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3 ore e 41 minuti di grandi emozioni.....
di Vera Parodi, 13/11/2008

Vera Parodi all'arrivo

Vera Parodi all'arrivo

Carissimi amici della Podistica, domenica 9 novembre si è disputata in quel di Atene la 26esima Athens Classic Marathon.

A calcare le orme del leggendario Filippide – e più recentemente del nostro campione olimpico Baldini – c’eravamo anche io e Mattia, alle prime armi o quasi sulla distanza.

Abbiamo preparato insieme questo evento con ferrea disciplina, e dopo tre mesi di sveglia all’alba, corsa al buio e doccia sprint per arrivare puntuali al lavoro, finalmente eccoci sabato mattina in aeroporto a sfidare anche gli scioperi dei piloti…

Da previdenti maratoneti ci siamo presentati al checkin con una valigia piena di cibo rigorosamente preparato a casa, per non rischiare di ritrovarci “a secco” di carboidrati in terra straniera, e ci siamo imbarcati per quest’avventura.

Al nostro arrivo ci attende una piacevole sorpresa: la camera che avevamo riservato è inagibile per allagamento e veniamo trasferiti in un hotel a 5 stelle vista Acropoli, per giunta a pochi passi dal Panathinaikos Stadion, arrivo della Maratona!!!

Trascorso il pomeriggio tra Marathon Village e passeggiata in centro città, spazzoliamo tutte le provviste e andiamo a nanna, pronti per l’ennesima sveglia alle 5. Questa volta pero’ l’adrenalina ci fa scattare in piedi e ci spinge ad arrivare quasi in anticipo al ritrovo, dove ci aspetta il pullman per Maratona.

La strada è lunga e guardiamo preoccupati scorrere fuori dai finestrini i km (e le salite!) che ci allontanano dall’arrivo, qualcuno si fa accarezzare dal pensiero di rimanersene seduto sul pullman…

Giunti a Maratona, sperduto paese nel cuore dell’Attica, all’orizzonte null’altro che brulle colline spazzate dal vento… l’impatto è immediato, sembra di aver fatto un salto nel passato, stiamo per iniziare una grande impresa!

Chip nelle stringhe e canotta orange, ci posizioniamo nelle griglie di partenza, stretti insieme a cinquemila temerari compagni di cammino.

Alle nove in punto la partenza, ci districhiamo bene tra la folla e impostiamo il nostro passo, lo sguardo puntato lontano all’orizzonte, dove immaginiamo sia Atene.

10 km passano veloci, tra qualche chiacchiera, sospinti dal colorato fiume di podisti provenienti da tutto il mondo, poi iniziano le salite e il gomitolo di atleti a cui ci siamo uniti inizia a dipanarsi in una fila sottile sulla strada.
Mattia va avanti, io resto prudentemente nelle retrovie e mi faccio pensierosa sull’infiammazione del nervo sciatico che mi accompagna da quindici giorni e che anche oggi si fa sentire. Per un attimo dubito di riuscire a sopportarlo per 30 km ancora, ho paura che aumenti, forse sarebbe saggio rinunciare…

In un attimo il mio temperamento di Ariete ascendente Toro scaccia furibondo questa nuvola passeggera e mi fa continuare a correre, costi quel che costi sono qui per provare ad arrivare in fondo!

Salite e discese scorrono sotto i miei piedi, la mia mente si fa lucida e si apre verso pensieri profondi su cui finalmente ho il tempo di riflettere, in questa parentesi dedicata a me stessa, ma nello stesso tempo aumenta la percezione del mio corpo e del dolore alla gamba che non si dissolve.

La saggezza del corpo prende il sopravvento e mi suggerisce come tenere a bada l’infiammazione: dal 15 km in poi mi rovescio sulla gamba una bottiglietta di acqua fredda ad ogni ristoro. E vinco io: arrivo al 35 km fradicia ma ancora sana.

Intravedo Mattia davanti a me, e inizio a sentirmi leggera, la prudenza mi ricorda che mancano ancora 7 km, ma le gambe non la ascoltano e accelerano, lo raggiungo e vorrei finire la maratona insieme a lui… ma scopro di non riuscire a diminuire di nuovo il passo, e mi allontano per paura di spezzare l’incantesimo.

Gli ultimi chilometri mi fanno tornare nel mondo reale e mi piombano addosso la fatica e il dolore che ho tenuto controllati fino a quel momento: lo stadio mi sembra ancora irraggiungibile e continuo stringendo i denti.

Poi, come d’incanto, sbuco su una discesa alberata, gremita di folla, la percorro in apnea e svolto verso lo Stadio, che si apre accogliente e maestoso di fronte a me: gli ultimi duecento metri sono un’espolsione di emozioni: piango, poi rido e taglio il traguardo incredula di avercela fatta.

Dopo poco vedo Mattia, ci abbiamo creduto fino in fondo e ci siamo riusciti, non abbiamo parole per esprimere quello che ci passa per la testa, e ci avviamo in rispettoso silenzio verso il corridoio di uscita.

3 ore e 41 minuti di grandi emozioni, che hanno lasciato una traccia indelebile dentro di me.

Vera




Vera Parodi

Vera Parodi

Gara: Athens Classic Marathon (09/11/2008)

SCHEDA GARA



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