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Resoconto fuori programma
di Attilio Di Donato, 27/10/2008

Attilio in spinta verso il traguardo!! (foto di Patrizia De Castro)

Attilio in spinta verso il traguardo!! (foto di Patrizia De Castro)

Domani scatta l’ora legale e il nostro grande Presidente e mio coach personale Pino Coccia mi ha chiesto di svegliarlo alle 3.00 precise per dargli la possibilità di posizionare le lancette un’ora indietro.

Per paura di offenderlo non gli ho detto che si poteva effettuare l’operazione anche la sera e poi andarsene tranquillamente a dormire. D’altra parte non posso negargli nessun favore, visto che si sta impegnando al massimo per farmi da spalla nella stesura del mio primo libro: “Guerre ascellari e altre storie”. Il sottotitolo lo sapete.

Dato che ho il sonno un po' pesante temo però di non sentire la mia sveglia e così, nell’attesa dell’ora fatidica, eccomi a scrivere un resoconto della giornata appena trascorsa.

Alle ore 12.00 di questo sabato mi squilla il telefono, è il nostro grande Presidente che mi dice che c’è da lavorare. Io gli rispondo che “lavorare” è una parola grossa (sono ben otto lettere!) ma per la Podistica sono disposto a qualsiasi sacrificio.

Alle 16 ci vediamo in sede col presidente ed insieme contiamo e cataloghiamo canotte e pantaloncini. Lui conta i pantaloncini mentre io esamino le canotte e metto la “taglia” a chi non ce l’ha.

Alla fine del lavoro andiamo da Gianfranco di LBM Sport a consegnare il materiale. Loro ci metteranno la scritta “Podistica Solidarietà” e noi correremo come non mai, inseguiti dai cacciatori di taglie.

Dopo aver svolto questo bellissimo lavoro siamo andati alla Garbatella a ritirare il materiale per la gara. Dopo un accurato controllo abbiamo ritirato pacchi gara, pettorali e chips.

Li ho caricati in macchina ed erano 41. Li ho ricontati un’altra volta e sono diventati 43. Stanco di contare, ho fatto una media: mi viene 42. OK, tutto a posto.

Dato che il navigatore di Pino è difettoso e funziona bene solo quando la macchina è in retromarcia, siamo ripartiti nella direzione opposta a quella indicata dalla voce in sottofondo; quando la vocina ci diceva di girare a destra giravamo a sinistra e viceversa.

Con questo ingegnoso sistema in un battibaleno siamo arrivati in via dello Scalo di San Lorenzo 16. Una volta giunti in sede mentre Pino caricava il famoso gazebo (gli ho dovuto spiegare prima come si trascina) io, da solo, mi dedicavo alla curvatura, a occhio, di tutti i pettorali della categoria F.

Stavamo quasi per lasciarci quando ci siamo accorti di avere dimenticato di procurarci gli spiccioli. Non sapendo dove andare a cambiare i soldi mi metto a pensare e dopo un po' trovo la soluzione giusta: saluto in fretta Pino, prendo l’autostrada per Tivoli e vado dal casellante.

Questi, un tipo molto strano, nonostante gli avessi detto che ero venuto solo per cambiare i soldi, mi fa pagare lo stesso il pedaggio e mi dice che se avessi voluto solo cambiare avrei potuto rivolgermi all’entrata dell’autostrada. Con santa pazienza gli ho dovuto spiegare che all’entrata non avevo trovato il casellante ma solo un pulsante e una sbarra….

I soldi comunque me li ha cambiati lo stesso. Al ritorno, per non vedere altri casellanti, percorro la via Tiburtina e tranquillo tranquillo me ne torno a casa.
Ciao a tutti. Attilio.


Attilio e il fido gazebo (foto di Patrizia De Castro)

Attilio e il fido gazebo (foto di Patrizia De Castro)



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