SAFEGUARDING - maggiore impegno e sensibilità nel mondo dello sport di Redazione Podistica, 24/11/2024Il decreto legislativo del 28 febbraio 2021 n.39 conosciuto come
"Safeguarding",
intitolato
"semplificazione di adempimenti relativi agli organismi sportivi",
promuove un maggiore impegno e sensibilità nel mondo dello sport.
Il decreto legislativo del 28 febbraio 2021 n.39 conosciuto come "Safeguarding", intitolato "semplificazione di adempimenti relativi agli organismi sportivi", promuove un maggiore impegno e sensibilità nel mondo dello sport.
Questo decreto incentiva la creazione di un ambiente inclusivo, che rispetti la dignità e i diritti di tutti i partecipanti alle attività sportive, introducendo dei requisiti specifici, ben dettagliati, che devono rispettare le società sportive.
Gli obiettivi principali includono:
Parità di genere tra uomo e donna
Tutela dei minori
Contrasto alla violenza di genere e alle discriminazioni
Per raggiungere questi obiettivi vengono adottate misure preventive e di controllo denominate "safeguarding".
Il decreto introduce:
1.Obblighi per le Federazioni Sportive Nazionali e altri enti affiliati:
Entro il 31 agosto 2023 devono redigere, con il parere del C.O.N.I., le linee Guida per Modelli organizzativi e di controllo e Codici di condotta per la tutela dei minori, la prevenzione delle molestie e la violenza di genere, e altre forme di discriminazione.
Devono creare Regolamenti con sanzioni disciplinari per i tesserati che violano il Codice delle pari opportunità o che siano stati condannati per reati contro la persona, l'uguaglianza e la libertà personale.
2.Obblighi per le Associazioni e le Società Sportive dilettantistiche e professionistiche:
Entro 12 mesi dalla comunicazione delle Linee Guida da parte dell'Ente di affiliazione, devono adottare Modelli e Codici di condotta conformi.
La mancata adozione può comportare sanzioni disciplinari e la perdita dello status di affiliato.
Attualmente, siamo nella seconda fase di attuazione della normativa. La maggior parte degli Enti di affiliazione ha pubblicato le proprie Linee Guida, e gli affiati hanno l'obbligo di adottare i modelli e codici di condotta conformi.
Il termine di 12 mesi varia in base alla tempestività con cui gli Enti di affiliazione pubblicano le proprie Linee Guida. Per esempio, alcune delle principali federazioni sportive hanno scadenze diverse:
Per l'atletica leggera, la scadenza è il 24 luglio 2024, poiché la Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIAL) ha pubblicato le sue Linee Guida il 24 luglio 2023.
Gli sport invernali devono rispettare il termine dell'8 agosto 2024, in seguito alla pubblicazione delle Linee Guida della Federazione Italiana Sport Invernali (FISI) l'8 agosto 2023.
Per il golf, il termine è il 24 agosto 2024, avendo la Federazione Italiana Golf (FIG) pubblicato le Linee Guida il 24 agosto 2023.
Gli affiliati della Federazione Italiana Pallavolo (FIPAV) devono conformarsi entro il 25 agosto 2024, con Linee Guida datate 25 agosto 2023.
Per il calcio e il baseball/softball, la scadenza è il 31 agosto 2024, con Linee Guida pubblicate dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e dalla Federazione Italiana Baseball e Softball (FIBS) il 31 agosto 2023.
Per tennis e padel, la scadenza è il 25 settembre 2024, data la pubblicazione delle Linee Guida della Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP) il 25 settembre 2023.
Secondo l'art. 16 del d.lgs. 39/2021, gli Enti di affiliazione devono rivedere le proprie Linee Guida ogni quattro anni, adattandole alle caratteristiche degli affiliati e delle persone tesserate. Gli affiliati devono quindi aggiornare i propri Modelli e Codici di condotta conformemente alle nuove Linee Guida per garantire l'adeguamento continuo dei sistemi di safeguarding.
