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La mia Corsa dei Santi... da fantasma controcorrente
di Alessandra Muzzi, 01/11/2009

Il nostro gruppo dei partenti 'regolari' (foto di Patrizia De Castro)

Il nostro gruppo dei partenti 'regolari' (foto di Patrizia De Castro)

Oggi c'era la Corsa dei Santi. Verso le 10.10, su Corso Vittorio, a poco più di un chilometro dalla partenza, alcuni dei tanti Orange che transitavano con la fiumana di podisti mi hanno guardata stupiti correre contromano verso San Pietro. Che cosa era successo?

Per questa domenica avevo in programma un lunghissimo in preparazione della Maratona di Firenze. Il lunghissimo più lungo, 34-36 km, da provare a fare senza integratori energetici (mai corso più di 26 km senza integratori, e mai corso più di 32 km in assoluto). Tanto per non correrlo tutto da sola e per far numero per la Podistica, mi sono iscritta alla Corsa dei Santi, con l'intenzione di arrivare correndo alla partenza, correre la gara e tornare a casa correndo. Stamattina mio figlio aveva un impegno dalle parti della Prenestina, quindi ho deciso di accompagnarlo, calcolando poi il tempo necessario per fare di corsa gli 8 km di distanza tra il punto dove avrei lasciato la macchina e Piazza San Pietro. Ma ho fatto i conti senza l'oste: un leggero ritardo di mio figlio, il GPS che non ne voleva sapere di acchiappare i satelliti, e mi sono ritrovata a partire con oltre dieci minuti di ritardo. Il freddo e la fretta mi hanno fatta andare più veloce di quanto mi ero prefissata, ma non è bastato, complice anche la partenza della gara con qualche minuto di anticipo.


La testa della gara

E quindi eccomi a incrociare la folla di podisti in senso contrario. Inevitabili le battute ("Ahò, questa ha già finito!", "Guarda che è dall'altra parte") e le facce un po' meravigliate e divertite dei vari orange che incontro. Patrizia sul Ponte Vittorio mi immortala e promette di aspettarmi al ritorno. Arrivo a Piazza San Pietro e trovo un po' a fatica la via per imbucarmi sotto l'arco di partenza, quando ormai sono le 10.20.

Un miraggio: l'arco della partenza

Corro i primi chilometri in solitaria, tra gli addetti alla sicurezza che già stanno smontando i nastri e altre battute dei passanti. Dopo il Circo Massimo raggiungo infine la coda della gara. L'ultimo è un signore minuto sull'ottantina, che corre a fatica ma ha un gran sorriso. Un altro chilometro e vedo qualche altro podista, poi il punto di ristoro dopo il 5° km. Ed ecco i primi orange: la mitica Giuseppina Pesoli,  una emozionata Tiziana Colamonico alla sua prima gara sui 10 km, poi Learco Intreccialagli, Elisabetta Baldini, Marcello Clarizia...

Marcello Clarizia

Corro così la seconda parte della gara non più sola, i chilometri scorrono piacevolmente, a un passo ora un po' più rilassato, attraverso la Roma storica: Colosseo, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, Fori Imperiali, Piazza Venezia, Corso Vittorio, fino a tornare a Piazza San Pietro, dove passo sotto l'arco dell'arrivo e continuo la mia corsa.

Attraverso per la terza volta il centro storico e mi rendo conto che Roma ha proprio tanti colli, sicuramente più dei sette contati dagli antichi Romani. E anche tanti sampietrini. E anche tanti turisti. Comincio ad avvertire pesantezza alle gambe, il mio ritmo rallenta visibilmente. Quello tenuto fino alla fine della gara era sensibilmente più veloce del preventivato. Arrivo dove avevo lasciato la macchina quando sono  al 27° km, decido di mettermi a girare lì attorno finché ce la faccio, sapendo che in caso di crisi la macchina è a poche centinaia di metri. 28... 29... chissà come dev'essere in maratona sapere di dover correre ancora 13 km... 30... 31... vediamo un po' dov'è e com'è questo famoso muro del maratoneta... 32... 33... sì, ad arrivare almeno a 34 ce la faccio, anzi all'ultimo km accelero anche un po'. Mi fermo davanti alla macchina, sento i muscoli delle gambe che gridano pietà, ma per il resto sto bene. Entro in macchina e faccio fuori in pochi minuti tutto quanto avevo portato: tè, sali, integratori, pandoro, cioccolatino, torroncino (beh, bisogna recuperare, e anche gratificarsi un po', no?)

A casa controllo le classifiche sul sito della TDS: la Podistica Solidarietà è seconda dopo i Bancari Romani, 143 atleti contro 159. Vado a vedere la classifica individuale, filtrando per la nostra società: primo Dario Salerni, secondo Daniele Pegorer, terzo Alfredo Donatucci...

Il nostro "piccolo" Dario è decisamente ormai grande!

Leggo tanti nomi, molti noti, altri meno. Vado avanti nelle schermate, so che il mio nome si troverà in fondo... E invece niente! Non ci sono!

Che cosa è successo? Evidentemente quando sono passata sotto l'arco della partenza il rilevatore di chip della TDS era ormai "spento" e quindi non risulto partita!
A saperlo, mi sarei unita al gruppone su Corso Vittorio, evitando il ridicolo giro fino a San Pietro. Comunque poco male, non avrei cambiato nulla per la classifica di società, e per me è andata bene lo stesso: qualche chilometro corso in compagnia, un buon allenamento concluso in previsione di Firenze. E una nuova esperienza di gara: dopo quella di partire e non arrivare, ora anche questa di arrivare senza essere mai partita!


Di corsa verso la partenza! (foto di Patrizia De Castro)

Di corsa verso la partenza! (foto di Patrizia De Castro)

Gara: La Corsa dei Santi (01/11/2009)

SCHEDA GARA



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