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Terra e Fatica
di Maurizio Zacchi, 31/10/2011

Ricordo che uno dei libri che maggiormente impressionò le mie letture d’infanzia fu “Fontamara”, scritto da Ignazio Silone e ambientato nell’immensa Piana del Fucino. In quei luoghi si consumavano le sofferte vicende di un popolo di contadini in un binomio molto stretto tra terra e fatica.

All’epoca non sapevo quanto potessero essere immense queste terre e quanto faticoso potesse essere attraversarle; le vicende degli abitanti di Fontamara mi sembravano fortemente surreali, un parto della fantasia dello scrittore.

Allora non potevo immaginare che un giorno avrei provato lo stesso “sapore della fatica” già provato da quei contadini, avrei percepito la stessa intensità dell’odore della terra, avrei vissuto lo stesso senso di disorientamento guardando quelle montagne minacciose che sembrano disegnate all’orizzonte.

Eccomi qui, insieme al solito plotone orange, in grado di colorare di arancione anche questa Mezza Maratona che si svolge nella Piana del Fucino. Tanti orange, alcuni anche colorati di azzurro, impegnati nel ruolo di pacemaker, pronti a guidare le truppe su questi lunghi rettilinei che sembrano non finire mai.

Il momento migliore di queste gare è quello che le precede, e oggi più che un pregara sembra una riunione familiare; il sole tiepido che scalda il Fucino rende ancora più piacevoli questi momenti, mentre la zona della partenza diventa un brulicare di persone che animano la scena correndo in tutte le direzioni, conversando amabilmente o facendo la fila al bancone del bar, trasformato nell’occasione in un punto strategico dell’organizzazione podistica: si entra nel bar come normali avventori e si esce con un pettorale appuntato sulla maglietta.
Rimane il dubbio che anche qualche ignaro turista di passaggio sia stato trasformato in un podista "della domenica".

Dopo la foto di rito, quella che non manca mai quando c’è il Presidente Pino Coccia a guidare le truppe, gli atleti o aspiranti tali si avvicinano all’arco di partenza. Sono tutti un po’ ansiosi e in qualche modo preoccupati. Sanno che questa Mezza non consente alibi; il percorso piatto e lineare impone il tentativo di stabilire il proprio “personale” e anche le condizioni climatiche non consentono troppe scappatoie…non c’è neanche un filo di vento da usare come scusa.

Il colpo dello starter rompe gli indugi, la Mezza è iniziata, è ora di far girare le gambe e di non fermarle più per 21097 metri.
Appena due chilometri di un percorso un po’ nervoso e poi dritti fino al 10 chilometro, senza più una curva e senza la minima asperità. Dopo il canonico ristoro dei 10 c’è un cavalcavia che crea la sensazione del dislivello, ben 20 metri di salita e altrettanti di discesa, prima di prendere la strada del ritorno. Al 15’ si ritorna sulla “retta via”, attraversando un altro cavalcavia, e si torna a vedere il profilo della zona industriale di Avezzano con la grande ciminiera dell’ex zuccherificio.

Sono gli ultimi chilometri prima dell’agognato arrivo, prima del responso definitivo, quello del tabellone digitale giallo che attende gli atleti all’arrivo, sfidando i loro “Garmin”.

Si rientra nel tratto nervoso che conduce al traguardo cercando di dosare le ultime energie. L’ultimo rettilineo è il più complicato; l’arco di arrivo si staglia sullo sfondo, ma sembra un’immagine irrimediabilmente lontana, come quella delle montagne disegnate sull’orizzonte.

A pochi metri dal traguardo c’è la presenza rassicurante del Presidente, che è rimasto lì ad aspettare le sue “pecorelle smarrite” per incoraggiarle con la sua voce e per immortalarle con il suo obiettivo.

Alla fine il sostanzioso pacco gara, riempito con i gustosi prodotti locali e con le sostanziose “patate di Avezzano”; ultimi scampoli di una festa che si conclude letteralmente a “tarallucci e vino”.

Il tempo necessario per festeggiare l’ennesimo successo della Podistica Solidarietà e l’allegra comitiva orange si rimette sulla via del ritorno, in ordine sparso, con il “torpedone” che chiude la carovana. Un’altra giornata di sport volge alla fine, si chiude l’ennesima tappa di un percorso trionfale che la squadra orange continua a percorrere senza sosta.
Appena il tempo di riposarsi qualche ora e poi si torna a preparare un nuovo appuntamento con la storia gli oltre 200 podisti arancioni alla “Corsa dei Santi”.


Gara: Mezza Maratona del Fucino (30/10/2011)

SCHEDA GARA



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