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Un racconto in cerca d'autore
di , 20/12/2011

Anna Maria Ciani riceve il secondo premio

Anna Maria Ciani riceve il secondo premio

Un resoconto a più mani, con 3 canotte orange che hanno voluto raccontare le loro emozioni vissute in questa particolare corsa sul Lago di Castelgandolfo. Perché la corsa è sport, è agonismo, ma correre in Orange è soprattutto EMOZIONE!

Daniela Paciotti:

Oggi ho corso la mia 48a gara dall'inizio dell'anno e ho, seppure per poco più di 10 km, rivissuto un percorso di 12 mesi!
Sono partita con la temperatura bassa come nella Corsa di MIguel, con gli strati che non bastavano a tener calde tutte le estremità.
Con la pioggia come alcune gare e il mio giro del lago di 34 km per prepararmi alla Maratona di Firenze.
Ho percorso km in salita come nel caso de "La Speata" o della "Jennesina" (seppure per un tratto molto più breve), in discesa come alle "Ville Tuscolane".
Mi sono beccata tunnel gelati (di ombra e di vento) e tratti in cui il sole seppure invernale e un po' meditabondo, mi occhieggiava tra le nuvole.

Infine, affiancandomi a Maurizio, Marco Accardo e il Presidente che facevano il loro "allenamento" chiacchierando, mi sono ritrovata sulla sabbia a correre come già avevo fatto nel "Trail del Circeo"...per poi risalire di nuovo e allungarmi sul rettilineo, fino al momento in cui, ultimi 50 metri, mi sono sentita una "QUEEN LADY" quando i miei 3 Moschettieri mi hanno lasciato il passo e lo spazio di fare uno dei miei sprint sull'arrivo!

Un pensiero, ricco di tutti i pensieri che mi hanno attraversato la strada e la mente, in questo meraviglioso e spesso faticoso anno nella Podistica, quello di correre con un Orange veramente speciale!!!

Roberto Lombardi

PODISTA BAGNATO PODISTA FORTUNATO: RUNNING (AND SINGING) IN THE RAIN

Ma chi te lo fa fare? Stamattina il ritornello di chi è costretto a vivere con un/una amante della Corsa sembrava più che sensata. C’era proprio un po’ di tutto: pioggia, freddo e vento. Capite adesso perché gli organizzatori di competizioni specificano sempre “la gara avrà luogo anche in condizioni metereologiche avverse?”
Proprio per ricordare soprattutto alle povere mogli e ai poveri mariti che “quattro gocce” non scoraggeranno certo dai propositi atletici.

Ed eccoci lì, tutti quanti. Non vorrei cadere nel sentimentalismo, ma vedere prima delle nove di domenica mattina sulla riva del lago di Castel Gandolfo tutti questi “pazzi vestiti in comodi paludamenti” mi è arrivato al cuore. Come non commuoversi se si incontra qualcuno come Altobelli che rifiuta di farsi chiamare “Signor Altobelli” perché “quando si corre siamo tutti uguali”.
Come non commuoversi se una consumata maratoneta come Lisa Magnago si cimenta in quello che per lei è “un test”, e io aggiungerei “una passeggiatina”?
Come rimanere indifferenti davanti all’entusiasmo di un Presidente sempre presente e ad un Marco Accardo che superati i guai con la schiena corre in canottiera?

Ma più di tutto quello che ha permeato la “CORRILAGHI” di Castel Gandolfo degli atleti della Podistica è stato lo spirito. Alto. Come sempre.
Chiudo gli occhi e li vedo uno ad uno: Luana, Luigi, Luciano, Dario, Daniela, Giuseppina, Maurizio solo per citarne qualcuno.
Magari con qualcuno di loro si scambia un sorriso, con qualcuno dati tecnici, con qualcun altro si scherza su forma e tempi. Ma poi arriva lo sparo, alle 10.00.
Sotto l’acqua. Tristezza Zero.

