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L'onda orange travolge la Miguel
di Maurizio Zacchi, 22/01/2012

Foto di Carlo Traina - http://www.flickr.com/photos/carlotraina/

Foto di Carlo Traina - http://www.flickr.com/photos/carlotraina/

Ci sono corse che hanno un fascino particolare, perché chi le corre percepisce di essere parte di un evento speciale. La Corsa di Miguel è una di queste gare, una delle più partecipate in senso assoluto, che richiama una marea di persone, tra quelle che prendono parte alla prova competitiva, quasi 4500, e quelle che invece si cimentano nella prova non competitiva.

E per assaporare questo clima speciale era sufficiente osservare l’area occupata dai gazebo della Podistica Solidarietà, oggi addirittura 3. La task force era già al lavoro dalle 7.00 di mattina, per gestire l’accoglienza del battaglione orange, e già prima delle 8.00 il battaglione aveva preso forma. Tanti sono stati gli atleti che hanno raggiunto l’area in netto anticipo, anche quelli già dotati di pettorale, a dimostrazione che la corsa non è solo sudore, fatica, fiato corto, ma è anche voglia di stare insieme di parlare delle proprie esperienze, delle prestazioni, e perché no, delle proprie emozioni.

La task force, che oggi è coordinata dal gotha della Podistica, non si lascia distrarre e continua a scrivere, distribuire, contare senza mai perdere il controllo della situazione, nonostante la folla di atleti che si accalca intorno al tavolo. Anna Maria Ciani si infila tra i capannelli di atleti proponendo a tutti gli scaldacollo “brandizzati”. Tra i gazebo “del cuore rosso” si inserisce anche il gazebo del “Progetto Filippide” oggi impegnato nella corsa con un folto gruppo di atleti; i nostri runner si avvicinano per definire gli ultimi accordi e assumere il ruolo di “scorta d’onore” di questi incredibili ragazzi.

La Corsa di Miguel, come da tradizione, segna l’esordio di un folto gruppo di “podisti solidali”; si possono facilmente riconoscere perché si muovono incerti in questa folla composita, chiedendo informazioni a destra e manca. Sono visibilmente emozionati, ma sul loro volto si può leggere anche una naturale preoccupazione. Tutte le paure verranno spazzate via al colpo dello starter, e così anche loro potranno godersi l’emozione forte di tagliare il traguardo posizionato nello stadio Paolo Rosi, per molti solo il primo di una lunga serie.

Anche i top-runner si aggirano nel villaggio, mentre si preparano all’ennesima sfida con se stessi; uomini e donne che hanno la corsa del sangue e che lavorano duramente per migliorarsi, giorno dopo giorno, chilometro dopo chilometro. Loro non possono godere pienamente di quel clima pre-gara, perché per loro la fase di riscaldamento è una fase essenziale, in grado di influenzare in modo decisivo la loro prestazione.

L’ora della partenza si sta avvicinando, è il momento della foto, anche se questa volta non sarà facile ritrarre questa “onda arancione” nella sua interezza; mancano gli spazi per schierare “in formazione” le quasi 350 canotte orange accorse allo stadio Paolo Rosi. Questa speciale pattuglia si scioglie e raggiunge gli ingressi “in griglia”, gocce di umanità che vanno a rinforzare le onde predisposte dall’organizzazione per scaglionare la partenza.




Sono le 10.00, parte la prima onda, quella rossa dei “top”, e poi a seguire l’onda verde e quella gialla, una ogni due minuti. La marea si disperde sul percorso, bordeggiando il “biondo fiume” che diede i natali a Roma. Il tracciato è veloce, sostanzialmente piatto e dritto, anche se molto “trafficato”; non è sempre facile trovare gli spazi per mantenere il proprio ritmo, soprattutto per gli atleti della seconda e della terza onda.

Poi, dopo 10.000 metri, eccolo lì, il cancello che consente l’accesso allo stadio; ancora 150 metri ed è possibile vivere ancora una volta l’emozione di tagliare l’agognato traguardo. Per qualcuno si tratta del primo traguardo, per qualcun altro, come Romano Dessì, i traguardi “tagliati” non si contano quasi più. Eppure si tratta sempre della solita emozione, quella di chi, ancora una volta ha vinto la propria sfida con se stesso.

E’ il momento dei risultati, in primis il grande risultato del “gruppo”, un secondo posto ottenuto grazie ai 335 podisti solidali giunti al traguardo, appena 6 in meno dei Bancari Romani. Un risultato che segna un altro passo concreto nel percorso di crescita di questa incredibile società; non per nulla lo scorso anno la distanza tra i due grandi gruppi capitolini fu addirittura di 44 atleti. Un grande successo di partecipazione che dimostra lo spirito che anima questo gruppo.

Ma la Podistica Solidarietà non è solo quantità…anche la qualità non fa difetto.

Tra le donne buone le prestazioni di Laura Cerami, Michela Ciprietti e Stefania Pomponi. Si fa valere anche la nettunese Elisa Tempestini che si classifica anche quinta nella sua categoria. Insieme a Mariangela Valletta, le 4 donne citate si classificano tra le prime 100 donne arrivate. A completare il quadro delle prime 10 orange arrivate ci sono: Mara Palombi, Simonetta Salomone, Lucia Scarparo, e Susanne Kubersky.

Tra gli uomini si segnalano le prestazioni di Dario Salerni, primo degli orange e 4° di categoria, del tiburtino Francesco De Luca, e di Roberto Naranzi. A completare il quadro dei primi 10 orange ci sono: Cristiano Ceresatto, Daniele Pegorer, Danilo Santoponte, Alessando Salvatori, ottimo il suo 37’.58”, Fyfe Alan Gilruth, Gaetano Nolfo, che progressione la sua, e Alberto Lauri.

Un’altra splendida giornata di sport e solidarietà si chiude, un’altra giornata in cui il cuore rosso della Podistica Solidarietà ha battuto forte, anzi fortissimo.


Concludiamo questo resoconto dando il nostro più caloroso bentornato al vicepresidente Maurizio Bellacosa, tornato alle corse dopo un lungo periodo di stop, e formulando i migliori auguri a Manuela Piraino augurandoci una pronta guarigione dopo l'infortunio occorsele oggi.

Gara: La Corsa di Miguel (22/01/2012)

SCHEDA GARA



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