Il Mondiale Multisport ad Ibiza di Marco Troyli, 21/06/2023Sabato 29 Aprile sono iniziate le due settimane del Mondiale Multisport ad Ibiza.
Per due settimane, l'isola ha accolto le varie discipline del Triathlon: Duathlon sprint e classico, Aquathlon, Triathlon sprint ed Olimpico, Cross Duathlon e Cross Triathlon, fino ad arrivare al Triathlon Long Distance.
Le gare sono state precedute da una splendida ed emozionante parata delle Nazioni sul lungo mare di Santa Eulalia.
Abbiamo trascorso quattro giorni a Santa Eulalia, condividendo i momenti pre-gara con il Team Age Group Italia, gruppo molto unito e divertente, con il quale abbiamo fatto una bella uscita in bici qualche giorno prima della gara per fare una ricognizione del percorso che poi avremmo affrontato in gara nella frazione di bici, decisione saggia perché dopo aver visionato il percorso di gara ci siamo ritrovati a sconvolgere la nostra strategia di gara, il Duathlon Sprint.
Il percorso risultava molto veloce e con pochissime curve, questo non avrebbe creato in nessun modo la possibilità di un attacco in bici per il singolo atleta, quindi la miglior scelta era quella di correre nel migliore dei modi la prima frazione Run, senza risparmiarsi, per poi sfruttare il gruppo in bici per recuperare energie, evitando il più possibile una gara in solitaria.
Questo ci avrebbe dato la possibilità di competere per le posizioni di rilievo e di farlo negli ultimi 2,5 km finali.
Man mano che il giorno della gara si avvicinava, atleti da tutto il mondo cominciavano a popolare l’isola.
È stato bello vedere così tanti atleti provenienti da tutto il mondo condividere la stessa passione.
Ognuno con le proprie abitudini, con la propria lingua, con i propri colori, ma tutti accomunati dalla stessa emozione che si prova i giorni prima di una gara, con la stessa agitazione che si prova sulla linea di partenza, in attesa del via e con la stessa voglia di dare il meglio di sè per arrivare al traguardo.
La gara si è svolta su un percorso completamente in sicurezza: i 5 km iniziali e i 2,5 km finali venivano corsi lungo tutto il bellissimo lungomare di Santa Eulalia, contornati dalla presenza di accompagnatori e turisti, entusiati di fare il tifo per la propria nazione.
E’ stato emozionante essere incoraggiati al grido di “Vai Italia!” dai molti, inaspettati, turisti Italiani presenti sull’isola.
Dopo questa premessa entriamo nel dettaglio sulla descrizione delle Gare di entrambi gli atleti.
Marco Troyli:
“Mi sono schierato in griglia consapevole di poter fare una bellissima frazione iniziale.
Per tutti i mesi precedenti la gara avevo allenato bene la distanza del 5000m, ed ero certo di poter rimanere con il primo 20% del gruppo.
Così è stato: ho corso ogni metro senza esagerare, ma ad un ritmo molto sostenuto, circa 3:35 min/km, il percorso non era molto veloce quindi solo pochi atleti erano riusciti a staccarsi di qualche metro, questo ha avvantaggiato molto la mia posizione, perché sapevo che se avessi fatto, come al mio solito, una zona cambio veloce, avrei potuto agganciare un gruppo considerevole di atleti, ed in compagnia della loro scia portare a casa anche la frazione Bike senza sprecare energie che sarebbero servite per l’ultima frazione di corsa.
Ma se è vero che il piano ha funzionato per quasi tutto il tragitto, c’è stato un inconveniente che ha mandato all’aria tutto il programma fatto poco prima.
All’uscita dalla zona cambio, solo 2 atleti erano riusciti a staccare completamente gli altri, seguiti da un gruppo di altri 5 atleti, ed un gruppo di altri 6 atleti, me compreso, percorriamo i primi 8 km di bicicletta collaborando molto, finché uno del gruppo decide di accelerare e provare a riprendere il gruppo davanti, così da poter riaprire la lotta al podio, io decido senza indugiare che potevo permettermi il rischio di esagerare in quel tratto e provare a stargli dietro, senza voltarci abbiamo accelerato a gran velocità fino effettivamente a raggiungere il gruppo che ci precedeva, mi giro e noto che solamente noi due eravamo riusciti in questa impresa, quindi a circa 10 km dalla fine del tratto in bici, la lotta al 3° posto era tra noi 7.
Mentre gia pregustavo una Top 5, due atleti davanti a me si toccano innescando una serie di cadute, tra queste quella di colui che cadendo trascina anche me fuori strada e coinvolgendomi nella sua caduta.
Mi prendo un momento per risistemare le idee e capire cosa fare, la mia gara era ormai finita, riprendo la bici e a passo lento decido di riavviarmi verso l’arrivo con l'intenzione di ritirarmi.
Non faccio in tempo a pensarlo che sopraggiunge un folto gruppo di biciclette con un altro ragazzo della Nazionale Italia che mi incita ad aggregarmi.
Sconsolato, ma non del tutto arreso, mi faccio trascinare da questo gruppo fino alla zona cambio per la frazione corsa, che corro con un buon ritmo, deciso a portare il body della nazionale al traguardo.
Concludo la gara in 24° posizione di Categoria S3, con un tempo di 1:01:41.
In ogni caso la bellissima esperienza ha superato di gran lunga la delusione per il risultato non congruo con le aspettative.”
Fiorenza Zorzetto:
“Ho iniziato a realizzare che stavo pertecipando ad un mondiale solo quando hanno chiamato tutte le donne sulla linea di partenza.
Da quel momento ho sentito una una forte emozione sullo stomaco e non vedevo l'ora di partire per poter scaricare tutto sulle gambe e dare il massimo.
In quel momento avevo deciso che non mi sarei risparmiata nemmeno un po' dalla prima frazione run.
Durante la corsa riesco a stare vicino ad alcune ragazze. Ho cercato di non perderle di vista per creare un bel gruppetto per la frazione in bicicletta.
Entro in zona cambio, riesco a ricordarmi dove è posizionata la mia bicicletta (c'erano 6 file di bici), tolgo il casco e prendo la bicicletta e immediatamente sono fuori la zona cambio.
Il gruppo di ragazze mi raggiunge poco dopo e creiamo un bel gruppetto.
Erano 3 inglesi.
Ovviamente la prima cosa che ho fatto è capire a quale categoria appartenessero.
Erano due S2 e una S4.
Decido che non mi sarei risparmiata nemmeno in bici.
I primi 8 km ho patito un po' la transizione dalla corsa.
Al giro di boa le mie gambe hanno ripreso forza e ho iniziato a spingere ancora di più sui pedali.
È stato divertente perché nel gruppetto c'erano due ragazze con cui ci siamo date sempre i cambi facendo in modo di mantenere una velocità sempre alta.
Non capita spesso, almeno per noi donne, di riuscire a fare gruppo: normalmente nelle gare siamo poche e sparpagliate.
Zona cambio.
Un fulmine.
Poso la bici, tolgo il casco e infilo le scarpe senza alcun intoppo.
Mancano 2 km e mezzo alla fine.
Corro, il più velocemente possibile.
Anche se sento i muscoli della coscia che bruciano dopo la bici.
La parte del porto sembra interminabile.
Poi il giro di boa.
Curva a sinistra ed eccola lì, la moquoette blu con a 100 metri il traguardo.
Spingo ulteriormente fino ad arrivare alla finish line con lo speaker che annuncia il mio nome.
Concludo la gara 6° di categoria S3 con il tempo di 1:04:10”.
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Marco Troyli |