Le maratone nel 2013 di Stefano Severoni, 17/04/2013Dopo l’anno olimpico, la stagione delle grandi maratone internazionali è iniziata con il botto. Il 5 febbraio, alla Maratona di Dubai, la corsa più ricca del mondo, la gara maschile ha regalato un epilogo avvincente nel quale cinque uomini sono rimasti in lotta per la vittoria fino ad un chilometro dalla fine. L’ha spuntata, a 200 m dalla fine, Lelisa Desisa, con un eccellente 2h04’45”, mancando di 22” il record di questa maratona (2:04’23”, Ayele Abshero). Non male per un atleta al debutto sulla distanza a soli 23 anni. La prestazione di Desisa si colloca al tredicesimo posto di tutti i tempi. L’etiope in carriera aveva un 59’30” nella mezza maratona a Nuova Delhi, nel 2011, come miglior risultato. La Maratona di Dubai si è confermata una maratona velocissima con ben cinque uomini raggruppati in appena otto secondi sotto il muro delle 2:05’. Si tratta di un numero record di atleti sotto questo limite, che soltanto qualche anno fa era considerato di eccellenza in campo internazionale.
A Roma, il 17 marzo, la maratona svoltasi appena dopo l’elezione di papa Francesco al soglio pontificio, con alcune modifiche al percorso di gara decise nell’immediato della manifestazione, vedeva lo strapotere keniota ed etiopico sia tra gli uomini che tra le donne. Nella 19a Acea Marathon di Roma, il 30enne etiope Getachew Terfa Negari vinceva con 2h07’56”. Tra le donne la spuntava la keniota Helena Kirope in 2h24’40”. Da notare che tra le prime 10 donne ci sono 6 etiopi. 10˙679 arrivati al traguardo di cui 8˙769 uomini e 1˙930 donne. A questi sono da aggiungersi i 47 handbiker. Il campione paralimpico Alex Zanardi (categoria H4) si aggiudicava per la terza volta la prova di handbike con 1h12’15”. Tra gli atleti disabili buon 3h57’13” di Raffaele Panebianco (cat. T 11 uomini), atleta non vedente, per cui la maratona è «il massimo, il punto più alto, madre di tutte le gare». Panebianco è tesserato per l’A.S.D. Podistica Solidarietà, che sulle strade del Lazio si scontra con il G.S. Bancari Romani per il 1° posto tra le società, assieme a LBM Sport. Da ricordare la staffetta dei ragazzi autistici del Progetto Filippide. Ideato da Nicola Pintus, ora da Roma si sta diffondendo in altre zone d’Italia, con successo. Si dà appuntamento all’edizione 20a della maratona romana 2014 per quanti hanno compiuto 20 anni alla data della gara.
Il 1° aprile si disputava in Friuli l’Unesco Cities Marathon, che assegnava i titoli italiani assoluti e master. Tra gli uomini 1° Ruggero Pertile, 38enne dell’Assindustria Padova, con 2h16’20”, frenato dal vento nella seconda parte del percorso. Tra le donne vinceva la 26enne Elisa Stefani dell’INA Fanfulla Lodigiana con 2h40’53” e 12esima assoluta.
Il 7 aprile, mentre a Roma, papa Francesco s’insediava nella basilica di San Giovanni in Laterano, a Milano la mattina si correva la Suissegas Milano City Marathon, 13a edizione, ancora nel segno dell’Africa. Tra gli uomini il 35enne etiope Gemenchu Worku Biru (2h09’25”) vinceva allo sprint sul connazionale Girma Gosa Tefera (2h09’36”). Tra le donne la spuntava, per un solo secondo, la keniota Monica Jepkoech, in 2h32’54” sull’etiope Desalegn Tsehay.
Se è vero che tutte le prove italiane di km 42,195 a cavallo del 2013 hanno registrato numeri in negativo, Roma compresa, i 470 arrivati di Milano in meno rispetto all’anno precedente possono non sorprendere. Al contrario, cresce la percentuale di arrivati rispetto ai partenti: il 94,4 %, che costituisce un piccolo record. I tempi dei primi arrivati sono stati deludenti, per il cast non elevato, più che per i passaggi nervosi sui lastroni e le curve a gomito del centro che possono aver rallentato il plotone. C’è tempo per porre rimedio in vista dell’edizione 2014, quando la Milano City Marathon potrebbe diventare sede dei campionati tricolori sulla distanza. Il clima e la giornata di festa hanno contribuito al successo della Relay Marathon a staffetta, con 1˙942 squadre. La vittoria al quartetto del Cus Pro Patria Milano (2h18’06”). Gli eroi di Budapest ’98, Baldini, Goffi e Modica, assieme a Ruggiero, si sono classificati al terzo posto (2h28’47”). Questa volta essi hanno condiviso la gioia di correre per gli altri, sostenendo l’associazione Medici con l’Africa Cuamm, onlus che da sessant’anni realizza progetti sanitari a lungo termine nei paesi più poveri e svantaggiati.
Sempre il 7 aprile, la 37a Maratona di Parigi, con cielo terso e freddo (4° in partenza e 7° all’arrivo) ha visto 39˙967 partecipanti con 38˙690 arrivati, vero e proprio record: mai così tanti in Europa, solo tre volte a New York di più, 46˙759 nel 20˙122. Primato femminile della 24enne etiope Boru Tadesse, con il tempo di 2h21’06”. Il crono della Tadese è anche miglior prestazione mondiale stagionale e 25a prestazione all-time. Etiope anche la seconda classificata, Merima Mohammed Hasen. Quest’atleta è un fenomeno tra i fenomeni: a 21 anni e otto mesi, ha già disputato dodici maratone, vincendone quattro e chiudendone altre sei tra il terzo e il quarto posto.
Tra gli uomini a sorpresa vinceva il keniota Peter Some, al personale, con 2h05’26”, davanti al favorito, l’etiope Tadesse Tola (2h06’33”).
Il 14 aprile ancora nel segno dell’Africa. A Vienna vittoria del keniota Sugut (2h08’19”) sulla maratona, alla sua seconda uscita sulla distanza e dell’intramontabile Haile Gebrselassie (40 anni il 18 aprile) sulla mezza (1h01’14”). Nella velocissima Rotterdam, giunta alla 33a edizione vince l’etiope Tilahun Regassa (2h05’38”) tra gli uomini e la connazionale J. Jelagat (2h23’27”) tra le donne.
Quindi il movimento maratona è vivo, anche se è difficile trovare le condizioni per segnare tempi che possano entrare tra i top ten: si è già nell’eccellenza tra gli uomini. Più facile l’incremento delle prestazioni femminili, anche per un aumento della partecipazione sulla distanza.
Ora si attendono i responsi di Boston (117a edizione) e Londra. Si ricorda che un quarto di secolo fa, il 17 aprile 1988, il semisconosciuto etiope Belaybeh Dinsamo (1965) siglava la migliore prestazione sulla maratona, con 2h06’50” davanti all’atleta del Gibuti, Ahmed Salah (2h07’07”).
Mentre si avvicina la data del possibile debutto sulla maratona di Mo Farah, campione olimpico di Londra 2012 sui 5˙000-10˙000 m, che ha già un ottimo 1h00’23” sulla mezza a New York 2011.
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Stefano Severoni |