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Ultramarcia
di Marco Tomassini, 12/03/2016

Quando è stato il momento, a inizio stagione dopo le vacanze estive, di pensare a cosa avessi intenzione di fare a livello sportivo, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata “voglio diventare un ultramarciatore”. Se esistono gli ultramaratoneti, devono esistere pure gli ultramarciatori. In Podistica ne abbiamo già uno, Romano Dessì, 5 Passatore all’attivo.
Se per un maratoneta, il limite per diventare ultra è 42.195 metri, per un marciatore è diverso. I master arrivano fino a 30 km, gli assoluti fino a 50 km. Come master sarei già ultra visto che ho fatto 4 maratone da marciatore, ma quello che volevo io era diventarlo in maniera totale. Così come primo obiettivo penso alla Strasimeno, una gara che mi intriga da tempo, così superando le mie paure anche grazie al supporto psicologico del buon Tony Marino faccio il gran passo: mi iscrivo!

A ottobre chiedo alla mia coach Daniela Ricciutelli di prepararmi una tabella di allenamento, così mentre le mie compagne di allenamento preparano gli europei master, io parto con lunghi domenicali in solitaria, alternati a gare dai 10 fino ai 22,5 km della Tre Comuni. Una settimana prima della fatidica data inizio a controllare il meteo e quello che vedo non mi piace per niente, previsioni improntate ad un secondo Diluvio Universale. Finalmente arriva il momento di mettersi alla prova. Il sabato arrivo in treno a Castiglione del Lago, il tempo di posare la borsa e via al centro storico a ritirare il pettorale e il pacco gara. Mentre giravo per i vicoli della cittadina inizia un forte temporale, così vado al pasta party dove insieme ad altri podisti solidali si passa una piacevole serata. La mattina incontro Daniel Peiffer e Marco Merli, insieme aspettiamo il via parlando delle gare fatte e da fare e di nuvoloni che incombono su di noi.

Si parte. Al contrario della maggioranza delle altre volte, dove parto sempre un po’ teso, sono tranquillo, mi sento benissimo e in gran forma. Arrivo al 10 Km ed inizio a pensare agli intermedi successivi mentre le gambe girano a meraviglia con andatura costante. Mano a mano che si va avanti il gruppo di partecipanti si allunga e io rimango solo. Non è un problema, in ere geologiche remote facevo viaggi in bicicletta e trekking in montagna in solitaria, sono abituato, anche se preferisco la compagnia. Al 25° km però le previsioni meteo si avverano, la pioggia scende fortissima con raffiche di vento pazzesche. Per potermi mettere qualcosa con cui coprirmi mi devo riparare sotto un ulivo, sperando che un fulmine non mi riduca come Wile E. Coyote, il personaggio dei cartoni animati. Riparto sotto la pioggia che dopo un quarto d’ora smette, nel frattempo faccio gruppo con una coppia di atleti che alternano la corsa al cammino. Ci superiamo vicendevolmente fino al 46° km scambiandoci parole di incoraggiamento.
Al passaggio dei 42,195 ho un tempo praticamente uguale a quella della mia ultima maratona fatta nel 2014. Al 44° km inizia un lungo tratto in pianura di una decina di km, fin quasi sotto Castiglione, con poche curve con in mezzo solo una piccola salitella. Proprio il terreno adatto per un marciatore! Mi sento così bene che decido di allungare e quando supero il 50° km finalmente posso dire di essere un ultramarciatore!.
Gli ultimi chilometri li passo assaporando la soddisfazione di portare a termine una bella gara e ricevendo gli incoraggiamenti degli abitanti e di quelli che hanno già terminato compreso il nostro Daniel. Adesso che ho rotto il ghiaccio non ho intenzione di fermarmi. Il prossimo obiettivo? Un pensierino al Passatore l’ho fatto. Spero di avere la possibilità di esserci. Intanto però si ricomincia a macinare chilometri.

Marco “Tommy” Tomassini


Gara: Strasimeno Ultramaratona 58K (06/03/2016)

SCHEDA GARA



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