Pensando a ciò che per questo mese di ottobre avremmo potuto scrivere, la testa aveva già iniziato ad elaborare pensieri ed idee. Poi, come spesso accade, succede qualcosa che cambia i programmi, sconvolge ogni piano. Stavolta purtroppo, come già avvenuto in passati anche molto recenti, immagini e notizie hanno fatto ostaggio delle nostre attenzioni, impedendo che i nostri occhi potessero osservare altro. Così avremmo potuto parlare delle gare che ci hanno visti protagonisti e di quelle che ci attendono, dei risultati individuali e di quelli di squadra.

Avremmo potuto, senza tema di smentita, raccontarvi cosa è la Podistica Solidarietà, cosa rappresenta per ognuno di noi: avremmo potuto soffermarci sul fatto che non è solo un casuale insieme di persone che per fatalità indossano, chi con più chi con meno frequenza, una canotta dello stesso colore arancione in occasione delle gare domenicali (e non solo).

Avremmo potuto compilare pagine provando ad elencare i sentimenti che riempiono ognuno di noi ad ogni metro percorso, avremmo potuto provare a colorare queste pagine bianche con le sfumature che lambiscono i nostri petti e le nostre menti ogni volta che tagliamo un traguardo. Avremmo potuto parlarvi appunto dei traguardi della Podistica, che non sono solo sportivi. Avremmo potuto raccontarvi cosa giorno dopo giorno la nostra società realizza a favore di chi è meno fortunato di noi. Di come la nostra società prova quotidianamente a riempire di stelle cieli sempre troppo carichi di nuvole e pioggia.

Avremmo potuto. Oppure. Oppure possiamo questa volta percorrere mentalmente, in un silenzio incapace di cancellare i nostri pensieri, quelle dodici maratone che ci separano da terre e luoghi che in questi giorni, in queste ore, combattono contro un avversario implacabile e tremendo, che non lascia scampo, che bagna, ferisce ed uccide.

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Tinforma Ottobre 2011