Le Linee Guida, i Modelli e i Codici di condotta devono essere costantemente aggiornati per recepire le novità normative e adattarsi alle specifiche organizzative. Questo è essenziale per mantenere efficace il sistema di safeguarding.
Nel documento, all'art. 3, vengono identificate e definite le varie tipologie di abuso, violenza e discriminazione, ovvero:
1.l'abuso psicologico;
2.l'abuso fisico;
3.la molestia sessuale;
4.l'abuso sessuale;
5.la negligenza;
6.l'incuria;
7.l'abuso di matrice religiosa;
8.il bullismo, il cyberbullismo;
9.i comportamenti discriminatori
Modelli Organizzativi e Codici di Condotta
I Modelli organizzativi e di controllo sono documenti volti a minimizzare e gestire i rischi di abuso, violenza e discriminazione. Originano dal d.lgs. 231/2001 sulla responsabilità degli enti e sono stati recepiti anche nell'ordinamento sportivo.
I Codici di Condotta traducono i principi di lealtà, correttezza, inclusione ed equità in azioni concrete e divieti, eliminando gli ostacoli alla loro realizzazione.
Tutte le Linee Guida emanate dagli Enti di affiliazione sono allineate con i "Principi fondamentali per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione" approvati dal C.O.N.I. il 25 luglio 2023.
Contenuti Minimi dei Modelli e Codici di Condotta
I Modelli devono includere modalità di prevenzione e gestione del rischio, protocolli per la gestione delle segnalazioni e obblighi informativi.
I Codici di condotta devono prevedere obblighi, divieti e buone pratiche per rispettare i principi di safeguarding e prevenire ogni forma di abuso, violenza e discriminazione.
Ogni affiliato deve nominare un "Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni", dotato delle competenze necessarie, autonomo e indipendente, coordinato con il Safeguarding Officer dell'Ente di affiliazione.
Integrazione e Compliance
L'art. 16, comma 4, del d.lgs. 39/2021 prevede che, se un affiliato ha già un Modello 231, debba integrarlo secondo la nuova normativa. Questo approccio integrato nella gestione dei rischi di compliance aziendale evita sovrapposizioni e migliora l'efficienza delle performance.
Lo standard internazionale ISO 37301:2021 sancisce il metodo integrato per la gestione della compliance, un parametro guida per tutte le organizzazioni.
L'integrazione degli strumenti di safeguarding nell'organizzazione sportiva, come i
Modelli di organizzazione e controllo e i Codici di Condotta, assicura una tutela efficace e conforme alle norme, coordinando le nuove regole con le misure di prevenzione e controllo esistenti.
Cosa dobbiamo fare?
Per adeguarsi al safeguarding è necessario: Implementare un canale per gestire le segnalazioni che sia conforme alla privacy (gdpr) ed alle richieste della normativa safeguarding.Redigere e richiedere la relativa documentazione necessaria.
(Avente, come “contenuto minimo” art 4. del documento CONI (approvato dalla Giunta Nazionale con delibera n. 255 del 25luglio 2023”))
a.le modalità di prevenzione e gestione del rischio in relazione ai fenomeni di abuso, violenza e discriminazione.
b.i protocolli di contenimento del rischio stesso e la gestione delle segnalazioni. Rispettare obblighi formativi:
con almeno due incontri l’anno volti a far conoscere ai propri tesserati i principi fondamentali da rispettare e le politiche di prevenzione adottate anche in conformità a quanto indicato nei Principi fondamentali per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di abuso violenza e discriminazione emanati dall’Osservatorio Permanente Coni per le politiche di Safeguarding.
N.B. E’ obbligatorio che la formazione sia documentata tramite attestati di partecipazione.
Perchè non utilizzare una mail per ricevere le segnalazioni?
Utilizzare una mail, per gestire le segnalazioni, è pericolosissimo e rischia di far andar incontro la vostra società a sanzioni molto più pesanti che riguardano il GDPR oltre che la normativa di safeguarding.
