La Podistica c'è! di Maurizio Zacchi, 20/03/2011
Foto ricordo di una giornata fantastica! Roma si è svegliata presto in questa domenica di marzo. Già dalle prime ore dell’alba nelle sue vie c’è un brulicare impazzito di persone: un ritmo frenetico che contrasta con l’immagine di una città pigra, tramandata ormai da secoli.
Un’umanità variegata, ma che sembra accomunata da un unico obiettivo che viene simboleggiato da uno zainetto blu portato sulle spalle: “La Maratona di Roma”.
Eppure a guardarli sembrano senza una meta, perché vagano per la città, incrociandosi spesso, come se ognuno avesse un punto di arrivo diverso dagli altri.
Roma non sembra ben disposta nei loro confronti, perché il cielo non è quello solito dei grandi eventi, solcato da nuvoloni minacciosi, e anche la temperatura non è mite come annunciato alla vigilia. Ma è solo un’impressione, forse Roma non si è ancora svegliata completamente e molto presto offrirà il suo “look” migliore a questa moltitudine di persone. Persone che hanno raggiunto la città da tutte le parti di Italia, d’Europa e del mondo.
L’incrociarsi di dialetti e lingue rende ancora più affascinante questa vigilia di primavera e sottolinea l’importanza dell’evento.
In questo immenso brulicare, dove ogni persona sembra non avere un posto dove fermarsi, si distingue una macchia blu, un gruppo nutrito di persone che sembra ignorare tutta questa frenesia e si perde nel piacere di una chiacchierata, di un abbraccio, di un saluto veloce.
E’ il gruppo della Podistica Solidarietà pronto a caratterizzare anche questo evento con le sue diverse individualità, ma che anche in questa occasione sembrano voler affermare il loro senso di comunità.
Certo, anche in questo gruppo si può percepire l’eccezionalità dell’evento, soprattutto negli sguardi concentrati dei più esperti e in quelli molto tesi degli esordienti, che probabilmente si stanno chiedendo se saranno in grado di farcela. La tensione però si scioglie grazie allo sguardo rassicurante del “presidente” che riesce sempre a trovare la battuta giusta per ognuno.
E poi c’è il rituale della foto che aiuta ad allentare ulteriormente quel groppo che chiude la bocca dello stomaco; tutti insieme sulla scalinata di “Colle Oppio”, tutti pronti ad alzare le braccia in segno di gioia, la gioia di chi potrà dire “io c’ero”.
E questo momento goliardico attira l’attenzione degli altri maratoneti che passano sotto la scalinata, chiusi nel loro pensare, nella loro solitudine. All’inizio guardano sorpresi, quasi meravigliati, ma poi partecipano a questo momento festoso.
Le foto sono finite, c’è solo il tempo di un altro breve saluto, di un’altra pacca sulle spalle e poi questo meraviglioso gruppo si scioglierà nella folla, ognuno alla ricerca del proprio obiettivo, del proprio risultato, della propria personale soddisfazione. Come moderni gladiatori si infileranno nella propria gabbia, sotto lo sguardo attento del Colosseo; non troveranno leoni da combattere, perchè il vero avversario saranno la loro testa e le loro gambe.
E non saranno soli, perché tutti saranno pronti a riconoscere un’altra canottiera orange sfilargli al proprio fianco e saranno pronti a lanciargli un saluto di incoraggiamento: “Alè Podistica”.
E tutti, proprio tutti, vivranno questa giornata pensando a quando il Colosseo li accoglierà come trionfatori. Lì troveranno il presidente, e sentiranno l'ultimo "Alè Podistica" della giornata.
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Maurizio Zacchi
Giuseppe Tirelli |