corso via, così rapidamente così in silenzio che poi scoprimmo essere stato pieno di sofferenza.
Noi testardi, cocciuti podisti, alleniamo la nostra mente a pensare che non ci sono limiti, che con la dedizione, l’impegno raggiungiamo e superiamo ogni ostacolo.
Ma la mente quanto più pensa tanto più è piccola davanti a misteri a cui solo il silenzio può fornire una chiave di lettura.
Ieri una sua foto enorme ci salutava fuori dal campo sportivo di Borgo Montello e sotto il suo sguardo l'impegno e la dedizione dei suoi amici, i parenti e i suoi compagni di squadra che con tanta passione hanno reso straordinaria questa gara in suo ricordo.
Perfetta in ogni dettaglio: dal pacco gara, ai ristori pieni di calore umano, di musica, di allegria, fino alla festa finale. Persino il nostro primo premio di squadra ha assunto un significato speciale per la finalità solidale alla quale verrà destinato.
Complimenti alla Fitness Montello e al suo presidente Sergio Zonzin per aver raccolto il testimone delle corse di Francesco e aver messo in questa gara e nelle nostre gambe i suoi passi nel migliore dei modi.