Da normativa, occorre garantire a chi fa una segnalazione:
-la tracciabilità delle segnalazioni e delle relative attività di ricezione, istruttoria e valutazione;-la conservazione della documentazione inerente alle segnalazioni e le relative attività di verifica nonché gli eventuali provvedimenti decisionali adottati dalle funzioni competenti;
-la conservazione della documentazione e delle segnalazioni per un periodo di tempo non superiore a quello necessario agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati.
Le attività di cui sopra devono essere gestite in conformità alla vigente normativa in materia di protezione dei dati personali (GDPR) e in aderenza ai regolamenti interni in materia.
Garantire quanto richiesto dalla normativa, tramite mail, è molto difficile e rischioso, con il nostro software devi solo pensare a gestire le segnalazioni, a tutto il resto, ci pensa in automatico il software! Ti garantisce il più alto livello di sicurezza sul mercato!
QUALI SONO I NUOVI OBBLIGHI E QUALI LE SCADENZE
Entro il 31 agosto 2024, ASD e SSD dovrebbero approvare, adottare e comunicare ai propri enti di affiliazione nazionale appartenenti al CONI due documenti:
a. Il MOGC – Modello di Organizzazione e Controllo
b. Il CDC – Codice di Condotta
Usiamo il condizionale poiché ciò è stato fatto ad oggi solo da un numero minimo di enti (si stima meno del 2%) e perché con delibera presidenziale n. 159/89 del CONI, assunta in data 28.06.2024 (con molti dubbi di legittimità poiché secondo il principio di gerarchia delle fonti nel Diritto italiano, il CONI non avrebbe il potere di rinviare un obbligo di legge previsto da un decreto legislativo del Governo),
si è rinviato al 31 dicembre 2024 un altro obbligo collegato, quello della nomina del
ReCAViD
(Responsabile contro Abusi, Violenze e Discriminazioni).
Quindi moltissimi enti, in modo del tutto arbitrario, hanno considerato che anche l’approvazione di MOGC e CDC sia stato rinviato al 31 dicembre 2024 (mentre, formalmente, non è così).
Entro il 31 dicembre 2024, ASD e SSD dovrebbero nominare e comunicare ai propri enti di affiliazione nazionale la nomina del proprio, sopra citato,
Responsabile contro Abusi, Violenze e Discriminazioni (ReCAViD) con funzioni di Responsabile Tutela Minori.
Anche in questo caso abbiamo spiegato sopra perché usiamo il condizionale, aggiungendo che al momento anche la maggior parte degli enti di affiliazione nazionale del CONI è in ritardo nel recepire queste nomine; c’è chi ancora ad oggi non ha nominato il proprio
Safeguarding Officer (cioè la persona preposta ad interloquire con i ReCAViD delle ASD), c’è ancora chi non ha creato una casella di posta elettronica a lui dedicata, c’è chi ancora non ha definito COME effettuare tali comunicazioni ma, ancora peggio, solo il 5% di questi enti ha previsto una modalità informatica semplice, sicura e online per raccogliere e gestire questi dati (con migliaia di ASD e SSD affiliate l’ente non può pensare di gestire queste informazioni ricevendo delle mail, per favore!).
CHE COS’È IL MOGC – MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E CONTROLLO
È un documento che deve essere redatto dalla ASD – SSD, seguendo le linee guida emanate dal proprio ente principale di affiliazione nazionale CONI, con cui si definiscono le procedure per:
– Prevenire e ridurre il rischio di abusi, violenze e discriminazione;
– Dare le istruzioni a chi volesse segnalare un abuso, violenza o discriminazione su come farlo;
– Far si che la ASD abbia una persona preposta ad agire correttamente in caso di segnalazione di un abuso, violenza o discriminazione.
Alcuni lo chiamano MOCAS, equivalente a MOGC, che sta per Modello di Organizzazione e Controllo delle Attività Sportive.
