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La 30 del Mare senza… “il Mare”!
di Marziale Feudale, 14/10/2009

Massimo Solustri e Stefano Ficorilli (foto di Patrizia De Castro)

Massimo Solustri e Stefano Ficorilli (foto di Patrizia De Castro)

Preludio

Dopo un Sabato pomeriggio e una notte di acqua quasi ininterrotta, una giornata stupenda Domenica scorsa ci accoglie allo stadio Attanasio di Ostia alla partenza della 24^ edizione della 30 del mare. Siamo partiti tardi come al solito e non abbiamo tanto tempo, tuttavia Giovanni (è lui il nostro autista oggi), prova a cercare un posto il più vicino possibile all’ingresso.

Dopo un paio di tentativi ci rinuncia sistemandosi in uno degli ultimi spazi disponibili che comunque rimane entro un raggio di 500 metri dal punto in cui speravamo di trovare posto. D’altra parte siamo qui per fare 30 Km. Che saranno mai 500 mt in più?
Ritirato il pettorale, con abbinata….(Toh !) la nostra canotta orange, torniamo a cambiarci per la gara. Il cielo è terso ma il clima sembra quello tropicale: l’umidità elevata ci fa presagire indumenti zuppi già ai primi chilometri.

Ma quello… era uno sparo?

Il riscaldamento prima di una 30 Km è veramente breve. Solo un viavai più che altro saltellante davanti alla linea di partenza perché si confida più che altro nell’esperienza che ci aiuterà a non farci trascinare dalle lepri nei primi km. L’atmosfera comunque sembre molto “rilassata” e festosa. Si capisce che quasi tutti puntano ad un buon test in vista delle maratone più importanti: Firenze, New York, Venezia, ecc. quindi, apparentemente non notiamo agonismo. Probabilmente è questo il segreto del successo di questa giovane manifestazione.
Come al solito commentiamo in allegria. Noi “canotte orange” ci cerchiamo da un lato all’altro della strada e, come succede sempre, siamo distratti quando sentiamo un rumore che assomiglia a…. uno sparo!. “E questo sarebbe un sparo?” è il commento di Lisa.
Beh! Dal movimento si direbbe che siamo partiti … e la lunga coda lentamente si snoda come … un serpente… oh! Forse, trattandosi di Ostia, avrei dovuto usare un altro termine…



Giovanni Marano, Marziale Feudale e Maurizio Bellacosa

Il percorso

Calma e costanza sono i punti forti del maratoneta, soprattutto in allenamento. Psicologicamente è duro mantenersi ad di sotto di una soglia prefissata perché all’inizio ci si sente freschi e si tende a strafare. Fare una gara in compagnia però, aiuta sia chi guida che chi segue. Io, Giovanni Marano e Gianni Bretti, ci mettiamo subito al ritmo scelto lungo il percorso che si snoda tra filari di alberi e poi attraverso gli stupendi scavi archeologici. Sappiamo di avere due appuntamenti fondamentali: Marco Passini che ci aspetta per entrare (fuori gara) al 10° Km, e il soleggiato tratto di lungomare dove temiamo ci sarà caldo ma potremo avere delle belle boccate di iodio e vedremo il mare.
Il primo appuntamento è una certezza! Troviamo Marco già scalpitante. Ha fatto quasi 10 Km di riscaldamento dopo aver atteso inutilmente un autobus che non è arrivato.
Il secondo appuntamento si rivela invece simile ad un miraggio. Dopo il passaggio all’interno del porto turistico aspettiamo infatti una curva a destra. Arriva invece una curva a sinistra che ci riporta verso il centro tra palazzi, gente incuriosita, automobilisti arrabbiati e vigili urbani sconsolati.
E il mare?... arriverà solo in un piccolo tratto, poi su verso Castel Fusano e attraverso la pineta. Di nuovo verso il mare e poi l’ultimo cavalcavia che strappa le ultime energie prima del “rush” finale.

L’immagine più bella

Gli ultimi 400 mt sono in volata. La pista in tartan è sempre una tentazione da questo punto di vista. L’ho già scritto in qualche altro articolo: in pista ci si sente più atleti e forse anche un po’ campioni. Ho lasciato indietro i miei amici per provare una progressione e taglio il traguardo con soli 4 minuti in più del previsto: poco male anzi benissimo. Mi fermo e rimango ancora un poco sulla linea d’arrivi a guadare gli altri atleti e soprattutto le canotte “orange”. Gianni arriva qualche minuto dopo di me, vedo anche Marco, Giovanni invece è rimasto indietro con qualche problema alle ginocchia. Ecco Lisa con il suo ragazzo: belli tutti e due, lei alza il braccio e si prendono per mano per tagliare il traguardo insieme. Poi si abbracciano con un bacio! È l’immagine più bella. La corsa amatoriale è anche, anzi soprattutto questo.

Finale.

L’idea della doccia portatile di Giovanni stupisce sempre. Mentre ci gustiamo tutto il piacere dell’acqua calda con shampoo, gli altri “runners” che passano di la ci guardano incuriositi e poi esclamano: “siete grandi”. Grande è l’atmosfera goliardica che ci accompagna. Anche questa è andata. Ripensiamo ai km fatti, al percorso, non bello in verità, niente di esaltante, ma non c’è voglia di polemica. Siamo pronti per affrontare la seconda metà della domenica in armonia con tutti.



Marziale Feudale (foto di Patrizia De Castro)

Marziale Feudale (foto di Patrizia De Castro)

Gara: La Trenta del Mare di Roma (11/10/2009)

SCHEDA GARA



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