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Resilienza
di Daniela Paciotti, 14/04/2018

Dopo una maratona o un lungo percorso a piedi il pensiero non può non andare al significato della parola "resilienza". Nato come specifico di alcuni materiali tipo metalli in grado di modificare la propria struttura fisica per adattarsi a situazioni estreme esterne (freddo, caldo, ecc..), questo termine si sta sempre più adattando al nostro modo di vivere la quotidianità e lo sport.
Una maratona e oltre che obbliga un atleta (e chi fa una maratona o è un incosciente o è un atleta) a sottoporre il fisico ad uno stress fuori del normale impone un cambiamento mentale, fisico, direi quasi cellulare che lo porta a rigenerarsi per sopravvivere ed andare avanti. Una specie di mutamento genetico che nell'uomo si è verificato in centinaia di migliaia di anni per permettergli la sopravvivenza, in piccolo si ripresenta durante un percorso lungo. E, tanto più lungo è il tempo che si impiega, tanto più si richiede una forza sovrumana di cambiamento.
Non me ne vogliano i runner veloci che riescono a fare una maratona in un tempo variabile tra le le 2 e le 4 ore, ma i veri supereroi sono tutti coloro che la fanno in un tempo superiore, non solo, più alto è il tempo di percorrenza più l'atleta dimostra la sua capacità di adattamento e la sua forza nella modifica.

Quando domenica, ancora una volta, allo soglia dei 65 anni mi sono cimentata in una maratona, reduce da infortuni, carenza di allenamento specifico, fisicamente stanca, forse anche psicologicamente provata, mi sono domandata se il mio corpo ce l'avrebbe fatta.
Mi serviva come prova per me stessa, per il mio prossimo cammino di Santiago, per i cambiamenti che ho deciso di affrontare nei prossimi mesi, ma non per una competizione come molti (forse anche io stessa in passato) affrontano.
Ho sofferto molto, come in una metafora di vita, ho ripercorso il cammino umano dell'evoluzione, partire, soffrire sete, caldo, brividi, forse fame, sentirsi soli in mezzo ad una umanità "diversa", perlopiù incurante, indifferente, intenta a vivere in  una diversa velocità la propria prestazione (sportiva per i runners, umana per tutti gli altri). È stato un percorso, simile a quello che ho provato quando l'anno scorso ho seguito i 100 km del passatore durante la buia notte dell'anima e della terra. Sentirsi soli, senza soffrirne, ma prendendo atto di questa realtà contingente. eppure continuare a camminare...
Dal 30 km al 38 è stato pesantissimo. Cosa ha portato il mio corpo ad essere "resiliente"? L'amicizia, il calore, il supporto, fisico e psicologico delle mie amiche che sono state operate al seno e che, a loro modo e in modo diverso, hanno dovuto sviluppare la loro personale resilienza nel percorso della vita.

Loro, vive, ma anche le tante compagne che nel corso degli anni ho perduto, che soffrivano insieme a me, che leggevano sul mio volto, gioia all'inizio, poi stanchezza, demotivazione a volte, sofferenza, invadevano il mio spazio vitale con la loro caciara, con il loro respiro, la loro voglia di esserci e il loro soffio vitale era per me risata, gioia, respirazione bocca a bocca, ossigeno quando mi mancava, acqua e cibo quando la disidratazione mi sferzava, sorriso, quando le lacrime mi appannavano lo sguardo...
Erano in tanti punti, dove soffrivo, dove mi mancava un urlo di incitamento, dove non c'era acqua frizzante, dove, semplicemente mi mancava il loro esempio di forza e di resilienza... Così mi hanno portato al traguardo, nell'ultimo km, insieme ad un runner over70 di Torino, e  sono stata orgogliosa di sventolare la bandiera delle donne operate al seno e di tagliare il traguardo con le lacrime agli occhi, lacrime anch'esse di un'altra sostanza, più resiliente di quella che magari tutti i giorni, tutte le donne, in svariate centinaia di situazioni, lasciano scendere, ma non meno intensa e copiosa.
Concedetemi una considerazione finale: su 11.725 atleti che hanno tagliato il traguardo solo 2.606 erano donne e... solo 17 erano Over65!
Accettate la mia provocazione: resterò in vita per vedere quanti arriveranno a farlo!




Gara: Maratona di Roma [TOP-GOLD] (08/04/2018)

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