Dopo l’ultimo lungo fatto domenica scorsa, è iniziato il conto alla rovescia. I “click” del mouse sul sito della Maratona di Roma sono sempre più insistenti. Un dubbio ci attanaglia: “ci sarò sul sito?” risulterò tra gli iscritti? Per quante conferme si possano aver ricevuto da tutte le parti, si pensa sempre a qualche errore… e allora…nome e cognome inseriti più volte per vederci associato un numero: quello che indosseremo.
Quasi un’ossessione per chi partecipa la prima volta, per verificare di esserci veramente con tutti i dubbi del caso. “ce la farò a finire i 42 Km? ”… “sono proprio io alla 42 km”… attesa spasmodica e calcolo maniacale per capire il ritmo da tenere, per individuare in quale griglia si partirà. Revisione costante del percorso che quest’anno è cambiato…. e ancora…. calcoli per cercare di capire a che altezza ci si troverà dopo due ore di corsa. Revisione mentale costante (almeno una volta al giorno) per chi la corre per la prima una maratona, sul che significa fare 42 km e che significa trovarsi alla partenza.

Già! la partenza! A meno di una settimana dal fatidico giorno cominciamo già a sintonizzarci con la mente sulle sensazioni di quella situazione. Io ancora me la ricordo la mia prima Maratona. Gente: tanta. Adrenalina: al massimo. Un misto di esaltazione e di paura, paura di non farcela, paura dei crampi con in testa la confusione generata dai racconti di tutti quelli che avevano già provato la stessa esperienza.
… e poi gli allenamenti dell’ultimo momento, con ancora i dubbi su come allenarsi l’ultima settimana: “che faccio? Corro o non corro? Forse non ho allungato sufficienza e ho bisogno di qualche chilometro ancora”…. “forse non sono pronto”… Tutti dubbi che ci attanagliano la mente e che la notte si ripropongono come una cena indigesta..

Se devo essere sincero, anche se non sono un veterano di queste competizioni, alla mia terza maratona mi sento di dare a chi affronta la maratona per la prima volta, qualche consiglio anch’io, ma non di quelli tecnici ottimi del grande Fabio Ricci, i miei sono solo di buon senso, per evitare di farvi prendere dal panico e vivere questa singolare esperienza con divertimento e finirla, come è successo a me, con la voglia di farne un’altra.

Allora, secondo me bisogna fare tre considerazioni fondamentali:

- Quel che è fatto è fatto. Significa che è inutile cercare di dare il massimo fino alla fine. L’allenamento più duro, dicono gli esperti, si deve fare almeno 15 giorni prima della Maratona, per dar modo al fisico di recuperare. Io vi dico che una Maratona non si improvvisa, la preparazione avviene durante i tre o quattro mesi precedenti e quindi negli ultimi quindici giorni considerate appunto che ciò che è fatto è fatto e concedetevi più riposo (tanto sonno e poche corse).

- Godetevela. Se è la prima Maratona che fate, cercate di godervi il panorama e mantenete un ritmo più costante possibile. Lasciate perdere il muro del 30-simo chilometro. Può essere che arriva prima oppure dopo: è molto soggettivo. Osservate solo una regola: Bevete sempre, anche oltre la sete.
- Non fate calcoli. Lasciate perdere i 6 o i 5 oppure i 4 a KM. State rilassati (ma non troppo) e non contate i chilometri in gara. I 42 sono tanti ma finiscono anche quelli. Pensate che bello arrivare.

Questi i miei miseri consigli per i principianti. Per tutti gli altri, soprattutto i meno esperti, dico solo divertitevi. Non si è mai pronti per la maratona. C’è sempre qualcosa che si ha l’impressione di non aver rifinito a sufficienza… non fa niente. Partite dal presupposto che non siete dei campioni, richiamate alla memoria la migliore maratona fatta e mantenete l’entusiasmo. Il resto viene da se.

Ci vediamo domenica. In bocca al lupo a tutti.

Marziale