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Una fantastica furbata.....
di Attilio Di Donato, 29/06/2008

Marco Costanzo e Valerio Mosca. (foto di Giuseppe Coccia)

Marco Costanzo e Valerio Mosca. (foto di Giuseppe Coccia)

Ben consapevole che la gara sarebbe stata dura ho preferito lasciare la pancia a casa e in sua sostituzione mi son fatto accompagnare dalla mia amica Anastasia.

Arrivo al ritrovo abbastanza presto ma questo non mi facilita l’operazione di parcheggio. Allo stadio Paolo Rosi si respirava una aria magica nell'afosa serata romana.

Eravamo in tanti anche stavolta e tutti un po' impazienti e curiosi di intraprendere questa avventura podistica notturna. Dopo una foto in cui ci hanno tagliato a pezzi e dopo il classico sfottò intrapreso con il mio amico e presidente Pino Coccia, mi avvio a grandi falcate verso il luogo di partenza.

Mi accorgo subito che le gambe (per fortuna solo quelle) iniziano a girare come dico io, pertanto sin dall’inizio mi attesto sulla fenomenale andatura di 6,20 minuti a chilometro, anche perché se fossi andato veloce, come di solito faccio, il movimento d’aria provocato dal mio passaggio avrebbe spento tutti i lumicini accesi dall’ organizzazione lungo il percorso.

La mia corsa procede tranquilla, lungo gli scenari di Villa Borghese, con un’assistenza perfetta. Anche gli spugnaggi e i ristori erano ai posti giusti.

Verso il decimo chilometro però accade un imprevisto: in uno dei tratti poco illuminati prendo una storta e cado. Mi siedo su un marciapiede e attendo l’arrivo dei soccorsi.

Si avvicinano due podisti che, inspiegabilmente mi chiedono come mi chiamo. Io gli rispondo che sono il famoso top runner Attilio Di Donato e che ho preso solo una storta; loro improvvisamente si allontanano, mentre io resto a terra dolorante.

Da lontano però le mie grandi orecchie mi consentono di captare quanto stavano dicendo: praticamente i due loschi individui erano degli organizzatori di corse podistiche e stavano già confabulando per decidere la data in cui inserire per l’anno prossimo il 1° memorial a mio nome!

A sentir questo mi sono alzato di scatto, improvvisamente il dolore è cessato, ho fatto i debiti scongiuri, e sono schizzato a 5,45 a chilometro fin quasi all’arrivo.
Avevo l’intenzione di chiudere con il mio nuovo record personale, osia 2.06.00 ma non avevo fatto i conti con i maledetti 97 metri finali. A quel punto, al 21° chilometro mi è balenata un’idea geniale: ho percorso un’altra ventina di metri dopodichè ho staccato il chip dal pettorale e l’ho lanciato con violenza verso la linea del traguardo.

Non appena ho visto che lo stesso superava il tappetino di rilevazione ho diminuito l’andatura. Questa fantastica furbata mi ha permesso di guadagnare quella manciata di secondi per far si che io raggiungessi il mio scopo.

Spero solo che nessuno dell’organizzazione si sia accorto di niente. Voi, comunque, cercate, se possibile, di non farlo sapere in giro.

Naturalmente ho scherzato, ogni riferimento a fatti, persone o cose è puramente casuale.


Attilio Di Donato subito dopo l'arrivo. (foto di Giuseppe Coccia)

Attilio Di Donato subito dopo l'arrivo. (foto di Giuseppe Coccia)

Gara: Mezza Maratona di Roma (28/06/2008)

SCHEDA GARA



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