Confesso: non ce l’ho fatta. A un certo punto al 5° chilometro ero troppo felice, troppo bagnato per non cantare parafrasando “I AM RUNNING IN THE RAIN, I AM RUNNING IN THE RAIN WHAT A GLORIOUS FEELING I’M ON THE ROAD AGAIN….”

Corro nella pioggia e il sentimento è glorioso, sono ancora sulla strada.
Benvenuto Inverno!

Maurizio Zacchi

Che strana gara è stata questa, imprevedibile sia per gli aspetti originali di un percorso articolato e vario sia per le situazioni particolari generate dalla meteorologia.

Una parte delle mie origini familiari è legata a questo paese dei Castelli Romani e ho frequentato questi luoghi durante la mia infanzia. Eppure il percorso mi ha veramente sorpreso e in taluni momenti mi ha fatto perdere il senso dell’orientamento. Mi dicevo ma siamo o non siamo a Castelgandolo, il mio Castelgandolfo. E poi che dire del finale in riva al lago, non avrei mai pensato di finire una corsa su strada con la sabbia sotto le mie scarpe e l’acqua del lago così vicina.

E poi il tempo, con quella pioggia iniziale che faceva temere, poi di nuovo il sereno, anche grazie all’intervento propiziatorio di Daniela Paciotti, che però ha dimenticato di bloccare il vento. Già il vento. E chi la dimenticherà la “galleria del vento”.
Nella mia vita ho provato anche l’esperienza della “bora”, ma un impatto così non me lo aspettavo. Entrare in galleria ancora un po’ bagnati e sentire quel “muro” (ma sarà questo il famoso muro che non ho incontrato a Firenze?) di vento che sembrava volermi respingere e con cui ho dovuto lottare con tutte le mie forze, mi ha lasciato veramente di stucco.
Poi all’uscita della galleria vedere Marco Accardo che ci stava aspettando praticamente a torso nudo, per farsi un’altra sgambata con noi, beh mi ha sorpreso ancora di più. Si vede che non siamo tutti uguali, se l’avessi fatto io mi sarei preso una bronco-polmonite fulminante.

Già ho detto noi, si noi, perché in questa gara ho avuto l’onore di poter correre affiancato al Presidente, un po’ affaticato ma tenace come sempre. E anche lui è sorprendente, perché, nonostante il suo “non allenarsi” e il suo arrancare un po’ affaticato durante le salite, appena si prospetta una discesa ti parte “in quarta” e fai fatica a riprenderlo.
Durante il percorso ho potuto condividere momenti simpatici anche con Anna Maria Ciani e con la solita Daniela Paciotti, persone che interpretano questo sport sempre in modo molto “sociale”. Simpatico il momento in cui ci siamo praticamente “fermati” sulla salita che dominava il tunnel, per incitare la performance di Andrea Mancini, mentre anche lui si preparava ad affrontare la “galleria del vento”.

E poi il finale decisamente piacevole, scortati da Marco Accardo prima e da Pietro Paolo Imperi poi, con la “ola” finale di Roberto Lombardi, Raffaele Buonfiglio e tanti altri; tutti pronti ad applaudire lo sprint della Paciotta e l’arrivo di Mr.President, un po’ infreddolito ma indomito come sempre.

E poi con la Podistica c’è sempre un prima e c’è sempre un dopo, entrambi molto divertenti e piacevoli. Lì si dimenticano le differenze, e sia i tapascioni sia i top runner possono ritrovare quel piacere dello stare insieme, essendo parte di uno stesso momento fortemente aggregativo.
Alla fine la soddisfazione di aver contribuito a conquistare un altro premio da investire in solidarietà e altri punti per la classifica del Gran Prix.
Ora resta solo la We Run Rome per chiudere l’anno, ma adesso godiamoci il Natale… TANTI AUGURI A TUTTI!

Gara: Corri per il Lago (18/12/2011)

SCHEDA GARA



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