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Tanti amici e un gioco: la Strongman Run
di Lisa Magnago, 05/10/2012

Sabato, 29 settembre a Rovereto si è tenuta la prima edizione italiana della ormai conosciuta Fisherman’s Friend Strongmanrun. Sulla carta una corsa a ostacoli, ma in realtà un vero spettacolo fatto di persone!

In breve è una gara podistica con ostacoli di ogni genere disseminati su una ventina di km di gara. Acqua, balle di fieno gigantesche, pneumatici e pareti da scavalcare, piscine d’acqua fredda da oltrepassare e quant’altro... Ma è molto di più, la mia esperienza è stata una delle “sfide” sportive più assurde, dolorose, colorate, coinvolgenti ed aggreganti alle quali io abbia mai partecipato. E mi sono chiesta:
Che Strongmanrun è se non piove? Se non hai la pelle d’oca e se non c'è il fango? Così è stato al Nurburgring, in Germania, lo scorso 5 maggio, con un contorno di nebbia, e così a Rovereto dove mi aspettavo una gara con un clima più mite ma che ha visto il sole e il tepore settembrino del venerdì tramutarsi in pioggia battente e vento autunnale il giorno dopo come a voler aggiungere un ostacolo un intemperie ai 12 già accuratamente allestiti lungo i 18 km di percorso.
 
La Fisherman's Friend Strongman Run, quella cosa che non so ancora bene come definire, è così e ci siamo trovati già zuppi tra la folla prima dello sparo. Del resto che Strongmanrun sarebbe se l’aspetti da mesi, ma nessuno poi sa cosa aspettarsi? Degli ostacoli e del percorso si parlava da qualche tempo sul sito ufficiale. La lista dei partecipanti cresceva di settimana in settimana, con successivi annunci di chiusura e riapertura delle iscrizioni, fino ad arrivare ad un totale di 2.700 elettrizzati e rumorosi portatori di pettorale a forma di caramella Fisherman, che non avevano idea di ciò che avrebbero trovato oltre quel banner di partenza.
 
Che Strongmanrun sarebbe stata senza musica e spettatori, senza i travestimenti più assurdi e impensabili? Senza l’uomo banana, i camerieri con vassoio, i puffi, i tirolesi, le ballerine e le hawaiane (di sesso maschile, ovviamente), senza un Balotelli bianco dipinto di nero che grondava marrone da tutti i pori, gli Avatar, i pompieri, il teletubbies, gli uomini in mutande e quelli in frac, i cavernicoli e persino gli zombie… ? Senza l’incontro inaspettato di alcuni compagni orange, anche se vestiti di giallo? Il riconoscersi subito perché orange si è dentro e non solo fuori.
 
Che Strongmanrun sarebbe stata senza un ditone nero del compagno Stefano, del CRAL Poligrafico, e un sacco di lividi sparsi qua e là? (detto tra noi, oggi mi sono scoperta un'altra macchia blu sotto il piede...).  Che Strongmanrun sarebbe stata se non fossimo stati insieme? Perché il bello di queste gare è anche il fatto di farle in compagnia. E noi, compagni di gioco e di avventura, ci siamo (letteralmente) tuffati in questa pazza gara, più uniti che mai, forse meno travestiti della massa ma sicuramente distinguibili.
 
Ed è stato un vero piacere. Piacere di pensare a Carlo, di sorridere come lui, di aiutare e dare una mano alla prima occasione a chiunque ne avesse bisogno, piacere d’infangarci (come scritto sulla nostra canotta sporca), di partecipare al primo evento italiano di questo tipo, di metterci alla prova come individui, come sportivi, come runner, ma soprattutto come squadra. Piacere di tenerci d’occhio a ogni passo, oltre ogni barriera (naturale e non), di ridere a crepacuore cosparsi di bolle di sapone e di arrivare mano nella mano fino al traguardo. Tutti e tre, stanchi, zuppi e felici come se avessimo vinto! Mi auguro di correrla ancora, il prossimo anno, con i vecchi e nuovi compagni, con lo stesso sorriso e la stessa passione.
 
Ciao a Tutti,
Lisa


Gara: Fisherman’s Friend Strongmanrun (29/09/2012)

SCHEDA GARA



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