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L'albero di Natale
di Attilio Di Donato, 15/12/2008

Pino non ha colpe, mi aveva avvisato: “stai attento che la Tiburtina è interrotta”, aveva detto, “devi prendere l’autostrada”. E cosi ho fatto: ho imboccato l’autostrada e sono uscito al luogo stabilito.

C’erano due frecce sovrapposte che indicavano la stessa direzione: su quella superiore c’era scritto “inversione di marcia”, mentre su quella inferiore c’era scritto: Tivoli.

Ho proseguito per un bel po’, ma la zona chiamata “Marcia”, con il cartello che diceva: “Benvenuti ad Inversione”, tardavano a farsi vedere. Sarà come Luco de’ Marsi, ho immaginato.. un minuscolo paesino dove siamo andati a correre quest’estate….

Fatto sta che ho proseguito dritto e, con mio sommo stupore, mi sono ritrovato al punto da dove sono partito, ossia casa mia a Bassano Romano.

Ho ritelefonato a Pino e mi ha detto che ad “Inversione di Marcia” non mettono mai il cartello perché sono una miriade in Italia i luoghi che portano questo nome e allora tanto vale risparmiare.

Allora sono ripartito e, dopo aver spiegato quale fosse il mio problema a Pino, questi mi è venuto a prendere all’altezza della famosa doppia indicazione dove nel frattempo ero ritornato, Ho seguito lui. Non ho ancora capito come abbiamo fatto ad arrivare a Tivoli. Provate a chiederglielo, poi mi fate sapere.

Siamo arrivati al ristorante. Sono cominciati ad arrivare i primi podisti solidali.

Uno dei primi è stato Romano Dessì. Se non era per la giacca a vento con la scritta “Podistica e Solidarietà” l’avrei scambiato per un atleta della “Correre è Salutare” (con l’accento sulla “e” messo tra parentesi).

E che è, mi direte? Sta “Correre e salutare?”
Ma come! ancora non lo sapete? Mo vi spiego:
“Correre è salutare” è una nuova società che sta per nascere dalla costola rotta della Podistica e Solidarietà. Per ora sono l’unico atleta, presidente e consigliere umoristico.

Questo nuovo soggetto podistico nascerà però solo nel caso si verifichino le seguenti condizioni:
1^ condizione: il Presidente Pino Coccia da le dimissioni, come promesso.
2^ condizione: il Presidente Pino Coccia da le dimissioni, ma a favore di un personaggio diverso da chi scrive.
Tutto questo lo scopriremo solo vivendo.

Ma ritorniamo alla cena.
Incontro l’altrettanto simpatico Paolo Giambartolomei il quale, alla pari del nostro Presidente, dedica molto tempo alla causa della Podistica.
L’unico rimprovero da fare ad entrambi è quello che (per motivi diversi) tutti e due sono riusciti da soli a mandare in mezzo ad una strada i loro rispettivi barbieri.
PS: Pino è abituato a questi sfottò, per quanto riguarda Paolo mi scuso se sono stato indelicato, ma a qualcuno devo pure piglià in giro…. Ri-.ritorniamo alla cena

In lenta successione arrivano gli altri partecipanti….
Nel frattempo vado a posare il cappotto… lo lascio ad un sedicente guardarobiere, che poi ho scoperto essere un infiltrato. Questi mi consegna un medaglione con su scritto un numero: 27. Poi mi prende da parte e mi dice: “amico, tieni, questo è quanto vale il tuo cappotto, 27 euro. Hai tutta la serata per pensarci, se vuoi fare l’affare, all’uscita ti do i soldi, altrimenti ti riconsegno il cappotto e amici come prima. Ok amico?” “Ok amico… rispondo io”. Ritorno in sala.

Mi siedo con gli altri e mi metto a pensare… questi per me sono tempi di vacche trasparenti ma non sono ancora in rovina… il cappotto è quasi nuovo, non lo svendo.

Si mangia e si beve. Io mangio poco… solo quello che mi portano, avevo già mangiato due giorni prima. Bevo però, bevo per dimenticare, poi mi dimentico di aver bevuto e continuo a bere… non smetto più.

Nel frattempo Pino nomina tutti top runner, e premia tutti quelli delle varie classifiche. A sorpresa arriva un premio anche per me. Non si capisce da dove sia venuto fuori sto premio…. io avevo gìà vinto quello della nuova classifica instaurata quest’anno, il Cretinium 2008, so arrivato 1° su 1. E va be… pigliamoci pure questo.

La serata scivola via allegramente fra chiacchiere e risate. Per fortuna si scaricano le batterie del microfono Pino tace… si comincia a sloggiare.
Io mi riprendo il mio cappotto, saluto tutti e me ne vado. Lo stesso fanno gli altri.

Provo a mettere la macchina in moto la macchina. Ma purtroppo non parte.

A spinta arrivo al primo benzinaio. Gli chiedo se può controllare il mio bolide. Lui apre il cofano, guarda dentro e poi mi dice: ”amico, sei stato “sfigatiello…..”
Ma ti avevo avvertito di non lasciare la macchina vicino alle sponde del Tevere… hai visto che è accaduto? il fiume, straripando, insieme alle altre piante, si è trascinato via pure l’albero motore della tua macchina!

Ma la domanda che ti faccio è questa: come hai fatto, in queste condizioni, ad andare a Bassano e a ritornare da Bassano fino a qui? “ E che ne so, gli rispondo…
ah si… adesso che mi ricordo… ci ho messo l’albero di Natale che riposava tranquillo nel bagagliaio: sono andato li’, gli ho rotto un po’ le p…. ma alla fine si è messo a funzionare!

La storia è stata un po’ lunga… spero siate riusciti a sopportarmi fino alla fine.

Ciao a tutti. Attilio.



Evento: Cena Sociale 2008 (12/12/2008)



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