CHE COS’È IL CDC – CODICE DI CONDOTTA
È un documento che deve essere redatto dalla ASD – SSD, seguendo le linee guida emanate dal proprio ente principale di affiliazione nazionale CONI e che deve essere fornito a tutti coloro che a qualsiasi titolo gravitano nell’Associazione (atleti, tutori legali degli atleti, tecnici, dirigenti etc) in cui sono spiegati i comportamenti corretti che i diversi partecipanti devono tenere tra di loro per ridurre la possibilità che si ingenerino abusi, violenze e discriminazioni.
COME REDIGERE MOGC E CDC
Gli enti sportivi nazionali del CONI, FSN – Federazioni Sportive Nazionali, DSA – Discipline Sportive Associate e EPS – Enti di Promozione Sportiva, avrebbero dovuto pubblicare delle proprie Linee Guida sulla stesura di questi documenti entro il 31 agosto 2023; ad oggi quasi tutti lo hanno fatto, moltissimi in notevole ritardo.
Si noti che queste Linee Guida nazionali dovevano, a loro volta, essere scritte sulla base di una delibera del CONI, la n° 255 del 25 luglio 2023 la quale prevedeva, correttamente, che ogni ente non facesse un copia-incolla ma scrivesse della proprie linee guida sulla base delle proprie caratteristiche e del proprio Sport (si pensi ad esempio al Nuoto, dove gli atleti sono sempre seminudi, si spogliano e si lavano in ambienti comuni, senza separazioni per età e agli Scacchi, dove invece si è sempre vestiti; evidentemente dovranno avere regole diverse).
Ovviamente così non è stato e la maggior parte dei documenti che abbiamo visto (li abbiamo dovuti studiare TUTTI) sono… un copia-incolla indifferenziato a seconda dello sport praticato.
Queste Linee Guida devono essere scaricate, lette e studiate. Dopodiché si deve scegliere tra le linee guida dei diversi enti cui si è affiliati, una ed una sola di queste cui riferirsi (di norma si sceglie quella dell’ente principale, cioè di quello per cui si ha il maggior numero di atleti tesserati) e redigere i propri documenti, tenendo conto anche delle peculiarità della singola ASD/SSD.
Una piccola nota: le norme prevedono che gli enti sportivi nazionali del CONI debbano aggiornare tali linee guida almeno ogni 4 anni, ciò significa che a cascata anche ASD/SSD dovrebbero aggiornarli i propri MOGC e CDC almeno con tale periodicità.
A questo punto si dovrà provvedere a redigere questi documenti ad hoc per la propria ASD/SSD. Appare evidente che un dirigente di ASD/SSD è improbabile abbia le competenze per farlo da solo partendo da zero. Ecco quindi che moltissimi enti sportivi nazionali del CONI forniscono dei fac-simile che sono una ottima traccia di partenza ma che nascondono anche un grande pericolo: non possono essere utilizzati così come sono senza accendere il cervello per capire se sono perfettamente adatti e sufficienti alle vostre necessità e alla vostra realtà.
Una ASD/SSD che fa solo calcio con minorenni non avrà le stesse esigenze di una ASD/SSD che invece ha solo atleti maggiorenni. Ancora, una ASD/SSD che fa un solo sport, non avrà le stesse esigenze di una ASD/SSD che pratica più sport appartenenti ad enti diversi. E così via.
APPROVARE, ADOTTARE E TRASMETTERE MOGC E CDC
Una volta redatti MOGC e CDC devono essere approvati in Consiglio Direttivo dalle ASD e con una determina dell’amministratore nelle SSD.
Quindi devono essere adottati (cioè pubblicati, trasmessi e dove necessario sottoscritti, da tutti coloro che gravitano intorno alla ASD/SSD: atleti, istruttori, accompagnatori, dirigenti, volontari etc) ed infine trasmessi ai propri enti di affiliazione nazionale CONI.
