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Il mio primo giorno di……. scuola
di Antonio Porcaro, 08/03/2009

Alessandro Somai (foto di Patrizia De Castro)

Alessandro Somai (foto di Patrizia De Castro)

Sono qui, ad ormai una settimana dalla Roma-Ostia, a pensare ed assaporare le sensazioni vissute.

E’ stato come un “primo giorno di scuola”.

Ti sei preparato a questo evento, ma le idee e le tabelle di allenamento nascono da una tua conoscenza troppo limitata per non crearti delle apprensioni … c’e la farò???

Arriva così il momento di dimostrare a te stesso che puoi farcela.

Ritiri il pettorale in una bellissima giornata di sole, l’emozione è la stessa del giorno in cui hai saputo il piano e la sezione dove andare “nel tuo primo giorno di scuola”.

Questo primo contatto con l’evento aumenta la tua ansia, ti accorgi che non sei solo che, ringraziando il cielo, c’è qualcuno che sta lavorando per te: qualcuno che aspetta solo te.

C’e la farò….. a ripagarli della loro disponibilità.

La sera per la prima volta nella mia vita, ceno in funzione dell’evento: giù carboidrati ( ti sei informato su internet )

Arriva il giorno aspettato negli ultimi mesi.
Ti svegli prima che suoni la sveglia. Sono le 05,30.
Curi gli ultimi dettagli: la colazione leggera ma di sostanza (ma che vuol dire!!!)
Il vestito del “mio primo giorno” dovrà essere bello, ma allo stesso tempo comodo.

Finalmente esci di casa lasciando figli e moglie che dormono, li guardi e con lo sguardo li saluti come se dovessi andare in guerra, il cane, che anche lei ti guarda e pensa: “di solito quando esce vestito in quel buffo modo andiamo insieme a correre a villa Ada: perché non mi porta con lui???”

Sei finalmente fuori in strada e man mano ti avvicini all’appuntamento, la strada, i mezzi pubblici si riempiono dei tuoi nuovi compagni di scuola, li guardi sperando di carpirne gli ultimi consigli.

Arrivi, un fiume di gente. Ritrovi il luogo di incontro, questo ti fa sentire meglio. Ti guardi intorno sono tutte magliette “orange”, questo ti rinfranca. Incontri Peppe e ti rassicura, ti indica il pullman, ti cambi.
I tuoi “nuovi” compagni di classe capiscono il tuo imbarazzo e sono prodighi di consigli. (grazie Romano).

Entri nella gabbia ormai sei solo con te stesso, guardi le tue gambe con l’idea pazzesca che possano portarti per ventuno km. verso il mare.

Lo sparo e il via. Il resto è una lunga sensazione da “pelle d’oca” che ancora adesso avverto.

Grazie a tutti. Antonio Porcaro


Antonio Porcaro (foto di Giuseppe Coccia)

Antonio Porcaro (foto di Giuseppe Coccia)

Gara: Roma Ostia Half Marathon (01/03/2009)

SCHEDA GARA



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