Terre di Siena Ultramarathon … 50 km nella storia di Paolo Reali, 12/03/2015
Il Vice Pres, Gdg, Giovanni Bretti e Paolo Lo splendido scenario delle colline senesi, un pubblico partecipe fin dalle prime ore del mattino e gli oltre duecento volontari impegnati per assicurare la migliore riuscita dell’evento sono stati tutti elementi questi, che hanno ben ripagato lo sforzo profuso dai milletrecento atleti che hanno calpestato le strade che si sviluppano in quella vasta area compresa tra le valli dei fiumi Arbia a sud, Merse a sud-ovest ed Elsa a nord, al confine con le colline del Chianti a nord-est, la Montagnola ad ovest e le Crete Senesi a sud-est per raggiungere poi Siena e l’apoteosi in una in una delle più belle piazze al mondo: Piazza del Campo.
Partenza alle nove dalla piazza del meraviglioso comune di San Gimignano di antiche origini etrusche e che, conserva tuttora intatta la sua architettura medievale trecentesca con le sue torri, le sue chiese e la rocca che lo cinge tutto. Varcata l’antica porta d'ingresso si apre uno scenario a dir poco mozzafiato: dolci colline punteggiate da splendidi borghi turriti e lunghi viali costeggiati da alti cipressi … un proscenio rilassante che non può che far bene all’animo del viandante.
Ecco che dopo vari saliscendi attraversiamo le mura di cinta di Colle Val d’Elsa, città nota per aver dato i natali, nel 1240, ad Arnolfo di Cambio, al quale è stata in seguito dedicata la piazza principale a cui giungiamo dopo aver attraversato la cittadina con i suoi splendidi palazzi signorili. E’ la volta ora di percorrere la via Francigena che attraversando un bosco ci porta ai piedi del castello citato da Dante nell’Inferno:
«[...] però che, come in su la cerchia tonda
Monteriggion di torri si corona,
così la proda che 'l pozzo circonda
torregiavan di mezza la persona
li orribili giganti, cui minaccia
Giove del cielo ancora quando tona »
La vista dello stesso non è terribile come poteva essere un tempo ma lo è, la tortuosa salita che ci conduce al suo interno ove ci attende, dopo trentadue chilometri, l’agognato ristoro e una folla festante per i loro beniamini. Da qui in avanti inizia forse la parte più dura del percorso, bisogna scalare “La Montagnola”, ma è l’ultimo vero sforzo dopodiché si attraversa porta Camollia, l’antico ingresso di Siena citta, universalmente conosciuta per il suo ingente patrimonio storico, artistico, paesaggistico e per la sua sostanziale unità stilistica dell'arredo urbano medioevale, nonché per il celebre Palio. Ancora una volta tornano alla mente i versi del poeta:
«Ricorditi di me, che son la Pia;
Siena mi fé, disfecemi Maremma:
salsi colui che 'nnanellata pria
disposando m'avea con la sua gemma»
Ci si incunea nel suo centro storico insignito dall'UNESCO del titolo di Patrimonio dell’umanità. Si passa accanto al Duomo, alla Cattedrale di Santa Maria Assunta di grande impatto visivo la cui facciata, è costituita da marmi bianchi e neri con all’interno anche la celebre Libreria Piccolomini, un capolavoro ricca di testimonianze storico artistiche. Il centro storico è simile ad un museo che ci conduce a Piazza del Campo, con il Palazzo Pubblico (sede del Municipio e del Museo Civico con affreschi del Lorenzetti, di Simone Martini, Duccio di Boninsegna, ecc) e la Torre del Mangia. Siamo nel monumentale scenario del Palio di Siena, conosciuto in tutto il mondo, che percorre le tre celebri strade a forma di Y: Banchi di Sopra, Banchi di Sotto e via di Città.
Grazie alla corsa che ci fa vivere momenti indimenticabili e ci rende partecipi delle meraviglie della nostra Italia.
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Paolo Reali |