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Salirò, Salirò
di Maurizio Zacchi, 04/09/2011

una foto dell'edizione dell'anno passato

una foto dell'edizione dell'anno passato

<u>Salirò, Salirò…</u>

Nel mio solito gioco mentale, penso alla canzone di Daniele Silvestri mentre affronto quei terribili 750 metri finali; un autentico muro mi separa dalla fine delle mie fatiche, un muro da scalare.

<u>Salirò, Salirò, fino a quando sarò solo un punto lontano…</u>

ma per adesso è il traguardo ad essere un punto lontano che non riesce ancora a materializzarsi nella mia testa, ad assumere una dimensione realistica.

<u>E invece sto sdraiato, senza fiato, sfatto come il letto su cui prima m'hai lasciato, e resto qui distrutto, disperato ancora un po', ma prima o poi ripartirò. E salirò salirò…</u>

Le note della canzone di Silvestri risuonano nella mia mente mentre cerco le motivazioni per ridare dignità a quel mio arrancare su quella terribile salita…si sono certo che le mie gambe torneranno a girare in modo decente e io continuerò a salire fino a superare quell’arco rosso.

Per raccontare questa corsa non potevo che partire da quei 750 metri finali, perché in quei 750 metri c’è l’essenza di questa prova e tutto il resto del percorso sembra sfumare dentro questo sforzo finale.

Complessivamente una bella corsa, con un percorso che lo speaker preannuncia come nervoso, caratterizzato da continui saliscendi e anche da un lungo tratto di sterrato che contribuisce ad appesantire le gambe di tutti i partecipanti.
Un’autentica cappa di umidità rende tutto più complicato, ma fortunatamente ci sono i tanti ristori, gli spugnaggi e le docce a reidratare i poveri podisti.

Ma come ho già detto prima, tutto il percorso sembra essere solo una preparazione della salita finale. Anzi, ad essere onesti le salite sono due, la prima appena passata la segnalazione dell’11° km; una salita lunga e intensa, che mette in seria difficoltà molti podisti. Poi dopo una fin troppo breve discesa arriva il salitone finale.

La fatica viene compensata dall’accoglienza calorosa degli abitanti di Orte, che incitano a gran voce dando coraggio ed energia agli scalatori. I palazzi imbandierati con i colori delle contrade richiamano il senso di una sfida medioevale, e poi c’è un autentico tappeto rosso a “immortalare” l’arrivo degli atleti.

Infine c’è questa bella piazza, piena di gente, con lo staff organizzativo che fa i salti mortali per gestire al meglio tutte le fasi post-gara.

E poi arrivano le belle notizie come il secondo posto assoluto di Paola Patta e il secondo posto della Podistica Solidarietà.

Tanti poi i premi di categoria conquistati tra i quali spicca il primo posto della Imbucatura nella categoria F35, nella quale si registrano anche il 7° e l’8° posto di Scala e Nania. Rispettivamente 5° e 10° posto per Lucchetti e Melchior nella F40. Ma ecco un altro risultato di grande prestigio, ovvero il 1° posto di Salomone nella categoria F45. Nella F55 la Demofonti arriva 6a mentre la Pacciotti è 8a.

Tra gli uomini c’è il 3° posto di Cerami nella categoria AM, che vede anche il 6° posto di Imperi. Nella F35, l’8° posto arride a Pegorer. Tra gli M50 c’è il 3° posto di Fubelli. Rispettivamente 5° e 6° posto per Golvelli e Gasbarri nella M60.

Insomma un altro bel bottino che sottolinea la forza di questa società che oggi ha ottenuto importanti soddisfazioni anche nella corsa di Ostia.


Gara: Trofeo delle Sette Contrade (04/09/2011)

SCHEDA GARA



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