L'avvio è brusco, mi rendo conto, ma vorrei arrivare subito al dunque: a circa 20 chilometri da Siena, in direzione di Roma, c'è un borgo collinare isolato dalle strade principali dove è ancora possibile incontrare alcuni (35) etruschi in carne ed ossa. Possibile? Certo:
gli abitanti di Murlo.
Una somiglianza genetica tra individui moderni toscani di Murlo e della Turchia ha portato gli autori a proporre una probabile origine anatolica della popolazione etrusca. Tuttavia, è stato dimostrato che l’assunzione di continuità genetica tra popolazioni antiche e moderne, che hanno abitato gli stessi luoghi in diversi periodi temporali non è sempre valida, e che popolazioni moderne molto vicine geograficamente possono differire profondamente nella loro .storia genealogica
Così anche il piccolo borgo di Murlo dove, qualche anno fa, arrivò un gruppo di ricercatori dall'Istituto di Genetica dell'Università di Torino: dopo un'indagine storica condotta anche su altri centri della Toscana Meridionale, gli studiosi videro appunto in Murlo un paese quasi estraneo ai consueti sviluppi della storia (invasioni, guerre) e
lontano dai porti o dalle grandi vie di comunicazione, in cui dunque proprio la condizione di forte isolamento degli abitanti ne avesse mantenuto un patrimonio genetico quasi incontaminato. Le ricerche confrontarono il DNA prelevato da antiche ossa etrusche con quello dei murlesi: ne emerse che proprio questi ultimi conservavano ancora diverse caratteristiche genetiche degli etruschi: dall'antico
popolo sarebbero stati ereditati i lineamenti del volto (occhi distanti tra loro, naso dritto e attaccato alla fronte, zigomi piuttosto pronunciati) e la struttura delle dita dei piedi. La questione della ”etruschità” dei murlesi è ancora d'attualità, almeno a considerare il numero di studiosi, giornalisti e curiosi che ogni anno invadono il piccolo e assolato comune senese, piccolo e affascinate paese al centro di una zona agricola e turistica.
Se non fosse stato per l'inserimento della gara tra quelle convenzionate con il Club Supermarathon non nè avrei saputo neanche l'esistenza di questa prima edizione organizzata in pochissimo tempo ma soprattutto del minuscolo paese da cui parte
per cui, ho colto la palla al balzo e l’ho inserita ‘’al buio’’ nel calendario già fitto. Il territorio di Murlo, che comprende anche i centri di Casciano di Murlo e Vescovado è posto a sud della provincia di Siena, nella parte della Val di Merse che confina con le
Crete Senesi e la zona di Montalcino, Piccolissimo borgo di origine medioevale, è stato abitato fin dall'età etrusca, come testimoniano i ritrovamenti di Poggio Civitate, dove gli scavi hanno portato alla luce un palazzo signorile del VII secolo A.C. ed un laboratorio artigianale (novità assolute nel panorama degli scavi etruschi, abituati a villaggio o a necropoli). Ho scommesso su quest’ennesimo viaggio e mi ha anche portato bene in quanto con mia somma sorpresa vuoi anche per la scarsità di partecipanti otterrò un terzo posto di categoria. Son partito da solo considerando che ai più era sconosciuta, il tempo di sistemarsi in palestra ove l’affluenza dei runners si riduce a me e altri due compagni di merenda e poi via ad ad ammirare il museo posto all interno del castello fortificato duecentesco rimasto intatto nei secoli. Nella calura pomeridiana visito l 'abitato di Murlo, che si sviluppa intorno al Palazzo del Vescovo e alla cattedrale, con le abitazioni arroccate sulle mura dopodiché subito a fare il pieno di carboidrati anche se poi non sarà così a Casciano di Murlo ove si svolge la Festa in Collina, con con stand gastronomici, degustazione di vini tanta musica e tanti giovani studenti accorsi dalla vicina Università di Siena. La zona è piena di castelli, casali antichi, Pievi e piccoli abitati come Creole, Radi, Vescovado di Murlo, Ville di Corsano, Grotti.
La mattina ci si incontra con vecchi amici di fatica, lo spirito di questo viaggio è antico perché ricalca esattamente l'ansia di scoperta che animava i viaggiatori del Gran Tour. La val di Merse è una mappa che si lascia scoprire giocando con il tempo.
Sara una grande avventura alla scoperta di eremi, castelli, torri che sembrano voler fuggire dal mondo e sono raggiungibili seguendo sentieri solitari.
Muoversi a piedi in Val di Merse significa compiere un’esperienza preziosa, significa abbandonare i nostri ritmi usuali ed entrare dentro i tempi e gli spazi dilatati del passato. Si viaggia in un territorio da sogno. Il percorso si snoda tra dolci colline sotto fitti boschi di leccio tra, la tipica macchia alta di arbusti sempreverdi.
La vegetazione mediterranea ricopre i rilievi caratterizzati da forte aridità e da scarsa fertilità Si calpestano rocce che, circa 200 milioni di anni fa, costituivano il fondale dell'Oceano Ligure-Piemontese, e che in seguito alla formazione degli Appennini sono
state sradicate e trasportate nella posizione attuale. strati calcarei intercalati in banchi di argilliti grigie, tipicamente suddivise in scagliette.
Si attraversa un piccolo borgo, Casciano frazione di Murlo nella cui piazza sono ancora allestiti i banconi utilizzati la sera precedente per poi attraversare una lunga cresta boscosa da cui si individua l’abitato sede dell’ arrivo posto, sulla cresta adiacente. Mancano ancora tanti chilometri in quanto si dovrà affrontare prima una ripida discesa tecnica sempre nel bosco e poi un sentiero ricavato lungo il corso del torrente Crevole che scorre all’interno di un canyon.
In passato l'economia di Murlo era legata alle miniere di lignite, che contavano più di 300 minatori e rimaste attive fino alla metà del '900. Per ricordare questa attività è stato creato un percorso didattico, "il sentiero delle Miniere" che, seguendo l'antica ferrovia costruita lungo il corso del torrente per trasportare il carbone fino ai luoghi di utilizzo. Il caldo non da tregua e’ forse il primo vero giorno dell’estate. E ora la volta di una lunga salita che ci condurrà al punto più alto dell’intero itinerario e dopo svariati km corsi in solitaria
mi raggiunge il decano Piero Vito; stiamo per un po' affiancati dopodiché prima che inizi la discesa mi stacco da lui. Il traguardo sembra alla mia portata ma non è così in quanto si dovrà percorrere una discesa ripida e piena di ciottoli, si scivola il caldo fa la differenza.
Finalmente si raggiunge il bivio per Vescovado si gira, a destra e dopo 800 m la piccola erta finale ci conduce al Borgo. ove con mia somma sorpresa mi ritrovo terzo di categoria e settimo assoluto; per me un grande traguardo.
Un ringraziamento particolare va a Luca Giglioni l'ottima organizzazione logistica della gara.
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