Voglia di pedalare - scegliere la bici di Mauro Cugola, 15/06/2014Il nostro Orange Mauro, giornalista e ciclista, ci regala con l'arrivo della bella stagione una rubrica in tre puntate su una passione alla quale si stanno avvicinando sempre più podisti. A breve i prossimi articoli! (la Redazione Podistica)
Arriva l'estate, arriva il caldo, arriva quella temperatura afosa che troppo spesso ci tiene lontani dai nostri allenamenti podistici, quotidiani o frequenti che siano. Correre col solleone è impresa per pochi coraggiosi, ma anche mettersi in movimento quando la temperatura supera già i 25 gradi di buon mattino richiede un bel po' di forza di volontà. Allora, visto che siamo sportivi a tutto tondo, perché non prendere in considerazione l'ipotesi di pedalare un po'? Si suda comunque, ma perlomeno un po' d'aria fresca arriva.
Molti di noi della Podistica Solidarietà già lo fanno frequentemente, c'è anche la sezione triathlon se è per questo, altri non aspettano altro che qualcuno li stimoli. Allora, senza troppi indugi, vi spieghiamo quale è il miglior approccio, guidandovi inizialmente nella scelta del mezzo, quindi nell'attrezzatura ed infine su come gestire le due attività senza che l'una pregiudichi l'altra.
La bici è stata per molti il sogno del bambino finalmente libero. Potersi muovere in maniera indipendente e per un raggio d'azione maggiore è stata la prima conquista che si è strappata al controllo “materno”. Occorre la bici però. Senza entrare troppo nello specifico, ne esistono di tre tipi: corsa, Mtb e ibrida.
La Specialissima da corsa è quella che pesa di meno, ha le ruote più sottili, è studiata per andare veloce e per distanze anche molto consistenti (100 chilometri ma pure oltre, se vi aggrada...), è anche però quella inizialmente più difficile da guidare per via del manubrio curvo, le classiche “corna”, che di certo non aiutano il neofita all'approccio. I materiali del telaio sono molteplici: si passa dal tradizionale e indistruttibile acciaio all'economico alluminio, sino al preziosissimo titanio eo al futuristico carbonio. Quest'ultimo insieme a componenti ad hoc può far scendere il peso del mezzo anche al di sotto dei 6 chili. In linea di massima chi inizia, più che comprare un mezzo nuovo ma di bassa gamma, farebbe meglio a recarsi ad un negozio specializzato che tratti l'usato accompagnato da un ciclista che saprà consigliarlo in quanto a grandezza del telaio, componenti e stato di usura. Si va di caso in caso, ma al contrario delle automobili solo sostituendo semplicemente le parti “di consumo” la bici è come se fosse nuova. Si può portare a casa una corsaiola più che discreta con molto meno di 500 euro, dove tutto funziona a dovere. Ma anche con 100-150 euro qualcosa si trova per pedalare. Ottima per iniziare, poi se la passione sboccia ci sarà tempo per aggiornare il mezzo. Con un'avvertenza: come tutti i giocattoli per adulti, sono maledettamente costose, chi scrive ha avuto il piacere di collaudare (lo fa di mestiere in una rivista specializzata) una bici da corsa per l'acquisto della quale occorreva separarsi da 13.000 (tredicimila!) euro. Quanto un'utilitaria di buon livello. Almeno inizialmente dunque, moderazione!
La mountain bike è per eccellenza la bici per gli amanti della natura e per le vacanze in montagna. Le ruote artigliate, i rapporti corti, il manubrio comodo, la forcella ammortizzata, messi insieme permettono di andare dappertutto, a maggior ragione tra le ciclabili sterrate delle località montane o tra le stradine dei parchi. Usata solo su asfalto fa fare molta più fatica della bici da corsa, dunque se non avete velleità naturalistiche deviate sulla prima o perlomeno prediligete le coperture senza battistrada, le cosiddette “slick”. Qui c'è l'alluminio (economico e affidabile) o il carbonio (leggero ma costoso) come materiale per il telaio. E vale lo stesso consiglio di prima, più che mai se si pensa che con i terreni sconnessi i componenti sono sottoposti a grande stress: meglio un buon usato, consigliati da un negoziante e da un amico “introdotto”, rispetto ad un mezzo nuovo ma di bassa gamma. A maggior ragione pensando che richiede molta più manutenzione. Grossomodo una bici con la sola forcella anteriore ammortizzata e ruote robuste farà al caso vostro.
E poi eccovi una dritta preziosissima: il mondo della Mtb negli ultimi tre anni ha subito un cambio di standard importante per quanto riguarda i mezzi di gamma media e alta. Si è passati dalle ruote da 26 pollici a quelle da 29 o 27,5 pollici. Quindi molti negozi sono pieni di bici usate da 26 pollici, anche ottime, che nessuno vuole più perché “fuori moda”. Poiché di ricambi continueranno comunque a produrne, potreste portare a casa l'affare della vita per un tozzo di pane.
Infine le ibride: telaio in alluminio, ruote da 28 pollici, gomme tassellate ed a larga sezione, manubrio dritto, portapacchi. Sono le classiche bici da trekking che se la cavano bene sullo sterrato battuto, così come sull'asfalto non fanno rimpiangere troppo la bici da corsa. Non esistono nel mondo delle competizioni e dunque in questo caso a livello tecnologico si rimane abbastanza bassi, con telai e componenti decisamente pesanti. Difficile poi trovarle usate, così quasi sempre occorre comprarle nuove. Anche qui, fatevi consigliare se non siete esperti, e prediligete il negozio al supermercato. Forse pagherete qualche decina di euro in più, ma avrete a disposizione qualcuno che vi farà assistenza quando ce ne sarà la necessità. E vi assicuriamo che di tanto in tanto capita.
Presa la bici e sistemati con l'assetto, occorre creare il ciclista. Ma ve lo diciamo nella prossima puntata.
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Mauro Cugola |