Oggi è il 3 luglio e molti, ieri e oggi si sono cimentati con se stessi e con la natura.

Stasera leggevo il resoconto sul Trail di Sante Marie e mi domandavo dove inizia veramente la difficoltà di percorso per un podista, dove la gioia di percorrere strade o sentieri si alterna alla sofferenza nel viverli e, nel far questo pensavo ai "ragazzi di tutte le età" che hanno fatto questa gara.

Ma poi ho pensato a quelli come me, che ieri hanno fatto la Jennesina e anche se molti di loro sono i "grandi" della Podistica (che si sono fatte entrambe le gare), molti erano quelli che la facevano per la prima volta e a me, non certo tra i primi, ieri chiedevano impressioni e consigli!

La Jennesina, come tutte le gare o i percorsi in altura, con dislivelli che superano il 5% di pendenza, è una gara di "intelligenza podistica": si può fare a patto che ci si misuri perfettamente con se stessi e con i propri limiti: "propriocezione" è la percezione di sè che può permetterti di fare ogni cosa, ascoltandoti.

Quando sono arrivata ho abbracciato tutti i i Podisti presenti, ma un abbraccio particolare era per Maurizio Ragozzino che, come lui stesso mi ha ricordato, l'anno scorso era accanto a me alla prima esperienza di Jennesina.

Abbiamo conquistato il podio della Società più numerosa con 62 atleti, abbiamo portato a casa una marea di premi di categoria e la soddisfazione di una gara organizzata veramente bene, comprese le navette di collegamento, l'assistenza sul percorso, la gentilezza di tutti!

Tutti bravissimi, tutti bellissimi, come quando all'ultima curva, in discesa, mi sono vista davanti un grande cordone orange che mi incitava e salutava: Vai Podistica!

Io credo che veramente tutti coloro che ieri hanno portato a termine questa meravigliosa gara ne siano stati felici e io, nel mio piccolo ho capito una cosa che vorrei condividere:
se possibile, a piedi, in bici, in macchina o come volete, guardate sempre il percorso dal vivo, conoscerlo vi fa rendere almeno il 20% in più!
 
grazie a tutti!