Come dicevamo sopra sono pochissimi gli enti che si sono già strutturati per recepire questi documenti in modo strutturato ed organizzato e tantissimi non hanno ancora il personale competente per poter gestire questa pratica così delicata. Non sono mancate situazioni in cui ci sono state riferite delle castronerie epocali: ad esempio c’è chi non ha capito che se la ASD/SSD propria affiliata è affiliata anche ad altre FSN/DSA/EPS può aver scelto di adottare diverse Linee Guida e che ciò deve essere recepito senza colpo ferire. Ancora, c’è chi sostiene che il Codice di Condotta debba essere il copia-incolla di quello dell’ente di affiliazione e non debba essere redatto dalla ASD/SSD sulla base delle proprie peculiarità (ed anche mostrando all’addetto il testo di legge in cui ciò era specificato, non era in grado di capirlo: tipico caso di analfabetismo funzionale).
IMPLICAZIONI E RESPONSABILITÀ PER LE ASD/SSD
Spesso e volentieri abbiamo avuto modo di percepire – ma sempre in occasioni informali, mai nero su bianco – da parte di tanti addetti ai lavori degli enti sportivi nazionali aderenti al CONI una sostanziale minimizzazione dell’importanza di questi provvedimenti e delle nuove pesanti responsabilità a carico delle ASD/SSD.
Al momento il modo in cui questi nuovi obblighi sono percepiti e raccontati è più o meno questo: “Non vi preoccupate, è solo una nuova rogna imposta da quegli stronzi di politici, ma con un paio di copia-incolla, nominando come Responsabile vostro cugino, siete a posto senza spendere e senza correre alcun rischio”.
Niente di più stupido e più falso. Certamente si tratta di una nuova incombenza importante e costosa di cui i dirigenti di ASD e SSD devono occuparsi, che porterà via tempo e denaro. E ve lo dico già subito: se non volete occuparvi seriamente di questi aspetti è meglio che vi dimettiate o chiudiate l’ASD/SSD. I rischi per gli altri e per voi sono ENORMI, sotto tutto gli aspetti, penali, civili, sanzionatori e della Giustizia Sportiva.
Intanto prendiamo atto di un aspetto: si, ASD e SSD sono luoghi dove è facile si possano sviluppare violenze, abusi e discriminazioni in capo sia a minori che maggiorenni. I casi di cronaca sono continui in questo senso e NESSUNA realtà sportiva è esente da tale pericolo. Ragionare con “Da noi non succede”, “Conosco tutti e posso mettere la mano sul fuoco sulla loro serietà” è ridicolo. Per fare l’esempio più estremo, nessun pedofilo ce lo ha scritto in fronte. Qualche caso di cronaca recentissima solo a titolo di esempio:
https://lecce.corriere.it/notizie/cronaca/24_luglio_16/lecce-violenza-sessuale-su-due-allieve-minorenni-di-9-e-13-anni-gestore-di-un-maneggio-condannato-a-18-anni-13e01904-e1bb-41cc-9909-4fe813dcfxlk.shtml
https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/24_luglio_23/milano-tensione-alla-partita-di-pallanuoto-allenatore-colpisce-in-volto-la-mamma-di-un-ragazzino-00ff9fed-8ea1-479a-b967-c44f647a8xlk.shtml
Dal momento che le normative hanno previsto questi obblighi, se dovesse succedere qualcosa nella vostra ASD/SSD e si dovesse dimostrare di non aver fatto quanto in vostro dovere (sia in ambito preventivo che nelle azioni conseguenti), il responsabile legale potrà essere chiamato in causa con tutte le conseguenze del caso. Condanna in sede Civile a riparare i danni economici causati, condanna in sede penale al carcere per le corresponsabilità, condanna in sede di Giustizia Sportiva con sospensione dalla pratica sportiva, sanzioni pecuniarie per i mancati adempimenti.
Redigere i documenti corretti quindi, diffonderli e informare le persone della vostra ASD/SSD nel merito del loro contenuto, incaricare il giusto ReCAViD sono quindi passaggi FONDAMENTALI.
