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Un intenso WE di gare
di Daniela Paciotti, 16/12/2012

Sabato mattina sveglia alle cinque, doccia veloce e di corsa (in macchina) fino alla sede a San Lorenzo: dopo tanti anni avevo deciso di riprovare a donare il sangue.

Non ero sicura di riuscire a farlo e, nel dubbio, visto che ero a Roma, mi ero iscritta ad una garetta di 5 km a Capannelle, la Corri per un sorriso, per la Locanda i Girasoli, decidendo di percorrerla in marcia.

Nonostante la mia "possanza" fisica, una pressione ottima e una emoglobina altrettanto giusta, la dottoressa decideva (per me come per altri) che quel 0,200 di monociti eccedenti, probabile residuo della BEST WOMAN, fosse troppo per la donazione, così un po' delusa ma non domata....sono partita per Capannelle dove ho trovato oltre al Presidente e alcuni orange, anche l'indomabile e inarrestabile Golvelli.

Ammiro molto Giovanni Golvelli, la sua forza e la sua tenacia la ritrovo (in piccolo) in me, perché anche io faccio tante gare, mi piace essere presente e, studiando il percorso e i km provare nuove tecniche personali di resistenza.

Così nella gara di sabato, partendo e percorrendo le strade in marcia, meditavo su questo particolare passo dell'atletica, non amato dai più. La marcia è un incontro con la terra molto più profondo della corsa, perché ogni passo è sudato, calcolato.

Il piede blandisce dapprima lentamente poi con piglio deciso il terreno poi lo circuisce e lo possiede. Mi piace la marcia, mio primo amore e pur nella fatica spesso mi diverto a praticarla, con quella particolare rotazione del bacino che nel normale camminare non ho mai utilizzato!

Secondo i popoli dell'America Latina quella particolare disposizione nel fare "anima" e nel metterla nella danza soprattutto si chiama possedere "el duende" ed è innata!

Così, se è vero che un runner, vibra con il vento e corre con esso e contro diventando aria egli stesso però accarezza soltanto la terra che calpesta mentre un marciatore la solca, la tocca, la vive, infine la possiede!

Scusate la digressione, alla fine della Marcia alle Capannelle forse si leggeva la mia soddisfazione sul viso perché qualcuno mi ha fatto anche i complimenti !

Ma, come Golvelli, l'indomabile, stamattina presto la sveglia mi ha riportato ai riti di preparazione e vestizione che mi hanno accompagnato per 48 volte dall'inizio dell'anno e oggi a Castelgandolfo con la mia amica Giuseppina!

Una 10,500 km non leggerissima, con salitelle tipo anteprima di Speata e discese da Tre Ville, ma per fortuna con un tempo clemente e tutto sommato gradevole.

A volte, lungo i percorsi duri, mi guardo intorno, sorrido ai volontari che bloccano il traffico, alla loro pazienza spesso messa a dura prova dagli automobilisti, ne ricevo incitamenti, sorrisi e incoraggiamenti, che mi aiutano a risollevare la testa e aumentare il passo, a non fermarmi, a guardare con gli occhi la strada e con il cuore il traguardo, fino a quando questo finalmente mi si presenta davanti e allora, con l'ultima bustina di fiato e di determinazione comincio a correre, correre come avessi ancora venti anni nella gambe...oltre che nella testa!!!

Che dire di più, la gara è una competizione con me stessa, che vinco solo quando taglio il traguardo, indipendentemente dai km percorsi, dal tempo che ci ho messo ad interpretarli e dalla fatica che ho sofferto!

Ogni gara è così e se l'anno scorso guardavo i tempi di miglioramento dall'anno prima, quest'anno mi soffermo a osservarmi, con un anno di più sulle spalle (e sulle gambe) mentre ancora percorro km e questo diventa il mio BEST TIME !!!

Per finire ..ma non è mai finita...aspetto l'arrivo degli ultimi orange, preparo l'acqua per la mia amica Giuseppina, soprattutto nelle gare più dure e poi, ancora sudata di corsa (si fa per dire ) a festeggiare il premio di Società e tutti i premi dei nostri splendidi atleti!!!


Gara: Corri per il Lago (16/12/2012)

SCHEDA GARA



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