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In Cammino per la Vita
di Daniela Paciotti, 21/04/2016

Insieme bella 100 Km del Passatore... da Firenze a Faenza in cammino per la vita

Questo progetto si chiama “In cammino per la vita” perché nato con diverse motivazioni e spinte emozionali che possono associarsi a metafore di vita.
Infatti, le donne che percorreranno questo difficile tragitto hanno vissuto (o stanno vivendo) quella che è considerato a livello psicologico, una delle più devastanti “collocazioni” di un tumore, cioè il tumore al seno.

Moderni studi si sono orientati alla comprensione della componente emozionale psicologica e non soltanto ereditaria, che possa predisporre a questa patologia.
Una patologia tanto devastante in quanto va a colpire il simbolo stesso della femminilità e del nutrimento per una donna.

Se lasciamo alla scienza, alla medicina e alla psicologia la ricerca di cause e concause, non si può restare indifferenti alla ricerca di metodi, medici e non, che possono aiutare ad affrontare, combattere e superare questa grande sofferenza non soltanto fisica che colpisce moltissime donne di tutte le età.
E’ anche per questo che, ovunque , nascono nuovi modi di aggregazione, di coinvolgimenti “al femminile” che indicano un aiuto nella socializzazione e nel non-abbandono delle donne che sono state operate al seno e cercano di riprendere in mano la propria vita e farla tornare normale e consapevole.

“Mai più sola” potrebbe essere lo slogan che invita le donne ad un abbraccio che indichi loro la strada per affrontare e vincere quel “cambiamento” imposto loro dal destino.
Un cambiamento, mentale, fisico che devasta e destabilizza anche le più forti.
Tanti anni fa, anche io sono stata operata al seno e, molto probabilmente, quel medico che mi diagnosticò “qualcosa” a 25 anni e mi operò, fece una grande prevenzione e mi salvò la vita.

Oggi che di anni ne ho 62 e ho percorso, km ed emozioni insieme a donne che sono state operate, alcune delle quali mi hanno lasciato, altre ancora lottano, altre sono totalmente guarite, oggi ho pensato di condividere con alcune di queste donne, in rappresentanza di tutte, il mio percorso, dei 100 km del Passatore.

Loro, saranno almeno 10 e, simbolicamente, ci accompagneremo, loro in staffetta passandosi il testimone della loro sofferenza e della loro guarigione, ciascuna per 10 km, accanto a me che li percorrerò tutti e 100 e rappresenterò la prevenzione che mi ha portato ad oggi e mi ha permesso di sposarmi avere figli e vivere una vita piena e consapevole.
Cammineremo tutte, perché la vita è un grande percorso da camminare, da assaporare, da abbracciare consapevolmente, da comprendere e da amare anche nella sofferenza.
Perché la vita, anche e soprattutto quando è sofferenza, può essere di esempio, di luce, di indirizzo per altre, perché avrà salite, avrà discese, ma i 100 km saranno il nostro percorso umano in cammino per la vita.

Per questo motivo, cammineremo per tutte le donne che soffrono perché sono state abbandonate, perché hanno figli da crescere e non sanno come dare loro nutrimento.
Cammineremo come esempio, perché ce la possiamo fare, tutte le donne possono farcela.
Cammineremo perché il nostro esempio sia un percorso di guarigione anche dalle sofferenze dell’anima che spesso indeboliscono più della malattia stessa.
Siamo donne e ci aiuteremo le une con le altre a tagliare anche questo traguardo, oltre tutti quelli che nella nostra vita abbiamo già tagliato e taglieremo.

Il progetto nel suo aspetto tecnico, prevede step di circa 10 km a partire da Firenze, attraverso il passo della Colla fino ad arrivare a Faenza dove tutte taglieranno il traguardo insieme a me e ad alcuni amici camminatori tra cui Agnese Zanotti, grande Campionessa italiana di Fitwalking.
Forse qualche donna operata al seno farà qualche km in più perché ce la fa e perché accompagnerà (come nella vita) la donna che verrà dopo di lei, ma tutte saranno coperte da assicurazione e supportate.

Oltre ai ristori normalmente posizionati lungo il percorso dall’Organizzazione, forniranno supporto ciclisti e automobilisti e volontari amici posizionati e in movimento.
Volontari e amici si occuperanno di portare fisicamente le donne ciascuna al proprio step di partenza e raccogliere quella che ha terminato lo step precedente.

Tutte si ritroveranno insieme per tagliare il traguardo.




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