Nella nomina del ReCAViD, soprattutto, si nascondono parecchie insidie. Nel caso infatti questa nomina fosse fatta di comodo (utilizzando un amico o un conoscente, magari non retribuito) si potrebbe essere accusati, nel caso avvenisse qualcosa di grave nella vostra ASD/SSD di “di aver violato l’articolo 40 del Codice Penale, noto per il principio giuridico della culpa in vigilando che prevede tra le altre cose “(…) Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo.”
Il responsabile legale della ASD/SSD aveva l’obbligo di impedire, rispettando nella forma e nella sostanza la Riforma dello Sport, che una vittima di abuso, violenza o discriminazione non trovasse aiuto nel ReCAViD dell’ASD/SSD.
Non avendolo impedito, ne è co-responsabile.
Ecco quindi il famoso combinato-disposto (principio giuridico per cui un obbligo è dato dalla interpretazione congiunta di due o più norme distinte tra loro) che porta il presidente di una ASD/SSD a dover fare tutto quanto in suo potere per nominare la persona più idonea al delicato ruolo di ReCAViD.
Immaginate essere davanti al Giudice e sentirsi domandare: “Ma perché hai nominato tizio per tale ruolo?” e voi dover rispondere “Perchè me lo faceva gratis!”.
Sulle sanzioni economiche: non è così facile stimarle. La cifra di 10mila euro di cui parliamo nelle nostre comunicazioni è una media sensata di parecchie sentenze degli ultimi anni, che abbiamo (purtroppo) potuto studiare, nei casi in cui il Presidente fosse stato negligente nella scelta dei collaboratori interni alle ASD/SSD che poi hanno portato a casi di violenze gravi. Già da anni, infatti, vi è l’obbligo di richiedere il Certificato penale per i reati pedo-pornografici e molti Presidenti non lo hanno mai fatto… La sanzione di tale omissione è appunto di 10mila euro per certificato omesso, come dimostra questo recente fatto di cronaca.
Esiste poi un principio etico denominato del “Controllore-Controllato”. Secondo questo principio chi ha il compito di controllore non dovrebbe anche essere soggetto ai controlli. In pratica se il ReCAViD ha il compito di controllare chi fa parte della ASD/SSD, come può essere lui stesso parte della ASD/SSD?
Prima di tutto una spiegazione del significato di queste norme di tutela. L’obiettivo è quello di fare in modo che chiunque subisca o sia testimone di violenze, abusi o discriminazioni abbia una persona a cui poter confidare tali eventi e che possa e debba intervenire, garantendo la sicurezza e la privacy di tutte le persone coinvolte.
Facciamo un caso pratico reale capitato ad un mio amico: la figlia minorenne venne violentata dal Presidente e Maestro di Arti marziali della ASD in cui era iscritta (il figuro venne poi condannato, per cui è un episodio reale non una invenzione). Al processo molti partecipanti di quella ASD dissero di aver notato qualcosa ma di non aver saputo come comportarsi. È un evento del 2013 e, ai tempi, non esisteva il ReCAViD.
Ora, secondo voi: se il ReCAViD fosse stato il Presidente della ASD o un Istruttore o un suo amico o un suo collega, o un suo parente, sarebbe stato più o meno probabile che la ragazzina o gli altri del gruppo gli chiedessero aiuto, fidandosi della sua riservatezza? Sarebbe stato più o meno probabile che il ReCAViD si tenesse tutto per se e agisse senza confidare niente a nessuno?
Questo il motivo per cui l’indicazione di molti enti di nominare un ReCAViD interno, secondo la teoria che solo se interno potrebbe raccogliere delle confidenze e accorgersi di ciò che accade in autonomia, è sbagliata. Il ReCAViD deve essere quanto più esterno e sconosciuto alla singola realtà sportiva per dare le massime garanzie di autonomia ed indipendenza, come richiesto dal CONI stesso.
