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Testa, Cuore e Anima
di Alessandro Todde, 09/05/2016

Alla partenza il nostro Alessandro scatta in testa!!!

Alla partenza il nostro Alessandro scatta in testa!!!

Ci sono momenti in cui il tempo sembra tornare indietro, quei momenti che ti sembra di rivivere la tua adolescenza, luoghi in cui sei cresciuto e che con il proseguire della vita vengono incasellati nei ricordi.
Questa mattina appuntamento ai giardini del "Ponte Vecchio", storico monumento del quartiere Montesacro, che viene strategicamente attrezzato come giusta conclusione di dell'odierna 12 Km immersa nel Parco dell'Aniene.
Non è una gara su strada, non è nemmeno un Trail, si ritorna al fascino della corsa campestre, ove cambi di direzione, ostacoli naturali, susseguirsi di terreno di diversa compattezza la fanno da padrone, finalmente lontani dall'asfalto e dal caos della città.
La Podistica Solidarietà capitanata dal Presidente Giuseppe Coccia, oggi in veste speciale di speaker della gara, si presenta con un parterre di circa 100 atleti per dimostrare lo spirito solidale nei confronti di chi ha ideato questa gara, dedicata a Roberta.
L'atmosfera è molto tranquilla, tutti in fila di fronte al gazebo Orange a ritirare il pettorale, sguardi ancora un po' sonnecchiati ma sorridenti, si riesce finalmente a godere di una temperatura primaverile degna di questo nome.
D'un tratto, irrompe nel brusio il grido di richiamo: "FOTOOOOO" è il nostro Forrest che delicatamente (come solo lui sa fare) richiama l'attenzione del plotone Orange per adempiere alla foto di rito, fortunatamente anche gli ultimi ritardatari si uniscono e siamo liberi di iniziare il riscaldamento.
"Attenti a Quei Due" iniziano così l'avvicinamento a Piazza Sempione con calma e tranquillità, cercando di scorgere la moltitudine di runner presenti per le strade, così dopo aver circumnavigato imboccano Via Monte Subasio dove si apre davanti loro lo scenario della piazza allestita per il caso con un grande gonfiabile blu.

Sembra di vivere un pacifico assedio, le macchine che cedono spazio a centinaia di scarpette colorate, ma su tutto domina un colore: è l'Orange, come una macchia che dilaga incontrollabilmente, con uno spirito si fa strada con forza e veemenza, quasi con sfrontatezza.
Come in tutte le manifestazioni, il coordinamento con la gestione del traffico non è un'attività semplice da espletare, così lo speaker annuncia 10 minuti di ritardo rispetto all'orario previsto, si crea così una parentesi temporale per completare il riscaldamento e condividere gli ultimi istanti prima del via.
Dopo qualche km, giretti di vie, scale ed allunghi rivolti a portare alla giusta temperatura muscoli e cuore, arriva il momento della partenza: la posizione è in prima linea e dopo il count-down ecco che si parte!
In questo momento è come se mi immergessi nel passato, ricordi ancora vividi della Maratonina organizzata dalla parrocchia, anche se oramai sono passati quasi 20 anni ...
anche se il parterre conta almeno 400 atleti ...
anche se so di dover gestire per bene le cose ...
anche se avevo detto "occhio alla partenza in discesa, non bisogna esagerare"...
ecco che mi ritrovo all'uscita della piazza in prima posizione!



Questa volta l'istinto e il cuore hanno prevalso su tutto i resto, lasciandomi trascinare dalla marea gravitazionale delle emozioni, non sento fatica, non spingo al limite, eppure mi ritrovo in prima posizione, mi trasformo in apripista per chi non conosce il tracciato.
I metri scorrono sotto i miei piedi, cerco di concentrarmi sulla leggerezza e proseguo cercando di iniziare a trovare il ritmo più corretto, alla fine di viale Gottardo svoltiamo a destra e ci buttiamo in discesa, qui primo incontro ravvicinato del terzo tipo ... fortunatamente l'organizzazione davanti a noi fa fermare l'autobus e ci lascia la strada libera.
Ecco che arriviamo al bivio con la Vecchia Nomentana, una curva a gomito impegnativa che assieme ad un altro concorrente affrontiamo a tutta, poi ecco finalmente il cancello del parco, si entra e si cambia superficie, da adesso in poi tutta campestre!

