…e alla fine della "battaglia" la torta di Zia Daniela. di Roberto Lombardi, 13/02/2011
Zia Daniela Diciamo la verità, correre è faticoso, a volte doloroso. Ci vuole allenamento, costanza, pazienza.
E’ un ottimo banco di prova per forgiare il carattere. Infatti si arriva in gara belli carichi, un poco tesi, forse. Ma poi vedere il gazebo con la vela arancione rilassa, dà un senso di casa, di appartenenza. Il sorriso bonario del sempre presente presidente e i sorrisi dei compagni di squadra. La gioia di rivedere gli infortunati guariti, il piacere di scherzare con i propri "rivali" propositi battaglieri e pettorali da pagare.
Poi arriva il tempo di partire e si diventa seri, soli, tutti. Si comincia a sgambettare e poi dopo lo sparo ognuno è più che mai nello stato di lotta, fino in fondo. Ecco il traguardo e i rivali ridiventano amici e ci si cerca e si ricomincia a scherzare anche più di prima.
Ci riceve l’abbraccio accogliente di questa compagine di svitati dedita all’arte pedagnesca.
E a volte succede che un’anima buona come una zia affettuosa prepari per i ragazzi, che tanto si sono affaticati, una torta di mele. L’anima buona è Daniela Paciotti, che ha anche l’ardore di chiedere “Vi è piaciuta? Se si posso farne delle altre, in futuro” Piaciuta? Futuro?
Non ho mai visto sparire una intera torta in così poco tempo. Non oso nemmeno immaginare quale formidabile incentivo possa essere una fetta di torta fresca e garantita alla fine di ogni gara….
Al tuo buon cuore, Daniela. Al tuo buon cuore… Nel frattempo, grazie!
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Roberto Lombardi
Roberto... il buongustaio |