Chi dovesse fare delle segnalazioni non dovrebbe avere l’imbarazzo di doverle fare a qualcuno che conosce di persona.
Altra eccezione molto recente che abbiamo visto è relativa all’uso della posta elettronica per le segnalazioni.
C’è chi sostiene che non siano idonee per “questioni di privacy”. Si tratta di una fantasia, per diversi aspetti:
1. Quasi tutte le linee guida degli enti sportivi nazionali del CONI prevedono l’obbligo di segnalazione tramite posta elettronica. Questo è fondamentale perché le segnalazioni devono poter essere anche anonime ma devono essere scritte e descritte sotto la responsabilità del segnalante, non scritte sulla base delle interpretazioni verbali dal ReCAViD.
2. Le ASD/SSD devono già avere delle procedure conformi al GDPR e alla privacy, che già contemplino la gestione della posta elettronica.
Il SERVIZIO SALVAGUARDO DI TEAMARTIST
SALVAGUARDO è il servizio di TeamArtist pensato per le ASD e SSD affinché siano perfettamente a norma rispetto a tutte le tutele di Safeguarding, tutelando al massimo i loro responsabili legali.
In particolare forniamo chiavi in mano tutto quello che eÌ necessario e quindi:
1. La redazione del MOGC interno (Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo), cioeÌ il comparto di regole per la prevenzione, la gestione, il controllo e la repressione di ogni Violenza, Abuso o Discriminazione interna all’organizzazione sportiva, conforme alle Linee Guida del proprio ente di affiliazione CONI principale.
2. La redazione del CDC interno (Codice di Condotta), c’eÌ l’insieme di regole che tutti i tesserati e i partecipanti alla vita dell’organizzazione devono conoscere per prevenire, ridurre ed affrontare ogni Violenza, Abuso o discriminazione, conforme alle Linee Guida del proprio ente di affiliazione CONI principale.
3. La figura del ReCAViD esterno (Responsabile contro abusi, violenze e discriminazione) con l’indirizzo mail dedicato di contatto, che andraÌ a gestire ogni eventuale segnalazione che dovesse arrivare in merito a abusi, violenze o discriminazioni interne alla vostra organizzazione.
4. I modelli aggiornati delle lettere di incarico ai vostri CoCoCo Sportivi e per gli incarichi ai vostri Collaboratori a partita iva, in ritenuta d’acconto e i Volontari, in cui si impegnano a seguire MOGC e CDC.
5. Il modello aggiornato della vostra domanda di ammissione/ tesseramento in cui i nuovi aspiranti soci si impegnano a seguire MOGC e CDC.
6. Il facsimile di Verbale di Consiglio Direttivo con l’approvazione di MOGC, CDC, la nomina del ReCAViD e l’aggiornamento della modulistica interna (domande di ammissione/tesseramento, lettere di incarico).
7. La check-list dei modi e dei luoghi in cui l’organizzazione deve pubblicizzare e mettere a disposizione MOGC, CDC e recapiti del ReCAViD.
8. Le modalità e l’assistenza necessaria per comunicare ai Safeguarding officer dei vostri enti di affiliazione CONI la nomina del ReCAViD e degli eventuali documenti necessari.
9. Due webinar annuali di formazione e aggiornamento sulla prevenzione, gestione, controllo e repressione di Violenze, Abusi o Discriminazioni col rilascio di un attestato di partecipazione; il primo dedicato ad istruttori e dirigenti (e a tutto il personale adulto che ruota internamente all’organizzazione), il secondo pensato agli atleti, ai partecipanti e ai loro eventuali tutori legali.
10. Un’ora annuale di confronto a disposizione del responsabile legale dell’organizzazione sportiva col ReCAViD, tramite telefono o piattaforma di videoconferenza.
11. Servizio illimitato di contatto rapido col ReCAViD per il responsabile legale dell’organizzazione sportiva via mail o whatsapp dedicato.
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