Così scorre il primo km a 3'23" (leggerissimamente veloce ...) inizio ad assestare la cadenza e cerco il ritmo giusto, mi passano in 4-5 tra loro ci sono i TOP Daniele Pegorer e Gianluca Corda, non mi faccio prendere dall'ansia e li lascio scivolare via.
Il percorso nel parco è a dir poco bello, pulito e ben segnalato e mi aiuta a non pensare troppo alla fatica che sale sulle gambe (forse dovuta ad una partenza a fionda) la situazione è sotto controllo, riesco a percepire l'impegno dei muscoli e il limite che non deve essere superato (la partenza non rientra nel discorso!) prima del terzo km riconosco la respirazione profonda di Gianluca Alba che come me oggi gioca in casa, anche in questa occasione preferisco incitarlo e lasciarlo andare del suo passo.
Poco prima del rifornimento percepisco la presenza di Paolo Rossi e Claudio Fusco, oggi li ho fatti faticare parecchio per riprendermi!
La coppia Attenti a Quei Due è così ricomposta, disturbata solamente dalla presenza di un concorrente che cerca di tenere la mia scia, situazione che per alcuni potrebbe sembrare scomoda, ma io non me ne curo più di tanto, massima concentrazione agli appoggi e alla scelta della giusta traiettoria.
I km dentro al parco scorrono velocemente, cerco di controllare l'andatura e capire quale proiezione finale sarà più affidabile. Prima del secondo ristoro Claudio passa davanti intento a dare il cambio, ma il suo passo è leggermente più veloce e preferisco lasciarlo andare.
Dopo aver scollinato e imboccato il sentiero del ritorno Attenti a Quei Due hanno il loro bel da fare a gestire fatica, andatura e traiettoria ideale, qualche punto di incrocio e piccoli momenti di tensione che si sciolgono sotto i primi raggi di sole che esplode fra le nuvole e infuoca la nostra gara.
Siamo già all'ottavo Km e oramai l'andatura si è stabilizzata passando dal folle 3'23" del primo km all'attuale 4'05", la fatica si fa sentire, ma la mente comincia a comandare su tutto il resto.

Paolo cerca di seguirmi come un gatto zompettando da destra a sinistra alla ricerca di terreno favorevole, Claudio è ancora davanti a noi (circa 100 m) mi giro verso Paolo e gli dico: "se ce n'hai vai", lui mi fa cenno che va bene così.
Mi affido a tutta la mia percezione e mi concentro sui suoni, tutto quello che accade dietro di me, un modo per sviare la fatica e cercare un rifermento insolito ... quello sonoro!
Passato indenne il secondo ristoro assieme a Paolo affronto un momento pieno di ricordi, infatti si passa sotto la mia vecchia casa, dove sono nato e dove ho trascorso quasi 30 della mia vita, lo sguardo è rivolto verso l'alto e fra le cime della boscaglia intravedo colori familiari.
Oramai inizio a fare il count-down dei km, ne mancano solo 3 ... poi fra frasche, cambi di direzione e partecipanti alla gara non competitiva arriviamo a -2, adesso il parco si riapre e ci offre più respiro.
Claudio è oramai troppo lontano ma provo comunque a impostare la progressione e gli effetti si fanno subito sentire, perché chi era riuscito ad agganciarci si allontana di nuovo, i rumori diminuiscono e rimaniamo io e Paolo, le gambe sono tornate a girare senza dare troppi segnali di sofferenza e così passiamo anche l'undicesimo km, poi incocciati da un sole che scalda improvvisamente l'aria, volgo il mio guardo sulla destra e vedo l'imponente sagoma della Cartiera di Viale Gottardo, capisco che oramai manca poco.
Massima concentrazione, raccolgo le mie energie e accelero la progressione, oramai iniziamo a sentire dei rumori e capisco che il cancello di uscita è vicino, ed ecco che uscendo dalla curva appare di fronte a noi, come una via di uscita tanto cercata, il cancello.

Le gambe accelerano la frequenza, poi appena superato il varco la stretta curva a sinistra, sento i passi di Paolo che accelerano, istintivamente imposto la migliore traiettoria e all'uscita della curva spingo come un forsennato sui piedi, il traguardo è vicino e improvvisamente sento che Paolo si allontana, allora dentro di me rifletto e penso: "come diciamo sempre quando siamo in gara, allo sprint non facciamo prigionieri, ma a volte quanto è bello chiudere la gara mano nella mano in segno di rispetto e condivisione".
Tagliamo così il traguardo insieme, con un bel 49' e spicci, ampiamente sotto il tempo di 50' preventivato ieri.
Il sole che illumina il mio viso e la soddisfazione di aver concluso una gara iniziata in modo istintivo e sciagurato (ma finalmente dando ascolto a quello che sentivo dentro) e finita con la Testa e il Cuore.


Alessandro e Paolo, 'Attenti a Quei Due'

Alessandro e Paolo, 'Attenti a Quei Due'

Gara: Race for Children (08/05/2016)

SCHEDA GARA



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